ferru 'e prentzare cun fogu aintro, ferru 'e prentzare a crabone (ferro da stiro, ARREDI E SUPPELLETTILI/ CONTENITORI, RECIPIENTI E OGGETTI DI USO DOMESTICO)

XIX/ XX fine/ inizio

Ferro a base ogivale, parte centrale molto alta per contenere la brace. Fori lungo i lati. Sul davanti si trova un gancetto arricciolato che permette di aprire e chiudere la parte superiore del ferro. Il gancetto è sprovvisto della copertura in legno tornita. Coperchio incernierato posteriormente

  • OGGETTO ferro da stiro
  • MATERIA E TECNICA metallo/ ghisa
    metallo/ ferro
    fusione a stampo
    forgiatura, curvatura, incollatura
  • MISURE Altezza: 20 cm
    Peso: 2000 g
    Larghezza: 9.5 cm
    : 19 cm
  • CLASSIFICAZIONE ARREDI E SUPPELLETTILI/ CONTENITORI, RECIPIENTI E OGGETTI DI USO DOMESTICO
  • AMBITO CULTURALE Produzione Industriale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Tecnologia Contadina
  • INDIRIZZO Via Deodato Meloni, 1, Santu Lussurgiu (OR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di fabbricazione industriale, per la maggior parte i ferri da stiro a carbonella derivano da un’unica fusione di ghisa. Le fonderie italiane si caratterizzavano per il loro tipico marchio come la stella a cinque punte, l’immagine di Romolo e Remo con la lupa o una “I” inscritta in un cerchio. In alcuni casi, soletta e lati del ferro venivano costruiti in una fabbrica mentre coperchio e manico in un’altra. Riguardo alle dimensioni in rapporto all’uso, i ferri a carbone utilizzati in sartoria potevano raggiungere pesi che variavano tra i 5 e gli 8 chili, mentre quelli per uso domestico erano più leggeri e più piccoli. Rispetto ai ferri piatti, presentavano il vantaggio di un minor rischio di bruciature, ma era sempre presente quello di sporcare la biancheria per fuoriuscita delle ceneri. Secondo Enrico Ferrario (BIBR: FERRARIO 1990), il periodo d’oro del ferro a carbonella, soprattutto per l’uso domestico, va dalla fine dell’Ottocento all’inizio del secolo scorso. In Sardegna l’utilizzo risulta comunque attestato, seppur sporadicamente, sino agli anni Cinquanta del Novecento. Un’informatrice ammette, però, con entusiasmo, di utilizzarlo ancora seppur molto raramente (REG: SantuLussurgiu_REG_004). In generale oggi i ferri da stiro a carbone hanno perso la loro funzione e vengono rifunzionalizzati come elemento decorativo, generalmente come soprammobile nelle stanze di ricevimento. L’oggetto fa parte della collezione del Museo della tecnologia contadina di Santu Lussurgiu (OR), che testimonia l’impegno condotto in Sardegna dall’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo (UNLA). A livello nazionale, l’azione dell’UNLA si sviluppò attraverso i Centri di cultura popolare (Ccp), strutture educative per gli adulti affidate a maestri elementari esperti, che dal 1948-49 si diffusero in diverse regioni centro-meridionali, tra cui la Sardegna. Il centro di Santu Lussurgiu, piuttosto apprezzato a livello nazionale, si distinse tra le esperienze regionali per capacità organizzativa e d’azione, svolgendo un ruolo propulsore per gli altri centri (VDC: SantuLussurgiu_VDC_001). Ciò è in larga parte dovuto alla capacità del suo maestro dirigente, Francesco Salis (1923-2007), grazie al quale prese vita, dopo una prima mostra temporanea, la collezione permanente di oggetti e strumenti (VDC: SantuLussurgiu_VDC_002, SantuLussurgiu_VDC_003). Mentre quasi tutti i Ccp sardi chiusero verso la fine degli anni '70 del secolo scorso, il Centro lussurgese, oggi dedicato alla memoria del Maestro, è tuttora attivo, rivestendo ancora il proprio ruolo socioculturale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO togliere le grinze dai tessuti o conferir loro determinate pieghe
    Per utilizzare questo ferro era necessario avere dei carboni ardenti. Aprendo il coperchio, si riempiva il contenitore di carbonella accesa con cui riscaldare la piastra. Veniva utilizzato un tipo di carbone molto sottile (#su crabone 'e canneddu#), solitamente utilizzato nelle sartorie. All’aerazione si dava impulso agitando il ferro a braccio teso in un movimento ad arco o mediante un soffietto. Si impugnava il manico e si procedeva alla stiratura del tessuto premendo e facendo scorrere il ferro su di esso. Si poteva stirare fino a che i carboni non si erano raffreddati
  • CRONOLOGIA D'USO sec. XX prima metà
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Ardu Mauro
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250064
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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