brasieri cun roda (braciere, ARREDI E SUPPELLETTILI/ CONTENITORI, RECIPIENTI E OGGETTI DI USO DOMESTICO)
XIX/ XX fine/ metà
Catino rotondo metallico a bordo piatto che sporge leggermente dal contenitore ligneo in cui è ospitato. Presenta due maniglie diametralmente opposte
- OGGETTO braciere
-
MATERIA E TECNICA
legno/ castagno
metallo/ rame
taglio, inchiodatura, levigatura
forgiatura
-
CLASSIFICAZIONE
ARREDI E SUPPELLETTILI/ CONTENITORI, RECIPIENTI E OGGETTI DI USO DOMESTICO
- AMBITO CULTURALE Bottega Artigianale Lussurgese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Tecnologia Contadina
- INDIRIZZO Via Deodato Meloni, 1, Santu Lussurgiu (OR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In Sardegna i manufatti in rame, strumenti indispensabili per le attività quotidiane, erano piuttosto diffusi. Nelle vecchie case l’intera batteria veniva esposta nella cucina (generalmente la batteria in rame costituiva la dote della sposa). Tra i vari centri dell’Isola, il paese di Isili (CA) si è a lungo distinto nella lavorazione del rame: i maestri calderai del paese sono autentici specialisti nella lavorazione di questo prodotto (BIBR: DETTORI 1983). La produzione tradizionale era caratterizzata da manufatti di uso domestico, in particolare recipienti per la cucina, caldai per la preparazione del formaggio, pentole, padelle e tegami, mestoli e schiumarole e, infine, bracieri e palette. Il braciere ha costituito per molto tempo una fonte di riscaldamento alternativa al focolare. L’uso comportava grossi rischi per la salute, a causa del monossido di carbonio prodotto dalla combustione del carbone in ambienti poco ventilati. Oggi, questo genere di manufatti viene spesso rifunzionalizzato per contenere vasi di piante o come elemento di arredo. L’oggetto fa parte della collezione del Museo della tecnologia contadina di Santu Lussurgiu (OR), che testimonia l’impegno condotto in Sardegna dall’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo (UNLA). A livello nazionale, l’azione dell’UNLA si sviluppò attraverso i Centri di cultura popolare (Ccp), strutture educative per gli adulti affidate a maestri elementari esperti, che dal 1948-49 si diffusero in diverse regioni centro-meridionali, tra cui la Sardegna. Il centro di Santu Lussurgiu, piuttosto apprezzato a livello nazionale, si distinse tra le esperienze regionali per capacità organizzativa e d’azione, svolgendo un ruolo propulsore per gli altri centri (VDC: SantuLussurgiu_VDC_001). Ciò è in larga parte dovuto alla capacità del suo maestro dirigente, Francesco Salis (1923-2007), grazie al quale prese vita, dopo una prima mostra temporanea, la collezione permanente di oggetti e strumenti (VDC: SantuLussurgiu_VDC_002, SantuLussurgiu_VDC_003). Mentre quasi tutti i Ccp sardi chiusero verso la fine degli anni '70 del secolo scorso, il Centro lussurgese, oggi dedicato alla memoria del Maestro, è tuttora attivo, rivestendo ancora il proprio ruolo socioculturale
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO riscaldamento dell’ambienteRiempito di brace e carboni ardenti veniva collocato nell'ambiente da riscaldare
- CRONOLOGIA D'USO sec. XX inizio – sec. XX inizio terzo quarto
-
AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Ardu Mauro
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250077
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- DATA DI COMPILAZIONE 2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0