decorazione plastica, complesso decorativo di Carlone Tommaso (terzo quarto sec. XVII)

decorazione plastica, 1650 - 1674

La volta e l'archivolto sono coperti da rilievi dipinti e dorati. Si sviluppano in tre cornici attorno a tre assfreschi. Attorno alla corice centrale, includente la natività, quattro cherubini con quattro lai ciascuno. Agli angoli dell'impposta quattro angioletti seduti su di una voluta, accanto a pendoni di fiori e frutta. Sopra di loro altri quattro cherubini a 4 ali incrociate. Volute fogliari e rosono riempono i riquadri dell'archivolto. Tutte le cornici sonbo al linea retta o spezzata retta con motivi di ovuli

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MISURE Profondità: 390
    Altezza: 490
  • ATTRIBUZIONI Carlone Tommaso (/ 1667)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Esiste un capitolato del 9/4/1667 di Giovanni, Giuseppe Maria e Giovanni Domenico per finire l'opera della cappella, secondo il capitolato del 14/ 7/ 1664 fatto col padre in due partite, una a spese della Madama Reale di 700 ducatoni e l'altra alle spese della professoressa Ludovica vedova del Principe Maurizio fondatore di tal cappella "ch'in essa aveva in suo vivente già per altri 700, ascendente detta partita a ducatoni 550". Per le quali 2 partite resta compiuta (...) con putti statue e stucchi nella volta e facciata (...) onde adempire il capitolato del 8/ 7/ 1666 fatto con Carlone (cfr. GIANAZZO DI PAMPARATO, Il Principe Cardinale Maurizio di Savoia mecenate dei letterati e artisti, Torino 1891, pp. 39-40). Gli affreschi furono forse eseguiti dai Fea che lavorarono con le maestranze luganesi dei Carlone; innumerevoli furono gli esempi di tali collaborazioni in Piemonte. Sarebbero posteriori o paralleli ai dipinti realizzati dagli artisti a Palazzo reale fra il 1658 e il 1661. Verosimilmente confrontabili, secondo quando scrive la Griseri, alle incisioni del Boetto del 1643, ora conservate presso la Biblioteca Reale di Torino, ed agli affreschi del Fiammenghino delle cappelle del Crocifisso e di S. Sebastiano in S. Celso a Milano. Del loro operare in questo lavoro non è fatta menzione alcuna nei documenti riportati da Baudi di Vesme, attinenti l'intera fabbrica della Cappella affidata a Tommaso Carlone prima e ai figli in seguito alla sua morte. E' possibile quindi, come afferma il Pamparato, un loro intervento, indipendentemente dai Carlone, ancora vivente il finanziatore della cappella, il Cardinal Maurizio di Savoia. E' da notare, inoltre, che il Castellamonte, secondo Vesme, ricorda che il pagamento conclusivo, per il completamento dell'intera cappella, fu fatto il 4 agosto 1667 a tutti e tre i fratelli Carlone, compreso Giovanni Andrea, pittore. Pertanto se detto pagamento non avvenne per debito d'entità, come non pare, è possibile supporre un finanziamento per opere compiute da Giovanni Carlone e quindi pitture e la cappella non contiene altre pitture. Per la bibliografia si veda A. BAUDI DI VESME, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1963, p. 273; A. GRISERI, Pittura in V. VIALE (a cura di), Il Barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, p. 29; N. CARBONERI, A. GRISERI, Giovenale Boetto, Fossano 1966
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011593A-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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