decorazione plastica, complesso decorativo di Rossi Giovanni Battista (primo quarto sec. XIX)
Gli stucchi ornano le cinque parti dell'abside maggiore. Nalla parete di fondo formano due lesene con pendoni floreali e capitelli neo-corinzi che fiancheggia latela del Ratti e sorreggono un finto architrave ornato da girali d'acanto nascenti da una cartella centrale fogliata; nella cimasa curvilinea e spezzata sono assisi due putti recanti una corona di fiori e il bastone di S. Giacomo, mentre la parte centrsale è oranat da un mazzo di palme e fiori tenuti da una corona. Le restanti pareti sono spartite da lesene con capitelli corinzi raccordati da un fregio a festoni di frutta che rimane interrotto per l'apertura di due finestroni oblunghi. Un doppio giro di sottili cornici mistilinee circonda ognuno dei cinque spicchi della volta, ornati da un ceppo di foglie d'acanto con fiore nei pennacchi e da un cherubino. Al centro della volta è la colomba dello spirito santo entro raggiera. Le parti ornamentali sono a rilievo e dorate, il fondo è grigio, la cartella sopra latela presenta il fondo verde
- OGGETTO decorazione plastica
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MISURE
Profondità: 550
Altezza: 800
Larghezza: 680
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ATTRIBUZIONI
Rossi Giovanni Battista (notizie 1811-1812)
- LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fra il 1811 e il 1812 sono distribuite le spese sia per "marmo polverizato e gesso per costruire l'ancona dietro l'altare maggiore" che a "Ma.o Stuccatore Gio. Batta Rossi a conto di 74 giornate" e "per giornate trenta impiegate nella formazione fi Capitelli del S.Santorum" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, al 23 agosto e 17 dicembre 1812; Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 1811-1812). In seguito al testamento rogato il 9 settembre 1830 dell'Arciprete Ricchini, che predestinava che i frutti di un suo credito dovessero servire ad indorare il coro quando fosse stato possibile, la Fabbriceria nel 1847 incaricò i Massari di curare tali restauri che, però, nel luglio dell'anno successivo non erano ancora stati eseguiti (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 11/4/1847). Gli stucchi subirono una nuova indoratura nel 1905 ad opera di Rodolfo Gambino, nel quadro di grossi lavori di decorazione eseguiti dal pittore, comprendenti nella volta dell'abside Cristo e i Quattro Evangelisti, nelle pareti dell'abside e del presbiterio la cena di Emmaus, S. Michele ed altri dipinti sempre a carattere religioso ed infine opere nel tiburio e nella cappella in testa alle navate laterali (Gavi, Archivio Parrocchiale, Foto lavori chiesa, album fotografico). Di tali decorazioni restano, dopo i restauri del 1960-1961, solo le volte della sesta campata laterale sinistra e laterale destra ed alcuni finestroni dipinti. La data di costruzione dell'abside attuale non è conosciuta con certezza, ma va probabilmente collocata verso la fine del Seicento, quando sono documentati diversi lavori di ristrutturazione comprendenti, quasi certamente, anche la sopraelevazione delle navate laterali: nel 1678 "si cominciò ad accomodare la cupola della chiesa colle vetrate, perchè faceva scuro di sotto, e in coro" e si deliberò "di togliere l'ancona davanti, perchè copriva la vista di tutta l'opera (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 244), nel 1689 il Consiglio del luogo di Gavi offrì 200 lire per ingrandire la sacrestia della Parrocchiale (Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, al 31 marzo 1689) e nel 1704-1705 si consolidò il tiburio e si imbiancò tutta la chiesa (C. DESIMONI, 1896, p. 251). L'abside doveva essere già terminata prima del 1696-1697, quando in occasione dell'acquisto di una vetrata da parte della Comunità è citata, nel coro, una finestra "a mezza luna" (C. DESIMONI, Documenti ed estratti di documenti per la storia di Gavi, Alessandria 1896, p. 218). Morasso sostiene, desumendo la notizia da una "Cronaca Ponte", che una nuova sacrestia e coro furono costruiti fra il 1676 e il 1678 (V. MORASSO, La chiesa medioevale di Gavi, Milano 1955), mentre Vaccari colloca il rifacimento dell'abside, senza addurre prove, al 1706 (G. C. VACCARI, Le Chiese di Gesù e il diavolo loro architetto, in "Novi Ligure", 23 febbraio 1965)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027598
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI al centro della cartella - S. JACOBUS - lettere capitali - a rilievo - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0