Madonna in trono con Bambino
La Vergine è rappresentata frontalmente, seduta su un trono di semplice fattura. Tiene in braccio il bambino. Dietro al gruppo un drappo operato di colore giallo per il fondo, ocra per i motivi vegetali, funge da baldacchino. La Madonna ha il capo coperto da un velo che scende dietro le spella; porta i capelli biondi; fronte scoperta. Al di sopra una corona aperta, aureolata. Indossa una veste, con alto punto vita, di colore rosso che si intravede al di sotto di un manto blu, chiuso sul davanti. Il Bambino, dal capo aureolato, è rappresentato di tre quarti, benedicente. Indossa una tunica. Il dipinto è collocato sulla parte di fondo, Nelle pareti laterali della nicchia sono raffigurati s. Antonio e un santo che regge un libro. Nella lunetta soprastante è rappresentato un Cristo a mezzo busto che sorge dal sepolcro; alle sue spalle sono alcuni simboli della passione. Dietro di lui è simulato un drappo di damasco con grosso modulo. Lungo le pareti laterali, in corrispondenza della lunetta, due angeli oranti inginocchiati
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cagnola Tommaso (maniera)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Biellese
- LOCALIZZAZIONE Guardabosone (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sono state reperite informazioni archivistiche specifiche sull'opera in esame. Il dipinto presenta un pregevole livello qualitativo. La grazia delicata dell'immagine della Vergine e del Bambino, con la preziosa decorazione a fiorami sul tessuto dipinto alle loro spalle, suggeriscono modi tipici della cultura figurativa tardogotica novarese. L'ipotesi è confortata dall'attribuzione al pittore novarese Tommaso Cagnola di tre affreschi in area circostante a Guardabosone: nel santuario della Madonna della Serra a Crevacuore (forse della fine del Quattrocento), nel santuario della Madonna dei Cernieri a Curavecchia e in San Pietro a Casalvolone (cfr. G. Romano, voce Cagnola Tommaso, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1973, pp. 310-312). Tuttavia, non sembra che vi siano elementi sufficienti per concordare con l'ipotesi della Leva Pistoi che attribuisce a Cagnola l'affresco in esame, M. Leva Pistoi, Pittura murale nelle vallate biellesi, in "Piemonte Vivo", I febbraio 1974, pp. 19-27. La lunetta col Cristo della Pietà e i due angeli oranti sono opera più tarda, di gusto popolare. Per l'individuazione dei modelli di riferimento, per la cultura figurativa novarese, alla metà del Quattrocento, è utile ricordare l'indicazione di Giovanni Romano, in riferimento all'opera del maestro novarese Johannes de Campo, verso la cerchia lombarda di Michelino da Besozzo e degli Zavattari (cfr. G. Romano, scheda Johannes da Campo, in Opere d'arte a Vercelli e nella sua provincia, recuperi e restauri 1968-1976, catalogo della mostra, Vercelli, 1976, pp. 133-134; G. Romano, scheda Johannes da Campo, in Musei del Piemonte opere d'arte restaurate, catalogo della mostra, Torino, 1978, pp. 61-62)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100018043
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0