Forna a parallelepipedo; fronte ornata, alle estremità, da due paraste, interamente dorate, nel cui fusto, entro specchiatura rettangolare, ornata da motivo a dentelli, sono scolpite cariatidi sotto forma di angeli con festoni vegetali, nastri ed elementi a voluta. Capitello con testa cherubica centrale e girali vegetali laterali. Ad esse, procedendo verso il centro, seguono altre due lesene, con capitello analogo e con fusto profilato su tre lati dalla medesima cornice che delimita un pannello, parimenti rettangolare, ove sono dipinte, nel senso della lunghezza su fondo verdolino, due ghirlande di rose e foglie, trattenute, in alto, da nastro. Al centro, entro cornice esagonale, ornata da fascie di alloro, è posto un pannello, di analogo formato, con cornice di rose esterna e, al centro, entro specchitura ovale, dipinta l'assunzione al cielo della Vergine dei dolori sorretta da due figure angeliche adulte. La specchiatura centrale è ornata, agli angoli da quattro testine angeliche scolpite a rilievo, di cui se ne conserva in sito solo una e, superiormente, da un fregio con testa cherubica centrale e motivo continuo a girali vegetali interamente dorato. Mensa rettangolare con angoli smussati e motivo decorativo a dentelli. Lungo le pareti [continua nel campo Osservazioni]
- OGGETTO altare
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto di Riposo per la vecchiaia
- INDIRIZZO Corso Unione Sovietica, 220, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare ligneo, come ci è pervenuto, rappresenta un significativo esempio del livello di degrado a cui spesso sono sottoposti arredi, pur di antica e pregevole fattura, come l'esemplare in esame, nel momento in cui vengono allontanati dalla collocazione originaria e ne viene meno qualsiasi utilizzo. L'oggetto si presenta come un insieme di elementi di epoche diverse, forse provenienti da arredi originari differenti (come dimostra la combinazione, grossolana e forzosa, della fronte dell'altare con i due pannelli laterali, di misure evidentemente non collimanti), di cui è praticamente impossibile, per ora, ricostruire lo stato originario e la collocazione nella precedente sede dell'Istituto in via Po, da cui, probabilmente, proviene. Non sono stati reperiti, pur nella ricchezza dell'archivio dell'Ospizio, dati probanti. Fra le carte rinvenute, si trova, in data 1791, la notizia di riparazioni ad un vecchio altare, attuate in concomitanza con i lavori per l'erezione del nuovo altare del Rambaudi, attuale altar maggiore della Cappella. Il documento in questione attesta che era stato "agiustato il altare vechio dietro de l'altro e fatti due zoccoli" e "più fatto un assi al dietro del tabernacolo del altare vecchio e inchiodati diversi cornici e riparato in diversi posti" (Archivio dell'Istituto, Categoria IX, Cartella II, Chiesa dell'Ospizio. Costruzione e pratiche varie 1700-1865). E' difficile però stabilire se si trattasse proprio dell'altare in esame e tanto più difficile, in assenza, allo stato attuale degli studi, di una sicura ricostruzione della planimetria e degli arredi della chiesa del vecchio Ospizio. Al momento poi del trasloco dalla sede di via Po, è registrato, in data 1887, l'invito a varie ditte a presentare un preventivo per il trasporto, oltre che "dell'altare di facciata principale", ovvero l'attuale altar maggiore della Cappella, anche di quello del coro. Anche in questo caso, tuttavia, è difficile stabilire con certezza se il citato altare del coro sia quello in esame. Un labile, benché non sicuro indizio, può essere rilevato in uno dei preventivi presentati, nel quale risulta una voce distinta per le "due porte laterali" che fa pensare ai due telai che affiancano l'altare e che, nella collocazione originaria, dovevano servire di accesso ad uno spazio retrostante l'altare stesso (Archivio dell'Istituto, Categoria XIII, Cartella IX, Pratiche per il trasloco e fabbrica del nuovo Ospizio 1884-1892). Per questo, fra l'altro, è verosimile pensare che questo fosse appunto l'altare del coro di cui parlano i preventivi di trasporto. Nel suo stato attuale l'altare è composto da una fronte databile alla prima metà del Seicento, come dimostra lo stile con cui sono realizzate le due cariatidi metamorfiche laterali, la superstite testa cherubica della specchiatura centrale e la decorazione che corre sotto la mensa (non conservata). Si tratta di uno stile simile, nei suoi tratti di fondo, a quello di molte decorazioni di primo Seicento, specie in stucco, che ornano chiese e palazzi piemontesi. Le parti dipinte appaiono, invece, una rielaborazione ottocentesca su una decorazione precedente; nella specchiatura centrale, in controluce, la presenza, in uno strato sottostante di colore, del monogramma M della Vergine Maria, risalente ad epoca per ora non precisabile, appare facente parte di una decorazione anteriore a quella attualmente visibile. I laterali della mensa che, come già detto, appaiono non pertinenti poiché non combaciano con la fronte neppure nelle misure, sembrano databili anch'essi al sec. XIX
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027852-0
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0