ciotola, 1500 - 1599

Frammento di ciotola con piede a disco concavo, cavetto emisferico, orlo leggermente estroflesso. All'interno vetrina S 7.5 YR 5/8 "marrone intenso". Esterno privo di rivestimo. Impasto resistente, micaceo, chamotte rossa. S 5 YR 7/6 "giallo rossastro"

  • OGGETTO ciotola
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ invetriatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico d'Arte Antica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Madama
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo scavo condotto da Alfredo D'Andrade in Palazzo Madama (cfr. G. PANTO', Il recupero del materiale ceramico negli scavi di Palazzo Madama e in area urbana in AA. VV., Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, catalogo della mostra, torino, 1983, pp. 109-188 con bibliografia precedente) portò al ritrovamento di un'ingente quantità di ceramiche segnalate in passato in opere di carattere generale (cfr. A. D'ANDRADE, Esposizione generale italiana, Torino, 1884, Catalogo ufficiale della sezione Storia dell'Arte, Guida illustrata al Castello Feudale del secolo XV, Torino, 1884, pp. 52-53; C. BOITO, Questioni pratiche di Belle Arti, Milano, 1893, pp. 392-393; A. D'ANDRADE, Relazione dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Piemonte e della Liguria, Parte prima, 1883-1891, torino, 1899, pp. 16-17; H. WALLIS, The art of precursors. A study of early italian maiolica qith illustration by Henry Wallis, london 1901, pp. 17-28) però mai di uno studio complessivo. Le ceramiche intere o meglio conservate già sottoposte al restauto dopo il ritrovamento ed una modesta campionatura dei frammenti che colmavano un cassone di legno conservato nei magazzini del Museo Civico sono il nucleo più consistente del materiale oggetto di questa schedatura. Il materiale del cassone ha ricevuto una prima sommaria suddivisione nel 1979 nell'ambito di un seminario tenuto presso l'Istituto di Storia Medioevale dell'Università degli studi di Torino. A partire del 1980 è stata operata una ulteriore suddivisione ad opera di schedatori. I materiali hanno ricevuto una nuova sistemazione in apposite cassette. Altre ceramiche provengono da scavi condotti in area urbana o sono state acquisite con modalità diverse dal territorio piemontese e sono pervenute in Museo in epoche comprese tra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900. Il frammento in oggetto appartiene al tipo della ceramica invetriata. Si intende per ceramica invetriata un prodotto su cui è distribuita una fritta di silice e fondenti con ossido di stagno, la cosidetta "vernice stannifera", la quale in cottura produce una superficie lucente e impermeabilizzante. La vetrina non è mai opaca e quindi anche se colorata lascia trasparire il colore e le eventuali impurità dell'impasto sottostante. In Piemonte sussistono ancora notevoli problemi di classificazione per tale tipo ceramico ed in particolare è tuttora ignota la data dell'applicazione della tecnica del vasellame di uso comune, tecnica perdurante sino ai nostri giorni. Il gruppo delle invetriate di Palazzo Madama, a parte un esiguo numero di frammenti tardo romani è composto prevalentemente di ceramiche a vetrina trasparente da cucina, da fuoco e in parte da tavola, di età medioevale e post-medioevale sino ai tipi ottocenteschi a "taches noires". Si veda M. CORTELAZZO, L. MURER. G. PANTO', L. VASCHETTI. S. PETTENATI, La ceramica di scavo in Palazzo Madama in AA. VV., Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, catalogo della mostra, Torino, 1982, p. 143, n. 3
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027867
  • NUMERO D'INVENTARIO 3370/ C
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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