mensa d'altare, insieme - bottega genovese (inizio sec. XVIII)

mensa d'altare, 1700 - 1710

Sull'unico gradino della predella sono inserite tre lastre di marmo bianco con intarsi geometrici in marmo nero e rosso. Motivi geometrici ornano anche la base rettangolare squadrata sulla quale poggia la mensa che si allarga verso l'alto con un movimento ad S. Il fronte dell'altare, intarsiato di giallo e bordato di nero, è ornato da una cartella scolpita, con cornice a volute arricchita da una conchiglia superiore e da pendoni di fiori a campana; dalla cornice nascono, inferiormente, un giglio ed una rosa. Sugli spigoli sono scolpiti due cherubini. Sotto il piano della mensa è un cornicione modanato con baccellature e motivi geometrici ad intarsio giallo e verde. Sull'unico gradino, segato e accorciato alle estremità ed ornata da marmi rossi, poggia il tabernacolo

  • OGGETTO mensa d'altare
  • MISURE Profondità: 80
    Altezza: 176
    Larghezza: 199
  • AMBITO CULTURALE Bottega Genovese
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'alzata dell'altare, che riprende le forme e le proporzioni del tabernacolo, è conservato nella Parrocchiale di Tramontana, dove le è stata addossata un'altra mensa. L'intero altare fu acquistato nel 1862-1863 presso l'Amministrazione della Cassa Ecclesiastica, probabilmente a Genova, e collocato nella VI campata laterale destra all'altare di S. Gerolamo, inserendo il quadro raffigurante la S.ma Trinità con S. Gerolamo e S. Francesco da Paola. L'acquisto, comprendente asnche l'altare già sistemato nella prima campata laterale destra e dedicato all'Addolorata, fu compiuto utilizzando la somma ricavata dalla vendita del polittico di Manfredino Bosilio (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 1860/04/01, 1862/04/06, 1863/07/05). Intorno al 1905 la mensa dell'altare di S. Gerolamo fu trasportata nell'attuale collocazione, col tabernacolo originale e i gradini realizzati in stucco, mentre l'alzxata rimase al suo posto priva di mensa (Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, Conto di Rabbia Pasquale, Gavi); questa sistemazione è documentata da a lcune foto anteriori al 1962, conservate presso l'Archivio Parrocchiale. Sopra l'altare una nicchia conteneva, già nwel 1906, una statua di S. Giuseppe (Gavi, archivio Parrocchiale, Inventario della Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore in Gavi anno 1906), forse quella in legno acquistata pochi anni prima del 1891 e già all'altare di S. Nicolò di Bari, nella II campata laterale sinistra (A.REMONDINI, M. REMONDINI, Parrocchie dell'Archidiocesi di Genova, Parte II della regione XIII, Genova 1891, p. 19). Durante la campagna di restauri effettuata negli anni Sessanta del Novecento, all'altare di S. Giuseppe fu sostituita, nel 1962, la predella, utilizzando lastre recuperateda qualcuno degli altri altari smembrati, i gradini di stucco furono demoliti e sostituiti con quelli, non pertinenti, che ora fi figurano; l'alzata fu trasportata a Tramontana, mentre il quadro è conservato nel presbiterio. La base rettangolare, anch'essa non pertinente, vi fu aggiunta già durante lo spostamento del 1905. L'altare, che presenta nell'alzata una certa rigidità dell'utilizzo di elementi architettonici, volute e conchiglie, è stilisticamente databile all'inizio del XVIII secolo, ancher per il carattere dei cherubini che ornano la mensa, che ricordano le sculture di Filippo Parodi (Genova 1630-1702, sullo scultore sdi veda R. ROTONDI BRIASCO, Filippo Parodi, Genova 1962). Il tipo di mensa, ampiamente diffuso in area ligure, è confrontabile, nella stessa parrocchialie di Gavi, con quello dell'abside laterale sinistra. L'altare fu, dal 1406, dedicato alla Madonna e apparteneva alla famiglia Benegassi (Genova, Archivio vescovile, Durazzo, fol. 275; (C. DESIMONI, Documenti ed estratti di documenti per la storia di Gavi, Alessandria 1896, p. 178); nel 1650 è citato come dedicato alla Vergine della Purificazione (Genova, Archivio vescovile, Visita Pastorale del 1650, fol. 195r). Nel 1771 figura dedicato a S. Francesco Saverio con juspatronato di Pompeo Rocca (Genova, Archivio vescovile, Decreti Lercari, 1768-1771, fol. 472r), dedica che mantenne anche passando sotto il juspatronato dell'Oratorio della S.ma Trinità prima del 1821 (Genova, Archivio vescovile, Relazioni Lambruschi, fol. 219r). Tale juspatronato è conservato ancora nel 1906, quando la cappella figura dedicata a S. Giuseppe con sottoquadro raffigurante S. Francesco Saverio (Gavi, archivio Parrocchiale, Inventario della Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore in Gavi anno 1906)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027606-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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