Madonna con Bambino e angeli
La Madonna tiene sulla gamba destra il Bambino è porge l'altra mano a reggere e mostrare il rosario. La nuvola sottostante è popola da angeli dal volto contrito: a sinistra, presso il cherubino, uno stringe al petto le mani che recano dei gigli, un altro, dalla parte opposta, allarga le braccia volgendo lo sguardo al cielo e recando una fdiamma; dietro di lui, poco più in alto, un terzo di profilo mostra la croce che tiene nelle mani; più in basso altri due si abbracciano; sul retro della scultura un angelo, seduto sul sepolcro, indica con una mano verso il basso e mostra il palmo dell'altra, mentre sopra di lui uno impugna u calice ed un secondo, piangente, si stringe il volto fra le mani. Gli occhi sono eseguiti in smalto vetrificato. La scultura sorge su un'aslta base sagomata, animata agli angoli e lungo i lati da elementi a torre poligonali. Sugli angoli della base sono posati quattro vasi lignei a doppia ansa, dipinti di nero ed ornati per applicazione di lamine argentee traforate a volute e foglie
- OGGETTO macchina processionale
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MISURE
Profondità: 172
Altezza: 238
Larghezza: 130
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ATTRIBUZIONI
Montecucco Luigi (1805/ 1877)
- LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Già nel 18098 il consiglio della FAbbriceria aveva deciso di affidare "al concittadino scultore Bartolomeo Carrea, direttore dell'Accademia di Genova", la realizzazione di una statua di N. S. del Rosario (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 20/11/1808), ma la decisine non dovette aver seguito. Nel 1852, allo stesso scopo, ci si rivolge a Luigi Montecucco, chiedendogli un modello che viene approvato all'inizio dell'anno successivo accordandosi sul prezzo di 2.000 lire; la statua venne consegnata, come convenuto il primo ottobre del 1854 (ID., al 4/07/1852, 2/1/1853, 1/10/1854). La macchina processionale ne ha sosatituita una di egual soggetto, menzionata in documenti del 1664, 1666, 1717 e 1750 (Gavi, Archivio Parrocchiale, Cassa Comp. SS. Rosario 1663-1771, al 5/10/1664, 28/10/1666 e 15/5/1717; Gavi, Archivio Parrocchiale, Introito et esito della Compagnia del Sacratissimo Rosario 1732-1805, al 1750). La nuova "cassa" fu probabilmente collocata nella nicchia che si apre nel lato sinistro della controfacciata, ove originariamente era il battistero, dov'è citata da Desimoni che, però, confonde il nome di Luigi con quello di Francesco (C. DESIMONI, annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, pp. 127, 195, 282). Lo scultore Luigi Montecucco tenne uno studio a Gavi assieme al fratello Francesco, pittore ed autore di due lunette nella stessa chiesa (V. ROCCHERO, Francesco Montecucco, in "Liguria", novembre 1965, ristampato in "Novi Nostra", giugno 1966, pp. 11-17). Egli è anche autore della cassa raffigurante il Battesimo di Cristo e la SS. Trinità dell'Oratorio dei Rossi di Serravalle (R. BENSO, Serravalle Scrivia storia ed arte, catalogo della mostra, Serravalle 1982). La figura di Luigi si inserisce nella tradizione scultorea lignea dell'Ottocento gaviese. Finocchietti lo vuole allievo di Bartolomeo Carrea (D. C. FINOCCHIETTI, Dalla scultura a tarsia in legno dagli antichi tempi ad oggi, Firenze 1873, pp. 218-219). Il Carrea (1764-1839), natop a Gavi, è autore anche dell'Immacolata dei Cappuccini di Genova e l'Assunta della Parrocchiale di Arquata del 1802 circa (C. DESIDERIO, L'oratorio dell'Assunta in Arquata, in "La provincia di Alesasndria", 1969, pp. 20-21), replicata forse nel 1838 per l'Oratorio dei Turchini di Gavi (G. GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, Genova 1949, ed. consultata Ovada 1979, pp. 64, 161). Anche il figlio di Luigi, Norberto Montecucco, fu scultore ed eseguì, nel 1819, la cassa della SS. Trinità dell'omonimo Oratorio di Gavi (ID., pp. 15, 48, 160-161), di due busti esposti alla Mostra Italo-Americana di Genova (V. ROCCHERO, Francesco Montecucco, in "Liguria", novembre 1965, ristampato in "Novi Nostra", giugno 1966, p. 14) e della statua di Gio. Battista Dentone all'Albergo dei Poveri di Genova del 1820 (E. PARMA ARMANI, (a cura di), Albergo dei Poveri,Genova 1976, p. 22). Nella cassa di Gavi, Luigi Montecucco si dimostra ancora attento ai modi classicheggianti della scultura lignea della prima metà del secolo, come si ritravono nel S. Erasmo liberato dadll'Angelo di G. B. Garaventa del 1826 (La liguria della Casacce, catalogo della mostra, Genova 1982, vol. II, p. 29, fig. 73), o, in luoghi più vicini a Gavi, nella Pietà di G. B. Levasco nella chiesa di S. Andrea a Novi Ligure, eseguita nel 1838 (F. ZANOLLI, La chiesa di S. Andrea in Novi Ligure, s.l., s.d., p. 56). La scultura rileva anche un aggiornamento di gusto nella vena realistica che percorre i volti degli angeli e particolari come le accurate pieghe del velo delola Vergine. L'opera, menzionata da (G. GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, Genova 1949, ed. consultata Ovada 1979, pp. 27, 91), fu oggetto di due restauri: uno nel 1940, documentato dall'iscrizione, e, precedentermente, nel 1931, da parte del falegname Tommaso Rabbia (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 01/01/1931)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027616
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI piedistallo, faccia anteriore - LUIGI MONTECUCCO DI GAVI F. 1854 - lettere capitali - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0