mobile da sacrestia con alzata, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XVIII)

mobile da sacrestia con alzata 1700 - 1749

La parte inferiore è data da tre ripostigli, due all'estremità laterali, uno al centro, intervallate da cinque cassetti. Le antine hanno cornice con motivi mistilinei e sono scandite da due riquadrature, quella superiore a raggiera. I casseti sono scanditi da una coppia di motivi a rilievo filiformi. La parte superiore del mobile ha una fila di sette cassetti in basso, divisi da lesene e scanditi da motivi ad intreccio; quindi tre ripostigli, due all'estremità e uno alcentro, chiusi da ante con motivo mistilineo a rilievo. Seguono altri quattro ripostigli a due antine scandite da motivi filifdormi tagliati al centro da una figura romboidale. Sopra al corpo superiore una cornice con motivi filiformi, sulla quale è un cartiglio a volute con scritta

  • OGGETTO mobile da sacrestia con alzata
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ modanatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il mobile è già segnalato nel 1764 in occasione della visita pastorale di Balbis Bertone (Novara, Archivio Storico Diocesano, Visita pastorale Balbis Bertone 1764, tomo 350). Definito moderno, è citato ancora nel 1819 nell'inventario compilato in occasio della visita pastorale di Morozzo (Novara, Archivio Capitolare del Duomo, Fabbriceria, le due sacrestie, cerimoniere, taca n. 85, Inventario delle sacre reliquie suppellettili, paramenti effetti diversi esistenti nella sacrestia superiore della Basilica Catetdrale di Novara, 22 Gennaio 1819) e in quello del 1845-50 (ID., Inventario 1845-1850, p. 42). In questi casi sulla cornice superiore sono segnalate una statua di S. Agabio al centro e, ai lati, di S. Pietro e Paolo in legno dorato. Non sappiamo se la collocazione delle statue sia quella originaria, poichè non esistono atti documentari che ne comprovino la provenienza. Le statue di San Pietro e Paolo risultano vendute nel corso del XIX secolo, mentre quella di S. Agabio è irreperibile. E' assai probabile che il cartiglio venne aggiunto in un secondo momento, quando vennero tolte le tre statue, ed identificabile con il "cartello di legmno con intagli indicante Silentium", già segnalato da Morozzo nella Cappella del Crocifisso. Il mobile presenta alcuni motivi riscontrabili in altri arredi della cattedrale, databili alla prima metà del Settecento, mentre la parte superiore appare sinmile a quella di un altro mobile della stessa sacrestia (E. BACCHESCHI, Mobili piemontesi del 600 e 700, Milano 1963; ID., Mobili intarsiati del 600 e 700 in Italia, Milano 1964; N. GABRIELLI, Arte dell'antico marchesato di Saluzzo, Torino 1973, pp. 212-213; G. C. SCIOLLA, Il biellese dal medioevo all'ottocento, Torino 1980, p. 247). Sul mobile si veda G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 51
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026700
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in alto, al centro, su cartiglio - SILE(...)TIUM - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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