boccale, frammento - bottega padana (prima metà sec. XVI)

boccale, 1500 - 1549

Frammenti di fondo (NaS791I 58) e di parete pertinenti a uno stesso boccale in maiolica ad impasto color rosato con scarsi inclusi bruni. Il frammento di parete (NaS791I 61) è decorato da un'architettura cupolata dipinta in blu con ritocchi di colore giallo su smalto berrettino, ossia azzurro - grigiastro. Anche la superficie interna dei frammenti è rivestita di smalto berrettino più sottile. Il piede del boccale è privo di rivestimento

  • OGGETTO boccale
  • MISURE Altezza: 5.1
    Spessore: 0.6
    Larghezza: 3.7
  • AMBITO CULTURALE Bottega Padana
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Pietro e Andrea
  • INDIRIZZO Borgata S. Pietro, 4, Novalesa (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Rinvenuti nel corso dello scavo condotto dall'Amministrazione Provinciale di Torino sotto la direzione della dott. E. Micheletto nel quadro delle ricerche archeologiche sull'Abbazia della Novalesa affidate dalla Soprintendenza Archeologica per il Piemonte alla prof. G. Wataghin Cantino. Lo scavo è stato condotto in alcuni locali dell'ala sud del chiostro, ex settore docce dell'Istituto Idroterapico (fase del 1860 che sfrutta strutture più antiche), nel giugno 1979. I frammenti provengono dall'ambiente 1 (vasche dell'Istituto Idroterapico), dallo strato 19 composto da terra poco compatta, bruna, unita a pietre di piccole dimensioni, esteso per tutto l'ambiente e coperto dai resti di un suolo di cantiere. Strato di distruzione. Si tratta di frammenti pertinenti a uno stesso boccale in maiolica con decorazioni architettoniche in blu e giallo su smalto "berrettino". Prima della fine del XV secolo a Faenza inizia questo tipo di produzione su smalto azzurro - grigio (che ebbe largo seguito e diffusione), con rappresentazioni di interni, paesaggi e prospettive. E' lo "stile bello" (LIVERANI G., La maiolica italiana, Venezia 1958; BALLARDINI G., La maiolica italiana dalle origini alla fine del Cinquecento, Faenza 1975). Si introducono nell'iconografia delle maioliche racconti che si riferiscono alla mitologia greca, alla storia romana e a soggetti religiosi. Grande innovazione è l'ambiente nel quale queste storie vengono rappresentate anche se le notazioni architettoniche restano brevi e frammentarie. Tre sono le fonti di ispirazione: la città medievale (con mura, castello, ecc.), la tenda da campo vista come "casa" e la città ideale filtrata attraverso i concetti umanistici; la maggior raffigurazione rimane quella del tempio, che secondo Alberti, dovrebbe essere l'edificio più bello di ogni città. A Torino risulta che vi fu l'istituzione di un'industria di maioliche, con maiolicari urbinati chiamati da Emanuele Filiberto solo nel 1562 (Antonio da Urbino) e nel 1564 (Orazio Fontana), ma probabilmente botteghe minori furono attive anche in epoca anteriore (VIALE V., Maioliche, in Mostra del Barocco piemontese, Torino 1963, vol. III, pp. 1 e seg.). Il frammento rinvenuto a Novalesa presenta una decorazione architettonica, parte di una scena più ampia; generalmente, per questo tipo di rappresentazioni, ai boccali venivano preferiti recipienti di forma aperta (ad esempio piatti) per la possibilità di una più immediata lettura. Il frammento descritto non può essere assegnato con sicurezza a produzioni di botteghe torinesi (o piemontesi); la decorazione di carattere quasi "compendiario" orienta verso una datazione compresa tra la fine del'500 e la metà del secolo successivo (MANNONI T., Notizie e problemi sui reperti mobiliari dell'abbazia della Novalesa, in Nuove scoperte alla Novalesa, Torino 1979, pp. 69-71). Infatti è ancor prima della metà del XVI secolo che a Faenza si cominciano a produrre ceramiche "compendiarie" con decorazioni trattate a rapidi segni tracciati a punta di pennello. Per quanto riguarda le decorazioni a carattere architettonico, l'ultima pubblicazione sull'argomento offre per il frammento di Novalesa confronti generici (BERNARDI C., Immagini architettoniche nella maiolica italiana del Cinquecento, Bassano del Grappa 1980)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023791
  • NUMERO D'INVENTARIO NaS791I 61
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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