lapidazione di Santo Stefano

pala d'altare, 1700 - ante 1728

Il santo, vestito di una tunicella broccata d'argento, si erge, come una piramide, inginocchiato al cenro del quadro, mentre ai lati si affollano i carnefici a gettare e a raccogliere sassi; fra di essi, in secondo piano sulla sinistra, si nota un moro. Gli angoli inferiori sono occupati da due figure di giovani, uno intento a rifornire gli astanti di pietre trasportandole nel grembo, altro, sulla desra, ad indicare la scena all'ìosservatore. In alto, a destra, presso la porta della città, si affollano i curiosi, mentre al centro Cristo, col manto rosso, accompagnato dal Padre Eterno, appare a Stefano. Sul tono generale della tela tendente al bruno, spiccano il Santo, illuminato di riflesso, alcune alzate di rosso nei vestiti e la visione di Cristo e del Padre eterno in un bagliore latteo

  • OGGETTO pala d'altare
  • MISURE Altezza: 253
    Larghezza: 174.5
  • ATTRIBUZIONI Fiasella Domenico (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Ponzone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è stato possibile identificare gli stemmi, ma è presumibile che appartengono alla famiglia Viazzi: l'altare è infatti menzionato come ad essa appartenente già nella Visita Pastorale del 1637 e fu da questa ricostruito un secolo dopo. Il quadro è realizzato con unatecnica e un cromatismo oramai pienamente seicenteschi, a pennellate piuttosto spesse, co forti ombreggiature ed una coloritura tendente al bruno, con alxcune alzate di tono nelle figure principali. L'"impegno realistico (...) superficiale ed addomesticato " che caratterizza la tela, di cui sfugge il significato, carto polemico, del moro fra i carnefici, lo rende prossimo alla pittura di Domenico Fiasella neglia nni Trenta del secolo (G. V. CASTELNOVI, La pittura nella prima metà del Seicento dall'Ansaldo a Orazio de Ferrari, in La pittura a Genova e in Liguria dal Seicento al primo Novecento, Genova 1971, pp. 87-91). L'accostamenti con tale ambiente è rafforzato dall'estrema vicinanza con la copia, conservata presso la Pinacoteca di Savona (La Pinacoteca Civica di Savona, Savona 1975, pp. 144-145), dellErminia tra i Pastori, ricondoto al Fiasella gia da Castelnovi (G. V. CASTELNOVI, 1971, pp. 87, 151, fig. 65). Certo si tratta di un'artista dalla levatura non più che discreta, probabilmente per uesto obbligato a lavorare in provincia, e che appare attento a cogliere, qua e la, spunti nell'ambiente pittorico genovese: se oramai è quasi totalmente spenta l'eco della "lapidazione di S. Stefano" dipinta da Giulio Romano un secolo prima per la chiesa di S. Stefano, il Cristo e il Padre Eterno presentano indubbie derivazioni da Bernard Strozzi, e forse non è casuale la somiglianza del ragazzo di sinistra con quello dipinto da Orazio de Ferrari nel "S. Giacomo consacra S. Pietro Martire vescovo di Praga", firmato e datato 1647, conseravto presso l'Oratorio di S.Giacomo della Marina (ID., fig. 98). Infine quella gamba del carnefice che attraversa la tela per piantarsi saldamente davanti al Santo, mutuata, anche nei particolari, dal "Martirio di S. Stefano" di Daniele Crespi, ora a Brera, attesta rapporti fra Genova e Mialno che certo non posono stupire (Il seicento lombardo. Catalogo dei dipinti e delle sculture, catalogo della mostra, Milano s. d., p. 52 e fig. 148)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024623
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI sul recto, in alto, a destra - gentilizio - Stemma - scudo coronato e troncato: nel primo di fondo chiaro all'albero con rampicante (?) attorcigliato; nel secondo fasciato di rosso e azzurro
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1700 - ante 1728

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'