tazza, frammento - bottega padana (sec. XVI)

tazza, post 1500 - ante 1599

NN. 120/15-108/1: due tazze frammentarie con piede a disco, cavetto emisferico parzialmente conservato. Impasto rosato con piccoli vacui e rarissima chamotte. Ingobbio bianco, vetrina densa, ma parzialmente assorbita per la porosità dell'impasto, di colore giallo paglierino. Decorazione a fiorellino nel cavetto a due petali e due foglie. Pennallate di ramina e ferraccia indipendenti dalla linea del graffito. N. 135/12: come sopra, ma vetrina più densa e lucente e decorazione più curata nel fiore dai lunghi stami. Impasto più chiaro e tendente al giallino, probabilmente a base di terre marnose

  • OGGETTO tazza
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ ingobbio/ modellatura al tornio/ graffito/ pittura/ invetriatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Padana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico G. A. Irico
  • LOCALIZZAZIONE Museo Civico Irico
  • INDIRIZZO piazza Garibaldi, 7, Trino (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I frammenti provengono dall'area del campo giochi dell'attuale oratorio parrocchiale di Trino, in zona occupata nel tardo Medioevo probabilmente da caseggiati urbani (Borla, comunicazione orale) ed ora compresa tra il corso Italia e via Irico. La ceramica è frutto di un recupero non stratigrafico, in occasione di un recente lavoro di sterro; il numero di pezzi recuperati è assai inferiore alla quantità di quelli andati perduti. I due frammenti fanno parte di un gruppo omogeneo per forme, impasti e decorazione, comprendente una ventina di pezzi dello stesso tipo, variamente conservati. Si tratta di una corrente di produzione padana quasi sicuramente locale come indicano l'abbondanza di frammenti rinvenuti, l'associazione delle "zampe di gallo" e l'omogeneità dei tipi, oltre alla scarsa rifinitura dei pezzi. I confronti più immediati sono con l'area lombarda e particolarmente pavese (cfr. S. Nepoti, Le ceramiche postmedievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia Medievale", 1978, V, pp. 171-218). Una produzione analoga è nota in Liguria come "graffita tarda" (cfr. T. Mannoni, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Genova, 1975, pp. 82-85); in questo caso i motivi floreali sono pure molto stilizzati e dipinti sommariamente a ramina e ferraccia. Ulteriore bibliografia di confronto in C. Baroni, Ceramiche italiane minori del Castello Sforzesco, Milano, 1934
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021349
  • NUMERO D'INVENTARIO 120/15
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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