monumento funebre - a edicola, opera isolata - bottega novarese (ultimo quarto sec. XVI)

monumento funebre a edicola, 1576 - 1576

La lapide, in marmo bianco e contenente un'iscrizione, è racchiusa entro un'ancona in marmo nero inquadrata da due colonnine poggianti su una base in marmo rosso, a sua volta poggiante su un basamento che racchiude lo stemma, delimitato da profilature in marmo nero. Le colonne reggono una trabeazione modanata e un timpano spezzato in marmo nero, racchiudente al centro una testa di cherubino in marmo bianco. Il timpano è sovrastato da due sfere in marmo rosso

  • OGGETTO monumento funebre a edicola
  • AMBITO CULTURALE Bottega Novarese
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento appartiene a Romolo Archinto, vescovo di Novara dal 1574 al 1576, come indica l'iscrizione e attesta lo stemma (V. SPRETI, Enciclopedia storica nobiliare italiana, V. I, Milano 1926, pp. 416-417). L'Archinto, durante il suo breve vescovado, come illustra il Bacapé (C. BASCAPE' , Novara Sacra, ed. tras. Ravizza, Novara 1878, pp. 429-430) "diede saggio di amabilità di costumi, pietà e diligenza nel buon governo della Chiesa", promuovendo un sinodo ed effettuando anche alcune visite pastorali nella diocesi. Lo stesso Bascapé informa che il vescovo fu sepolto nella cattedrale il 4 settembre 1576 "in ornato monumento marmoreo"; notizia ripetuta da Cotta che però non ne indica l'ubicazione (L. A. COTTA, Museo novarese, Milano 1701, p. 262). Ravizza, in una nota al Bascapé, comunicache alla fine del Settecento, con la costruzione dei due altari di S. Lorenzo e S. Agabio, il monumento, unitamente ad altri, fu spostato nel narcete della cattedrale (C. BASCAPE' , 1878, p. 430). Quando nell'Ottocento il Duomo fu completamente ricostruito, il monumento fu ricollocato in Duomo. Dell'Archinto è registrato anche una donazione dei beni a lui appartenenti e lasciati al Capitolo alla sua morte (Novara, Archivio della Cattedrale, Fabbrica della chiesa novarese, fasc. A, n. 7, Inventario delle robbe del già Monsignor Romolo Archinto, vescovo di Novara et lasciate per esso al R. Capitolo della Chiesa Maggiore di Novara nel suo testamento). Il monumento denota un'adesione ancora alle formule classicheggianti cinquecentesche e solo il timpano spezzato, i pinnacoli sovrastanti questo ultimo introducono una nota di rottura, segnando già la conoscenza di moduli manieristi, preludenti alla nuova morfologia barocca (Arona sacra. L'epoca dei Borromeo, Catalogo della mostra, Torino 1997). Il monumento è citato anche da G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 25
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026608
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI su lapide - ROMULO ARCHINTO/ ALEXANDRI EMEDIOLANENSI/ VIRO PRUDENTI ET PIETATE SINGULARI/ EPISCOPO NOVARIAE/ UBI/ POPULUM SUAE FIDEI COMMISSUM/ UNICE AMAVIT/ MORIBUS RELIGIOSIS/ EXCOLUIT/ PRAECEPTIS AD DEI CULTUM PERUTILIBUS/ INSTRUXIT/OMNIBUS/ TRISTE SUI DESIDERIUM RELIQUIT/ VIX AN. XLIII M. VII D XV/ HIPPOLYTA MATER FILIO/ FRATRES QUINQUE FRATRI/ B. M. F./ CDD LXXVI - lettere capitali - a incisione - latino
  • STEMMI sulla base, al centro - vescovile - Stemma - Archinto Romolo - a tre fasce contro innestate
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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