portone di Bertolotti Gaetano - bottega piemontese (metà sec. XIX)
Le grandi imposte lignee del portale maggiore sono scompartite in tre pannelli delimitati ognuno da una triplice incorniciatura con ornato a ovuli inalveolati, liscia e fogliettata. Il pannello centrale, di forma rettangolare, è intagliato ad alto rilievo con un grande fiore a quattro petali incluso in un cerchio e fiancheggiato da ciuffi acantacei simmetrici desinenti in volutine affrontate. Essi sostengono un motivo a palmetta intorno al quale si dispongono racemi e riccioli vegetali. I pannelli superiore ed inferiore, di forma quadrata e di uguale misura, ripropongono in termini più semplificati lo stesso tipo di ornamentazione: in essi, infatti, al motivo centrale del cerchio includente il fiorone, fanno corona agli angoli quattro serti fogliacei concludentisi in volutine affrontate e legate dorso a dorso. Sopra i battenti l'architrave, a modanature fogliettate e con fregio ad ovoli inalveolati, regge la rosta delimitata da un fregio pure a ovoli: esso presenta, entro un medaglione ovale, una targa con stemma. Ai lati, specchiature mistilinee accolgono rabeschi e ciuffi fogliacei a rilievo
- OGGETTO portone
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MISURE
Altezza: 660
Larghezza: 250
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
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ATTRIBUZIONI
Bertolotti Gaetano (notizie Metà Sec. Xix): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Realizzati intorno al 1854 su disegno dell'architetto torinese Gaetano Bertolotti, come attesta una lettera di questi indirizzata a Mons. Luigi Moreno in data 22 settembre 1854 (cfr. Biblioteca Diocesana). In essa l'architetto ci informa che, per la realizzazione del disegno della porta centrale della Cattedrale, egli "visitò minutamente" il portone della chiesa della Basilica in Torino prendendolo pertanto a modello, ma proponendosi un'opera di dimensioni più ridotte. Il confronto tra il portale della Basilica Magistrale dei SS. Maurizio e Lazzaro, la cui facciata fu realizzata intorno al 1834/36, e quello della Cattedrale eporediese, si rivela infatti assai convincente; per quanto il primo presenti un'ornamentazione più ricca e movimentata, assai affini sono gli elementi decorativi utilizzati, vale a dire le incorniciature a ovuli inalveolati e fogliette stilizzate e i grandi fiori al centro delle specchiature da cui originano i girali, le volutine e le palmette. Si tratta invero del tipico repertorio ornamentale di chiara derivazione palagiana rintracciabile nelle opre di intaglio e negli arredi piemontesi del periodo albertino, i cui più significativi esempi verranno prodotti in Torino da ebanisti di alto livello quali, ad esempio, Gabriele Capello o Enrico Peters (E. Baccheschi in E. Castelnuovo-M. Rosci (a cura di), "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1891", catalogo della mostra, Torino 1980, vol. II)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100028712-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI lunetta centinata - vescovile - Stemma - Bettazzi Luigi, vescovo - Stemma scudiforme timbrato del cappello di Vescovo (sei nappe, disposte 1, 2, 3 per parte); al campo una fiammella uscente da un pane
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0