San Francesco Saverio

rilievo, post 1768 - ante 1768

S. Francesco Saverio, in abiti sacerdotali, con capo barbato e capelli folti, è rappresentato di tre quarti, riverso su alcune rocce, il capo reclinato a destra, gli occhi chiusi. Con le mani abbraccia un grosso crocifisso. In alto, a sinistra, tra alcune nubi, due teste cherubiche

  • OGGETTO rilievo
  • ATTRIBUZIONI Bernero Giovanni Battista (1736/ 1796)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie è ritenuta dalla schedatrice, Vittoria Moccagatta, opera della fine del XVII secolo, in analogia con le statue realizzate dal Borelli, pur eseguiti da mano differente. La studiosa ricorda, inoltre, come, unico fra gli autori di testi sulla chiesa dei SS. Martiri che sembrano ignorare il ciclo in esame, mons. Gastaldi (cfr. L. Gastaldi, Memorie Storiche del Martirio e del Culto dei SS. Martiri Solutore, Avventore ed Ottavio i protettori più antichi della Città di Torino, Torino, 1880, p. 151) riferisse i bassorilievi in esame al Borelli, asserendo che essi fossero stati eseguiti, come le statue, in legno. La stessa prendeva le distanze da tale attribuzione ricordando che l'attività dello scultore risultava interamente legata alla produzione di manufatti lignei (cfr. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, vol. I, p. 173; L. Mallé, Le arti figurative in Piemonte, Torino, 1961, p. 245) e che, molto probabilmente, solo dopo la realizzazione delle sculture dell Virtù, per necessità di uniformare la facciata, si fosse sentita l'esigenza di sostituire le immagini dipinte con bassorilievi. Tuttavia, le ricerche condotte in concomitanza con gli interventi di restauro (1996-1997), iniziati dalla facciata e che hanno interessato l'intero edificio di culto, hanno permesso di appurare che la serie in esame venne commissionata allo scultore Giovanni Battista Bernero nel 1768, a seguito del rifacimento della facciata su progetto dell'architetto Bernardo Antonio Vittone (Torino, 1705-1770), cfr. B. Signorelli, "Una chiesa per maggior servitio di Dio, aiuto delle anime et ornamento di questa città", in B. Signorelli (a cura di), I Santi Martiri: una chiesa nella storia di Torino, Torino, 2000, pp. 201-202, 221-222; S. Albanese, I cantieri per il restauro della facciata principale e dell'apparato decorativo interno, Ibidem, pp. 318-323. La Moccagatta riferisce che, in un primo tempo (1622), i quattro santi fossero stati fatti "dipingere" sulla facciata (cfr. A. Bosio, Memorie della Chiesa e dei Padri Gesuiti in Torino estratte per mio uso dai registri manoscritti già appartenenti alli stessi ed ora negli archivi di Casa Asinari di S. Marzano forse ivi portati nella soppressione dal P. Carlo Asinari di Cartosio, 1865, ms. presso la Biblioteca Civica di Torino, fol. 151) e che, solo più tardi, i dipinti fossero stati sostituiti da bassorilievi. Ciascuno dei quattro santi gesuiti è rappresentano in un momento significativo della propria vita: s. Stanislao Kotska mentre si recava a piedi a Roma ed ebbe una visione che gli permise di ritrovare la strada smarrita: s. Ignazio in atto di compilare la regola dell'ordine dei Gesuiti da lui fondato; s. Francesco Saverio durante una delle ripetute estasi a cui fu soggetto: s. Luigi Gonzaga, inginocchiato sui gradini di un altare, in atto di baciare il crocifisso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100007884-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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