paloscio, opera isolata - bottega italiana (seconda metà sec. XVIII)
paloscio
Daga con finimento in metallo dorato e conchiglia cesellata a motivi floreali, impugnatura in legno con soprammesse strisce in lacca marronr con inserti in madreperla.La cappetta, che include in alto l'impugnatura, è in metallo dorato e cesellato con due cerbiatti.La lama in ferro a sezione di rombo reca cesellati, nella parte alta, da un lato due cinghiali rincorsi da un cane, entro un riquadro rettangolare con sottostente motivo a volute contrapposte; dall'altro lato duecervi rincorsi da due cani, entro un riquadro rettangolare e sotto lo stesso motivo a volute contrapposte. Le due scene sono inserite entro un paesaggio definito da arbusti ed alberi
- OGGETTO paloscio
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MATERIA E TECNICA
ferro/ forgiatura/ cesellatura
legno/ laccatura/ intarsio in madreperla
metallo/ doratura/ cesellatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paloscio è conservato è conservata unitamente ad un fodera che, secondo una tradizione errata, è attribuita a Carlo Emanuele I (Vicoforte, Archivio del Santuario, Cart.P/ f. 22, Inventario degli effetti esistenti nel Santuario della S.S.A. Vergine presso Vico, 4/7/1812, p. 3; G. B. BESSONE, Nuova guida storica-artistica del Santuario di N. Signora di Mondovì presso Vico, Mondovì 1873, p. 18; A. MICHELOTTI, Storia di Mondovì, Mondovì 1920, p. 285). Tale tradizione è forse legata all'indicazione riportata da Alamanni (Vicoforte, Archivio del Santuario, G. ALAMANNI, Narrazione dei successi intorno alla miracolosa imagine della Gloriosissima Vergine scopertasi in Mondovì a Vico l'anno 1595...Mondovì 1600, fol. 96) "nel giugno 1600 S. A. Serenissioma mandò dieci spade di quelle che furono tolte nella Muriana " e come presunta spada di Carlo Emanuele I fu esposta a Torino, nel 1898 (Esposizine Italiana di Arte Sacra, catalogo della mostra, Torino 1898, voce " ricordi storici" n. 66). Si tratta invcece di un paloscio da caccia, come confermano i motivi di cinghiali e cervi inseguiti da cani. Il manufatto è attribuibile al Settecento ed è molto verosimile che la fodera che l'accompagna non sia pertinente (comunicazione orale del 29/X/81 del dott. C. Bertolotto e di G. Dondi)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026834-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0