L'altare occupa interamente la parete di fondo del presbiterio; è tutto in legno dipinto in verde con una ricchissima decorazione in oro zecchino. La mensa è in muratura con ripiano in legno, intoco a vista sui lati, sulla fronte una cornice lignea a volute con rigature, dipinta in bronzo e argento. Il paliotto è costituito da una tela a tempera raffigurante la Madonna fra un tripudio di fiori, sfondo bianco. Nell'alzato vi sono le lesene, con fregi a nastri intrecciati a metà altezza e capitelli compositi, reggono il timpano curvilineo decorato al centro da un cartiglio entro una complessa decorazione su cui poggia un piedistallo con teste di cherubini, alle estremità vi sono due grandi vasi dorati. Ricchissimo fastigio terminale a volute culminante in una corona dorata sostenuta da due angeli scolpiti a tutto tondo. Al centro del fastigio vi è una raggera con nuvole (ridipinte a bronzina argentea). La parete di fondo è chiusa ai lati da due porte nello stesso stile dell'altare decorate da una ventola a ricca cornice dorata intagliata con cimasa portacandele
- OGGETTO altare maggiore
-
MATERIA E TECNICA
MURATURA
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Ceva (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione dell'altare fu iniziata dopo il 1752, poichè in un ordinato di quell'anno si legge:"...e per la formazione di detto altare si richiede la spesa di somma considerabile..." (Archivio parrocchiale, Ordinato del 23 novembre 1752 n° 4, allegato nel "Registro degli Ordinati formatisi dal 1814", manoscritto). Non è nominato l'autore, ma è da escludere il Gallo (autore del disegno della chiesa) poichè il suo nome è riferito espressamente solo alla tribuna. Già il Carboneri nella sua monografia (che pur non sembra a conoscenza del documento) escludeva l'intervento dell'architetto di Mondovì (N. Carboneri, L'Architetto Francesco Gallo, 1682- 1750, Torino 1954, p. 184). Da notare che i fregi a nastri intrecciati delle lesene riprendono quelli della tribuna, già in costruzione dopo il 1752; inoltre trovano confronto con quelli intarsiati degli stalli del coro eseguiti da Francesco Salario da Moncalvo, scultore attivo dal 1764 (N. Gabrilelli, Arte e scultura ad Asti attraverso i secoli, Torino 1977, p. 172). Probabilmente la nota spese di Prinotti Costantino del 1898 si riferisce alla cornice della mensa: "per aver inargentato e verniciato una cornice da contraltare £ 55" (Archivio parrocchiale, Nota spese di Prinotti Costantino, 7 dicembre 1898). Il paliotto è opera di qualche modesto pittore locale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100020717-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0