Le tele raffigurano la Nascita di Maria Vergine e il Commiato di Gesù Cristo dalla Madonna

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Gilardini Melchiorre (1607/ 1685)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia di dipinti presenta una scritta che chiarifica la loro provenienza, donazione del Canonico della Basilica Bartolomeo Pinzio. Un documento reperito presso l'archivio capitolare riporta un legato testamentario di detto presonaggio al duomo "in far dipingere le sette opere delle misericordia con un quadro del giudizio finale da riporsi nel coro della Cattedrale assieme agli altri quadri da lui donati". In tale documento, datato 6 dicembre 1661, si fa esplicito riferimento ad una donazione di dipinti già avvenuta, per cui, considerando l'iscrizione sulle due tele, diventa facilmente presumibile e addirittura accertato che le due opere facessero parte di ina donazione del canonico. Inoltre la contemporaneità dele scritte con i dipinti fa anche presumere che gli stessi siano stati eseguiti dal Gilardi su commissione del Pinzio, espressamente per la cattedrale. Qualora si accetasse teale ipotesi, anche la loro data di esecuzione verrebbe a porsi in maniera inequivocabile intorno al 1658. Lo stemma non è identificabile fra quelli noti, ma sicuramente è quello della famiglia Pinzia, originaria di Carpignano, tanto è che in un inventario del 1764 le due tele, segnalate lateralmente al finestrone del coro, sono citate come "i due grandi quadri con l'arma Pinzia". menzionati dal Bianchini, da Barlassina e Picconi, nonchè da quasi tutti i saggi che si occupano del pittore, ricevono un inquadramento più preciso, sul piano storico, dal Presenti che, vede nelle due tele, un momento di crisi da parte del pittore che sembra interessato a nuove ricerche sul piano cromatico, rispetto ai primitivi insegnamenti ceraneschi, acquisito presso l'Accademia Ambrosiana di Milano. In base alle citate considerazioni, Presenti colloca i dipinti intorno al 1632, immediatamente prima degli affreschi del Sacro Monte di Varallo, eseguiti fra il 1637 e il 1641. In realtà, accettando l'ipotesi formultata in questa sede, la data verrebbe posticipata in un momento successivo, già corrispondente alla maturità del pittore. Sotto il piano iconografico, la scelta del tema mariano non è casuale, dato il momento storico, ancora in pieno clima controriformistico. Per la bibliografia specifica si veda Novara, Archivio Capitolare del Duomo, Fabbrica della Chiesa Novarese, Legato del Caninico Bartolomeo Pinzio, fasc. VIII, B, n. 44; Novara, Archivio della Cattedrale, Fabbrica della chiesa novarese, Inventario delle sacre reliquie suppellettili, paramenti e mobili della sacrestia della Cattedrale, fasc. VII, D, n. 96; F. A. BIANCHINI, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, p. 23; G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, p. 38; C. BARONI, L'arte in Novara e nel novarese, in "Novara e il suo territorio", Novara 1952, p. 601; M. L. GENGARO, Aproposito di un inedito del Gilardini, in "Commentari", 1958, pp. 177, 180; G. NICODEMI, La pittura lombarda dal 1630 al 1706, in "Storia di Milano", Milano 1958, V. XI, p. 487; F. R. PESENTI, Melchiorre Gilardini dopo il Cerano, in "Pantheon", 1968, p. 289; Dizinario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, Torino 1975, V. V, voce Gilardini Melchiorre, p. 359; Novara, Archivio Storico Diocesano, L. CASSANI, Arte e artisti nel novarese, s.d., p. 166
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024071-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul recto, in basso - BARTHOLOMEUS PINTIUS PRIOR CANs ET/ THEOLOGUS ECCLESIAE CATHEDRALIS/ NOVARIE 1658 - a pennello - latino
  • STEMMI sul recto, in basso, al centro - gentilizio - Stemma - Pinzio - alla torre con un cipresso uscente
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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