dipinto, frammento - ambito piemontese (fine sec. XVI)
dipinto
1590 - 1599
Il frammento, di forma irregolare, presenta su fondo bianco porzioni di due lettere nere
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
malta/ pittura
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Novalesa (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il frammento (AE I SV 7) è stato rinvenuto nell'ambiente sottostante al sottotetto, ornato con un fregio dell'ala Est del monastero, nel corso della campagna di scavo condotta nell'inverno 1981 dalla dott. E. Micgeletto dell'Università di Torino per conto della Soprintendenza Archeologica per il Piemonte, in concomitanza con l'intervento di restauro promosso dall'Amministrazione provinciale. Fa parte di uno strato di distruzine (comunicazione orale). Si è riscontrata l'analogia del tipo scrittorio nel medagline con iscrizione TIBI COGITA del fregio sopracitato (Relazione di sopralluogo in data 26 gennaio 1981 presso Sopr. Beni Storico-Artistici). Il fregio, compreso fra due doppia fascia rossiccia, è costituito da girali vegetali color grigio chiaro e scuro, arricchiti da rosoni. Si estende per circa quattro metri sulla parete est, intramezzato da medagline, tamponando due arcate e una finestrella altomediovale (il medagline presenta tracce di pennellate rossicce) e per circa 3,70 metri (una parete è andata distrutta con l'apertura della porta che dalla scala immette nel sottotetto) sulla parete Ovest, intramezzata da medagline con motto TIBI COGITA da interpretarsi, probabilmente, come invito alla meditazione, cioè come variante del "apud te ipsum cogita" presente nella regola di S. Antonio, modello per le successive regole monastiche (J. P. MIGNE, Patrologiae cursus completus, T. CIII, Turholti, s.d., colonna 426, regola 41). Non si trova una tela espressine nella regola di S. Benedetto. Sulla parete sud rimangono visibili solo tratti frammenti del fregio, fra cui uno di circa cm. 40 all'angolo con la parete Est, in quanto esso fu obliterato dalla costruzione della volta dell'ambiente sottostante. La parete nord è priva di decorazin8i e presenta lo stesso intonaco della volta dell'ambiemnte sottostante (com. or. dott. E. Micheletto) risalente alla ricostruzione dell'ambiente che venne abbassato, creando il sottotetto, e ingrandito di circa un metro e mezzo nel settimo decennio del XVII secolo, come fa fede la data incisa sul comignolo, soprastante la parete in questione (sono leggibili le prime tre cifre 166). L'arretramento della parete originaria che venne distrutta è testimoniato dalla conclusione del fregio della parete Est a circa un metro e mezzo dall'attuale parete Nord. I frammenti intonacati dipinti, provengono dalla distruzine di tale parete come risulta dalla relazione sopra citata. Il fregio è stato datato alla fine del Cinquecento per il gusto tardo manierista dei motivi decorativi, resi in modo più sciolto e corsivo rispetto alle decorazioni della seconda metà del secolo presenti in dimore nobili piemontesi, quali il castello di Lagnasco (N. GABRIELLI, L'arte nell'antico marchesato di Saluzzo, Torino 1974, pp. 157, 164)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027149
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- ISCRIZIONI sul recto, in basso - TI - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0