angeli adoranti il calice eucaristico
Nella parte inferiore della tela sono dipinti cinque angeli inginocchiati, con lo sguardo rivolto verso l'alto. Alcuni indossa una veste e sopravveste lunga, con maniche rimboccate al gomito, altri una tunica che lascia scoperta una spalla. Hanno capelli biondi, ricci, lunghi sino alle spalle. Due hanno le braccia aperte, due le mani giunte in preghiera e quello centrale incrocia le braccia al petto. Nella parte alta della tela, tra nubi, sorretto da una schiera di angeli nudi, sotto forma di fanciulli, è dipinto un ostensorio ambrosiano dorato entro il quale è posta l'ostia dalla quale si irradia una luce dorata. Sfondo con bassa linea di orizzonte e ampio brano di cielo. La composizioen è giocata sui toni di azzurro e giallo. La tela è collocata entro una cornice di profilo e luce rettangolare. Battuta liscia; unica fascia percorsa da scanellature e ornata, in corrispondenza del punto mediano, da una corolla floreale stilizzata. In corrispondenza degli angoli, rilevati, ornato a punte di diamante
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE FOSSANO (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella scheda cartacea, lo schedatore, opportunamente, rilevava che il dipinto in esame, riprende, ad evidenza, motivi molineriani, basti confrontarlo con la tela, del Molineri in S. Maria della Pieve di Savigliano e lo accostava alla Cena in Emmaus conservata nella stessa sede. Mario Leone, tuttavia, aggiungeva di non essere in grado, dato il cattivo stato di conservazione del dipinto, di stabilire se si trattasse di un'opera secentesca o non, piuttosto, un'opera più tarda, dipinta sullo stile dell'artista di Savigliano, come ne eseguiva, sulla fine del Settecento, nella stessa patria del Molineri, il pittore Giuseppe Chiantore. Osservava, inoltre, che la tela, analogamente alla Cena in Emmaus, era formata da tre strisce cucite assieme orizzontalmente. La tela fu inserita in una serie, dedicata alla celebrazione della vita di Cristo, in parte compiuta, intorno al 1706-08, dal pittore Giovanni Battista Curlando. Secondo studi recenti il dipinto in esame, tuttavia, unitamente alla Cena in Emmaus, copia dello stendardo molineriano per la Compagnia del Corpus Domini della cattedrale, fu eseguito in un momento imprecisato, ma certamente precedente alle opere del ritrattista di corte. Le due tele erano già sicuramente eseguite nel 1695 quando si paga Francesco Maria Massuccho "per un tellaro al quadro di Emaus" e nel 1705 furono "lavate" dal pittore Giuseppe Antonio Piola, cfr. G. Spione, scheda 17 G. Romano, G. Spione (a cura di), Una gloriosa sfida. Opere d'Arte a Fossano, Saluzzo, Savigliano 1550-1750, catalogo della mostra (Fossano, Palazzo Tesauro e Museo Diocesano-Saluzzo, Museo Civico Casa Cavassa-Savigliano, Ala Polifunzionale, 24 aprile-13 giugno 2004), Tipolito Europa, pp. 222-223. La semplice cornice non è coeva al dipinto
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100005836
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0