decorazione plastica,

Gli stucchi indorati, che si stendono lungo il cornicione di imposta della volta della navata centrale, presbiterio ed abside presentano una fascia inferiore, su sfondo dipinto in azzurro, alternante motivi a volute generate da un cartigloi recante al sommo una testa cherubica (in corrispondenza delle arcate della navata centrale,lungo le pareti del presbiterio ed abside), ed una testa cherubica entro un ovale contornata da volute e corone d'alloro (in corrispondenza dei pilastri e lesene). La parte superiore ha una cornice a baccellature con sovrastante teoria di mensole, con motivi a foglia dorato, terminante con una fascia a conchiglie stilizzate. Il motivo a corona d'alloro è ripetuto al centro degli archi della navata centrale, ai cui angoli sono stucchi con motivi circolare a foglia. Gli stucchi dorati si trovano in corrispondenza dei capitelli composti che concludono pilastri e lesene, e formano le cornici dei dipinti collocati sulle pareti, con volute vegetali, conchiglie stilizzate e teste cherubiche

  • OGGETTO decorazione plastica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Prinotti Pasquale (notizie 1880)
    Prinotti Costantino (1880/ 1948)
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Parrocchiale presenta un un interno riccamente decorato con stucchi di impostazione neoclassica, uniti a motivi ancora tardo-barocchi. Da scrivere ai primmi decenni del secolo XIX, sono ispirati agli apparati neoclassici di Bonzanigo (E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, catalogo della mostra, Torino 1980, v. I), di cui riprendono il repertorio ornamentale a motivo floreale e festoni di alloro su sfondo azzurro. Una decorazione simile è riscontrabile nel Duomo di Mondovì, databile ai primi decenni del XIX secolo (N. CARBONERI, L'architetto Francesco Gallo, Torino 1954, p. 203, nota 69). Il termine ante quem è il 1829, in quanto in una relazione compilata in tale anno è menzionato "dall'atrio sino al presbiterio si contano tre arcali sostenuti quinci e quindi da due rilievi a doppie lezene (...) con fregi nel procinto" (Mondovì, Archivio della Curia Vescovile, cartella Carassone, Relazione della Parrocchia di S. Giovanni in Lupazanio piano di Carassone, città di Mondovì, governata da me Gioachino Regis C.o. Dom.o Cittadino di Piazza Maggiore, nato 10 7bre 1764). L'indoratura di tali stucchi è posteriore, risalendo al penultimo decennio dell'Ottocento. Si trova infatti nel Libro dei Conti, in data 21 maggio 1881, "La Chiesa Parrocchiale delibera di far compiere i lavori di indoratura nella navata di mezzo della chiesa, ed incarica lo stesso Presidente (allora Musso Benedetto) addivenire alla stipulazione del relativo contratto coi Sig. fratelli Prinotti, domicilianti nella città di Alba" (Mondovì Carassone, Archivio Parrocchiale, Libro dei Conti della Chiesa Parrocchiale - comincia l'anno 1874). Tale commissione è confermata da una scritta a matita che si trova sulla base di una cornice lignea di un dipinto, raffigurante S.Cecilia, in cui si legge: "Questa Chiesa Parrocchiale fu indorata da Prinotti Pasquale e figlio di Alba,l'anno 1881, coi lavoranti Colombo Luigi, Prineri Filippo, Mattè Carlo, Francisconi Cesare e Bartoleri Giovanni". I lavori di indoratura eseguiti dalla ditta Prinotti sono però solo da riferirsi alla navata centrale, come testimoniato dal "Libro dei Conti" sopra citato, mentre il lavori nelle navate laterali sono da attribuire alla bottega di Costantino Prinotti, attivo a Mondovì, con pagamenti a partire dal 1883 fino al 1889. Dalle fonti emerge "Passivo 1883 - Al Sig. Roassio per conto Sig. Prinotti Costantino L. 9.800; Passivo 1884-86 - Al Sig. Prinotti debito lavori anteriori al 1884 L. 1.050, Al Sig. Prinotti indoratore, nota L. 124, 50, allo stesso indoratore L. 1797,40; Passivo 1886-88, S.Prinotti nota L. 164, S.Prinotti nota L. 5, 40; Passivo 1889, Pagato a Prinotti Costantino nota 15 luglio 1889 L. 900, a Prinotti Costantibno indoratura come da nota L. 119" (ID). Sebbene Billò riferisca tutto a Costantino Prinetti, il suo intervento è, invece, limitato solo alle navate centrali (E. BILLO', Artisti e artigiani a Mondovì, Mondovì 1978, p. 100). Tutti i lavori furono condotti sotto la direzine del Rettore Don Giuseppe Rocca, come testimonia una lapide commemorativa, un tempo su un pilastro della navata centrale e poi rimossa durante i restauri del 1975, e collocata all'inizio della navata sinistra: "Al Rettore Don Giuseppe Rocca di Murazzano, Cavaliere dei S.S. Maurizio e Lazzaro che alla decorazione di questa Chiesa per lui portata a compimento ed al bene dei Parrocchiani consacrò sostanze e vita. I Carassonesi con animo dolente posero - 24 giugno 1889". La fascvia decorativa a stucchi dorati è ripresa nel posteeriore frontone dell'altare sito nella Cappella di S. Giuseppe e sulla coeva cossa lignea dell'Organo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023943
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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