Madonna Addolorata

dipinto, 1450 - 1499

Entro un'incorniciatura mistilinea, definita da un motivo a palmetta stilizzata, è raffigurata la Madonna, completamente avvolta da un manto che le incornicia il volto stravolto dal dolore. Ha le mani giunte. Sotto il manto si intravede la veste a maniche lunghe, con i polsi e lo scollo ribordato come il mantello

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Maestro Della Sant'anna Di Torino (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ricostruzione della vicenda storica del crocifisso si presenta particolarmente problematica. Citata dal Cassani nel Battistero di Novara(L. CASSANI, Il Battistero di Novara, Novara 1958, p. 28), che dice di ignorarne la provenienza e il momento dell'arrivo in detto luogo, è successivamente menzionato da Stoppa (A. L. STOPPA, Il Battistero di Novara, Novara 1969, p. 16) sulla parete destra del Duomo, vicino all'entrata, dov'è attualmente ubicato, con la seguente dicitura "Crocifisso gotico (del secolo XIV) già dominante sull'arco centrale dell'Antico Duomo Romanico". Un'illustrazione nel volume del Chierici sul restauro del battistero romanico (U. CHIERICI, Il battistero di Novara, Novara 1966, p. 101) riporta l'immagine dell'interno del sacello prima del restauro, nella quale l'opera campeggia prospiciente l'alare maggiore. Il Crocifisso viene infatti spostato nella Cattedrale, previa rimozione della lapide del Ploto il 29 luglio 1965, dopo essere stato tolto dal Battistero e restaurato dal Prof. Severino Borotti, restauratore novarese. Codesta notizia è fornita dalle carte riguardanti il restauro dell'opera, presso gli Uffici della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte, contenenti anche alcune osservazioni dell'allora soprintendente Gabrielli che definisce "Gotico" il crocifisso, destinato ad essere posto molto in alto, ipotizzando una sua originaria sistemazione sull'arco trinfale dell'Antico Duomo. L'ubicazione del Crocifisso nel Battistero non deve essere comunque quella originaria: la lettura delle visite pastorali a partire da quella dello Speciani del 1590 ci porta ad ipotizzare quasi per certo che la prima collocazione del crocifisso doveva essere proprio sotto l'arco trinfale del Duomo romanico. Speciani e Bascapè, vescovi novaresi della fine del Cinquecento, segnalano, nella descrizione dell'Altare Maggiore, "trabs lgneus transverto collocatus sub arci super quo extat imago Crucifixi pictura vel auro decenter ornetur" (Novara, Archivio Storico Diocesano, Visita pastorale Speciani, 1590, tomo 16; ID., Visita pastorale Bascapè, 1594, tomo 253). Successivamente Taverna, nel 1617, descrivendo la zona dell'altare maggiore cita "sub arci crucifixine in trave lignea ornando vel auro vel pictura" (ID., Visita pastorale Taverna, 1617, Tomo 76, f. 48). Volpi, nel 1623, riconferma che "sub arcu capelle maioris est trbs lignea tabulis tecta cui Crocifixi inharet" (ID., Visita pastorale Volpi, 1623, Tomo 99, f. 34r.) Con Odescalchi nel 1653 il Crocifisso non compare più e questo nonostante la sua descrizione si presenti sempre puntuale e precisa per tutte le cappelle e per la stessa zona dell'altare maggiore: ciò potrebbe essere giustificato dal fatto che in quegli annisono in atto lavori di ristrutturazione del Duomo, culminanti nel 1680, quando Gilio Maria Odescalchi fa rimuovere il tiburio con la commissione dell'affrescatura al Montalto (ID., Visita pastorale Odescalchi, 1653, Tomo 265; M. PEROTTI, L'antico Duomo e il suo mosaico pavimentale, Novara 1980, pp. 135-136). I brani citati ci sembrano confermare l'ipotesi iniziale, tanto più che già nel vecchio duomo romanico, alla fine del secolo X, all'inizio del presbiterio, era già segnalata una "crux argentea incatenta super traben"., poi sostituita, con tutta probabilità, con quella in esame. Ma nel 1653, come si notava dianzi, il nostro crocifisso non è più sotto l'arco trinfale. Solo nel 1764, nella visita pastorale di Bablbis Bertone, tra le suppellettili della Basilica, è segnalata "una croce grande di legno parte colorita e parte indirata con il suo Cristo, che sta sempre sul pulpito (Novara, Archivio della Cattedrale, Fabbrica della Chiesa novarese, VII, n. 96). Non vi è dubbio che il crocifisso di cui sta parlando il Vescovo è quello in esame, spostato e riutilizzato con tutta probabilità dopo i rifacimenti del 1680. Codesta posizine non doveva, però, ancora quella definitiva. Bianchini, infatti, già ricorda "un crocifisso in plastica sulla croce opera di buono stile" nel battistero (F. A.BIANCHINI, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, p. 12). Nell'inventario del 1845-1850, nella descrizione dello stesso battistero,è ricordato tra le statue delle cappelle anche un cristo crocifisso, senza però una particolare citazione (Novara, Archivio della Cattedrale, Inventario 1845-50, fol. 64). In conclusione, ci pare indubbiocce il nostro crocifisso dovrebbe corrispondere a quello descritto nelle visite pastorali citate, ubicato prima sotto l'arco trinfale dell'Antico Duomo, quindi sopra il pulpito e successivamente spostato nel Battistero, prima del 1828, quando lo vide il Bianchini. E' indubbio che i pannelli laterali siano cosa profondamente diversa dal resto del crocifisso, provenienti, molto probabilmente, da un'altra croce e aggiunti in un momento successivo. CONTINUA NEL CAMPO OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026605-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla tabella - Y.N.R.I - lettere capitali - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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