tazza, frammento - bottega padana (sec. XVI)

tazza, post 1500 - ante 1599

Gli otto frammenti costituiscono parte di ciotole emisferiche ed apode a fondo piano comprendenti parte del bordo e del cavetto. Gli impasti variao dal giallo chiaro al rosa intenso e comprendono vacuoli in cottura e tracce di chamotte rossa. La vetrina, di colore crema, appare variamente conservata e presenta spesso tracce di incrostazioni. In quasi tutti i frammenti, essa appare piuttosto assorbita per via della particolare porosità dell'impasto. La decorazione è costituita dalla solita banda orizzontale che sottolinea il bordo da cui si dipartono bande verticali a ramina e ferraccia che scendono fino al centro del cavetto

  • OGGETTO tazza
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ ingobbio/ modellatura al tornio/ sgraffio a punta/ pittura/ invetriatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Padana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico G. A. Irico
  • LOCALIZZAZIONE Museo Civico Irico
  • INDIRIZZO piazza Garibaldi, 7, Trino (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I frammenti provengono dall'area del campo giochi dell'attuale oratorio parrocchiale di Trino, in zona occupata nel tardo Medioevo probabilmente dalla bottega di un vasaio ed ora compresa tra il corso Italia e via Irico. La ceramica è frutto di un recupero non stratigrafico, in occasione di un recente lavoro di sterro; il deposito sembra riferirsi alla zona di scarico di una fornace. Gli otto frammenti costituiscono parte dei bordi delle tazze apode descritte nelle schede immediatamente precedenti. Si tratta di una produzione comprendente unicamente tazze apode facilmente distinguibili per impasti, forme, decorazioni e corsività di esecuzione; esse costituiscono per la zona un primo e importante ritrovamento base alla pari delle tazze con piede a disco del tipo precedente. I confronti più immediati sono con l'area lombarda e particolarmente pavese (cfr. S. Nepoti, Le ceramiche postmedievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia Medievale", 1978, V, pp. 171-218). Una produzione analoga è nota in Liguria come "graffita tarda" (cfr. T. Mannoni, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Genova, 1975, pp. 82-85); in questo caso i motivi floreali sono pure molto stilizzati e dipinti sommariamente a ramina e ferraccia. Ulteriore bibliografia di confronto in C. Baroni, Ceramiche italiane minori del Castello Sforzesco, Milano, 1934
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021363
  • NUMERO D'INVENTARIO 182/70
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1500 - ante 1599

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE