bacino, frammento - bottega padana (secc. XVI/ XVII)
I frammenti consistono in tese pertinenti a forme aperte, per lo più di grandi dimensioni, bacini a pareti diritte o leggermente concave, fortemente svasate. Gli impasti sono omogenei, colore arancio vivo, contenenti minuti inclusi ferrosi e sabbia quarzosa, in aggiunta a scaglie di mica. Nei primi due la vetrina, stesa su ingobbio bianco, è di colore giallo marrona, mentre nel terzo e nel quarto frammento è rispettivamente color crema e verde smeraldo. La decorazione, geometrica, è ottenuta a graffito. N. 11: frammento di cui, oltre alla tesa assai larga e con orlo ingrossato, si conserva parte del cavetto pertinente ad un bacino a pareti assai incurvate. Vetrina spessa e lucidissima su ingobbio bianco, di colore fulvo. Il disegno, a linee formanti triangoli, è ripreso nel cavetto. N. 12: frammento di tesa e parte del cavetto di recipiente analogo aòl precedente, con decorazione che, sulla tesa, si sviiluppa a linee incrociate contenenti puntini, mentre nel cavetto è di difficile lettura, comprendendo linee verticali e diagonali. Vetrin agiallo-marrone, sottile, opaca e incrostata. CONTINUA IN CAMPO OSS
- OGGETTO bacino
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MATERIA E TECNICA
ceramica/ invetriatura/ graffito/ ingobbio
- AMBITO CULTURALE Bottega Padana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
- LOCALIZZAZIONE Casa Alciati
- INDIRIZZO via Giuseppe Verdi, 30, Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Stabile angolo N-E di piazza Cavour, cantina, n. 11: unità 15, fase VI; n. 12: unità 34, fase VI; n. 13: unità 23, fase VI; n. 14: unità 14, fase VI. I frammenti sono stati rinvenuti nel corso dello scavo condotta dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Torino e diretto dalla Dott.ssa Negro Ponzi Mancini, sul sito della cantina dello stabile al n. 10 di Piazza Cavour di Vercelli. La giacitura, in uno strato di riempimento assai tardo, contenente materiali compresi fra la fine del XV e il XIX secolo, malgrado una netta preponderanza di reperti cinquecenteschi, non autorizza un'attribuzione cronologica precisa. Nello scavo della torre Civica di Pavia (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia medievale", Firenze 1978, pp. 185-186) le graffite monocrome marroni compaiono per la prima volta alla fine del Quattrocento, inizio del Cinquecento e continuano durante le fasi più recenti. Le monocrome verdi compaiono invece solo nel secolo successivo, mentre nella seconda metà del Seicento entrambi i tipi sono più abbondanti. Il tipo verde è tuttavia rappresentao, come nel nostro caso, da un numero molto inferiore di pezzi, mentre le graffite crama sono testimoniate da un unico frammento (Torino, Istituto di Archeologia, L. VASCHETTI, Problemi di stratigrafia urbana: un saggio nel centro storico di Vercelli, pp. 186-187)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023701
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0