decorazione pittorica,
Boggioggero Federico (attribuito)
notizie secondo metà sec. XVII
Danedi Gian Francesco Detto Montaldo (attribuito)
notizie secondo metà sec. XVII

L'affresco occupa tutta la volta della navata centrale, a unica campata, definita verso la controfacciata da un sottarco liscio e verso la crociera dei transetti da un sopttarco decorato da putti alati, coperti da drappi colorati, reggenti simboli. Sull'estradosso dell'arco è dipinta un'iscrizione. LA parte centrale rappresenta la Gloria di S. Pietro alla presenza della Trinità, fra nubi e angioletti. La scena è racchiusa da un'architettura raffigurante un loggiato a colonne con balconi barocchi da cui si affacciono putti alati che reggono serti di fiori. Sotto la loggia sono le quattro nicchie decorate da elementi classici e racchiudenti le quattro virtù, alternate a tondi da cui si sporgono putti

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • ATTRIBUZIONI Boggioggero Federico (attribuito)
    Danedi Gian Francesco Detto Montaldo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione della volta della navata centrale è già documentata dal Cotta nel 1701 (L. A. COTTA, Aggiunta al museo novarese, Milano 1701, p. 280). Parte del primitivo apparato decorativo fu eseguito durante l'officiatura dei Padri Domenicani, intorno alla seconda metà del XVII secolo. L'affresco ripropone, in tonbo misurato, lo schema decorativo barocco dalle complicate architetture che convergono al centro, attorno all ascena principale della Gloria del Santo. Nelle linee arrotondate degli elementi architettonici e per la presenza della balaustra da cui si affacciano i putti con serti di fiori, è forse presente l'eco di quella cultura genovese che ha in Gregorio de Ferrari un importante esponente (V. GOLZIO, Seicento e Settecento, V. I, Torino 1955, p. 536). Qualche incertezza risulta dalle fonti nellatrascrizine dei nomi degli autori: Federico Biggioggero, Biggoggero, Bigiogero, esecutore dell'apparato architettonico, e Gioseffo, Gian Francresco Canedi, detto il Montaldo, Montalto o Montaldi Milanese, autore delle figure. Il Montaldo è anche autore, in periodo coevo e sempre a Novara, deglia ffreschi che ornavano la cupola del vecchio duomo (C. RACCA, Al divisamento di atterrare l'antico duomo di Novara, 1856, pp. 6, 16). Il Martinelli, nelle sue "Memortie", indica che nel 1729 furono "rinfrescate" ed "aggiustate" tutte le pitture dela chiesa, comprendendo anche gli affreschi della volta (Novara Sacra, Almanacco per l'anno bisestile 1840, Novara 1840, p. 129). Per la bibliografia si veda Novara, Archivio di Stato, fondo Museo, 239, C. FRASCONI, Chiese, Conventi, monasteri stati soppressi in Novara sul principio del sec. XIX; F. A. BIANCHINI, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, pp. 66-67; C. RACCA, 1856, pp. 8, 16; 1856, pp. 8, 16; L'Avvisatore, 1913, n. 6;; N. R. CESARE, Arte e artisti del 600 nella chiesa del Rosario, estratto dal B.S.P.N., anno XXV, 1931; G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, pp. 123, 127; A. RIZZI, Conoscere Novara entro i baluardi, Novara 1947, pp. 33-34
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024453-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI estradosso - VENITE GENTES, CARPITE/ MATRI/ EX HIS ROSAS MYSTERIIS/ CORONAS/ ET PULCRI AMORIS INCLYTAE/ NECTITE - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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