I confessionali sono costituiti da due edicole scandite sulla facciata da due piccole lesene e sormontate da un architrave mosso: ai lati dei due confessionali alcuni genuflessori divisi da balaustre e da separietti. I genuflessori sono dati da una parte superiore contenente elementi mistilinei circondati da volute e sormontate da ovuli: entro i primi sono alcune tavole di preparazione alla messa, entro i secondi immagini di Cristo, dipinte a olio su tela. Nella parte inferiore riquadri scandito da motivi a raggera che si ripetono anche se più articolati all'interno dei due confessionali. Al di sopra corre una fascia data da motivi a volute che si intrecciano

  • OGGETTO confessionale
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I confessinali sono segnalati in un inventario redatto nel 1764 in occasione della visita pastorale di Balbis Bertone (Novara, Archivio Storico Diocesano, Visita pastorale Balbis Bertone 1764, tomo 350), successivamente in quello del 1819 (Novara, Archivio Capitolare del Duomo, Fabbriceria, le due sacrestie, cerimoniere, taca n. 85, Inventario delle sacre reliquie suppellettili, paramenti effetti diversi esistenti nella sacrestia superiore della Basilica Catetdrale di Novara, 22 Gennaio 1819) e in quello del 1845-50 (ID., Inventario 1845-1850, p. 41). Non è semplice stabilire la loro data di arrivo nell'Oratorio, di cui manca una descrizione anteriore a quella del 1764. D'altronde l'oratorio di S. Siro cessa le sue funzioni già nel Quattrocento e alla fine del Cinquecento comincia ad essere apparato per servire quale locale annesso alla sacrestia inferiore. Tuttavia i confessinali in esame non dovettero essere posti nell'oratorio prima del Settecento. A tale considerazione ci conduce innanzitutto l'analisi stilistica e il confronto con mobili coevi e, in particolare, con quelli della sacrestia della stessa Cattedrale: in particolare si veda l'uso, anche se più semplificato, del riquadro ovale che si ritrova in mobili del biellese e del saluzzese. Probabilmente il pezzo appare collocabile agli inizi del XVIII secolo, in considerazione del fatto che proprio in tale periodo la cattedrale è oggetto di lavori e di nuovbe ordinazioni, anche grazie ad una diversa situazione economica in Novara e nel novarese. Per quanto concerne le immagini di Cristo non è possibile formulare ipotesi precise dato il loro avanzato stato di deterioramento, anche se appaini coeve al mobile. e o La parte inferiore del mobile è riportabile nella tipologia ai due cassettoni della cappella del Crocifisso, per lo meno nella parte centrale, mentre le due ante laterali ripetono il motivo a raggiera già usato nei due confessinali dello stesso oratorio e nel mobile della sacrestia inferiore. Questo faytto potrebbe essere indicativo della presenza di una stessa bottega di intagliatori a cui veniva affidata la fattura dei mobili delle sacrestie della cattedrale. L'ambiente a cui è ascrivibile il pezzo appare quello piemontese; così come appare di ambito piemontese e collegabile sempre agli inizi del Settecento anche la parte (Per confronti si veda E. BACCHESCHI, Mobili piemontesi del 600 e 700, Milano 1963; ID., Mobili intarsiati del 600 e 700 in Italia, Milano 1964; N. GABRIELLI, Arte dell'antico marchesato di Saluzzo, Torino 1973, pp. 212-213; G. C. SCIOLLA, Il biellese dal medioevo all'ottocento, Torino 1980, p. 247). Sul mobile si veda G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 51
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026684-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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