battesimo di Cristo

dipinto, 1625 - 1649

Il dipinto copre interamente una nicchia ricavata nel lato sinistro della contrafacciata. Raffigura, sulla destra, S. Giovanni Battista, inginocchiato sulla ripida riva del Giordano, in atto di versare l'acqua sul capo di Cristo, mentre colla sinistra regge il tradizionale bastone. Il Precursore porta una veste bordata di pelo d'agnello e allacciata su una spalla e, sopra di essa, un manto. Gesù, coi piedi nell'acqua, lew mani giunte e gli occhi chiusi, è coperto da un perizoma bianco un cui lembo ricade svolazzando sulla sinistra. Sopra di lui, a sinistra, due angeli gli reggono la veste, mentre al centro, in uno squarcio fra le nubi, appare la colomba dello Spirito Santo. Sullo sfondo si intravedono, al centro, alcune case bianche e, sulla sinistra, due montagne, mentre in primo piano, sulla riva, sono raffigurati alcuni arbusti e, più lontano, alberi

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Profondità: 37
    Altezza: 291
    Larghezza: 152
  • AMBITO CULTURALE Ambito Genovese
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le pesanti ridipinture e i rifacimenti attuati nel 1967 impediscono una precisa analisi delle caratteristiche originali del dipinto, parzialmente recuperabili attraverso una foto anteriore, conservata presso l'Archivio Parrocchiale. La tipologia dei volti, i brani di natura morta, il paesaggio e la morelliana caratteristica delle sfumature tracciate con tratteggio a secco, ancora individuabili in alcuni punti nella foto, permettono di avvicinare l'opera a Giovanni Battista Carlone -Genova 1603-1677 o 1680- (si veda, sul pittore, V. BELLONI, Pittura genovese del Seicento dal Manierismo al Barocco, Genova 1969, pp. 215-243; G. V. CASTELNOVI, La pittura nella prima metà del Seicento dall'Ansaldo a Orazio de Ferrari, in La pittura a Genova e in Liguria dal Seicento al primo Novecento, Genova 1971, pp. 124-130, 160-162; E. GAVAZZA, La grande decorazione a Genova, Vol. I, Genova 1974, pp. 269-303). Il dipinto è confrontabile, in particolare, con il "Tobiolo e l'angelo" del palazzo di via S. Luca 5 s Genova (E. GAVAZZA, 1974, figg. 243-244) e con il "Sacrificio di Isacco" di Palazzo Spinola alla Priora di S. Agnese (ID., figg. 270, 278). Nonostante gli indubbi e stretrti punti di contatto con la produzione del Carlone, si è preferito, per il dipinto di Gavi, avanzare una più generica attribuzione ad ambito genovese per il pessimo stato di conservazione e per un certo rigido arcaismo riscontrabile nelle pieghe che comunque, anche se parzialmente frutto di ridipinture, è presente anche in altri affreschi dell'artista. L'opera non attesterebbe l'unica presenza a Gavi del pittore, avendo egli eseguito anche gli affreschi raffiguranti il Giudizio Universale nella volta del presbiterio e del coro dell'Oratorio dei Bianci (G: GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, s.l., 1948, ed. consultata Ovada 1979, pp. 15-84; G. MERIANA, C. MANZITTI, Le valli del Lemma, dello Stura e dell'Orba, Genova 1975, p. 79). Questa decorazione, non ricordata dalla sopra citata bibliografia, è documentata come già eseguita da un pagamento del luglio 1653 (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 237). Sono gli anni della sua produzione più alta, a S. Siro, all'Annunziata di Guastato e nella Cappella del Palazzo Ducale di Genova, e cometali certamente non coincidenti con l'esecuzione dell'affresco della Parrocchiale. Una più precisa ipotesi di daatazione per quest'opera è però impedita dal suo pessimo stato di conservazione. La nicchia era in origine adibita a battistero (Genova, Archivio vescovile, Visite Pastorali del 1650 e del 1771, f. 195 e f. 472r), funzione che conservò fino a quando, nel corso del XIX secolo, il battistero fu spostato nella prima campata laterale sinistra, in sostituzione dell'altare di S. Bartolomeo della famiglia Montaldo (F. SARTORE, Storia popolare di Gavi Ligure, Genova 1934, p. 173); qui era provvisto di una tela raffigurante il Battesimo di Cristo (ID. e Gavi, Archivio Parrocchiale, Inventario della Chiesda Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore in Gavi anno 1906). Nel corso dell'ultima campagna di restauri, del 1967 circa, tale arredo ottocentesco è stato smembrato e la nicchia è stata provvista di un moderno fonte battesimale in pietra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027567
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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