stalli del coro, insieme - bottega piemontese (ultimo quarto sec. XV)
stalli del coro
ca 1480 - ca 1480
I dossali, uguali per tutti gli stalli, hanno il fondo liscio, ornato da un cespo intagliato, che si chiude in alto con due rami a forma di perfetto semicerchio, formanti una ghirlanda di foglie stilizzate. Al centro della ghirlanda piccolo riquadro intarsiato alla certosina. Separano i raggi dei grandi girali traforati a foglie e volute. Sovrasta il tutto un frontone ad archi semicircolari polilobati, con fregio orizzontale ad archetti intrecciati con foglie, e cuspidi traforate con foglie rampanti. Ogni arcatella è separata da torrette cilindriche merlate
- OGGETTO stalli del coro
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MATERIA E TECNICA
legno di noce/ intaglio
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Saluzzo (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli stalli provengono da Sant'Antonio di Ranverso, dove originariamente dovevano essere ventotto. Essi, insieme al leggio ed ai mobili di sacrestia, vennero probabilmente trasportati nell'attuale sede nel 1754, anno riportato nella targhetta in legno scolpito, dorato e dipinto, recante le parole "chorus 1754", appesa dietro l'altare maggiore ed ora coperta dall'organo. Nel coro di San Giovanni, prima dell'allungamento della navata, erano collocati degli stalli gotici provenienti dalla Francia da Tommaso III. Questi ultimi, secondo uno scritto del Malacarne, potrebbero essere stati usati come legna da ardere durante l'assedio di Saluzzo del 1487 dalle truppe mercenarie. Nel coro saluzzese manca l'originale inginocchiatoio, quello attuale rivela un'esecuzione estremamente semplice e molto tarda (cfr Vacchetta G., La Chiesa di San Giovanni in Saluzzo, pag. 182). Secondo testomoninze orali dei frati attualmente officianti la chiesa, i due stalli a quattro posti sarebbero stati privati di un seggio ciascuno per fare spazio all'organo ivi collocato fra il 1940 e il 1942. Le parti asportate sarebbero poi state usate in vario modo: un esempio ne è il leggio posto sopra l'altare maggiore. L'impalcatura degli stalli è piuttosto elaborata e presenta caratteri tipici dell'arte gotica piemontese dell'ultimo terzo del'400. L'esecuzione è infatti databile al 1480 circa ed attribuibile a monaci certosini. La rigida geometria del disegno è controbilanciata dalla morbidezza delle ghirlande fogliforme e dai girali. Non si trovano stalli di simile fattura in Val di Susa (dove è invece presente il gotico francese); si possono invece raffrontare con quelli del coro di Santa Maria della Scala in Chieri. Gli stalli sono stati parzialmente restaurati nel 1939 (dopo che furono esposti alla Mostra del Gotico e Rinascimento a Torino). In quell'occasione furono aggiunte, tra l'altro, delle travature di sostegno dietro i dossali e venne sostituito il tavolato che ne forma la pavimentazione. E' probabile che precedentemente abbiano subito altri parziali restauri dei quali il più evidente è quello del frontone. Bibliografia: Muletti C., Notizie storiche e diplomatiche appartenenti alla città ed ai Marchesi di Saluzzo, Saluzzo 1829-33; Mallè L., Le arti figurative in piemonte, Torino 1962; Lobetti-Bodoni, La cappella del Santo Sepolcro, Saluzzo 1898; Lobetti-Bodoni, Il coro di San Giovanni tomba dei marchesi, Saluzzo 1898; Gabrielli N., L'arte nell'antico Marchesato di Saluzzo, Torino 1973
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100000212
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0