ciuri/ giggiu centrale (carretto, bene semplice/ parte residuale)
ca 1901 - post 1925
Salafia, Giuseppe (bottega)
XX/ prima metà
È l'elemento centrale della ramaglia della cassa d’asse. È detto fiore e presenta un gambo centrale ampiamente ricco di decorazioni
- OGGETTO carretto cassa d'asse/ ramaglia/ fiore
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CLASSIFICAZIONE
MEZZI DI TRASPORTO/ A FORZA ANIMALE
- AMBITO CULTURALE Produzione Artigianale Della Sicilia Orientale
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ATTRIBUZIONI
Salafia, Giuseppe (bottega): capo officina
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Salafia, Giuseppe (bottega)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa-Museo Antonino Uccello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Bonelli Ferla
- INDIRIZZO Via Machiavelli, 19, Palazzolo Acreide (SR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il termine "Ramaglia" in italiano significa "insieme di rami". Lo stesso termine viene usato per indicare questo elemento del carretto, per la sua singolare decorazione con motivi a rami fitomorfi. Alla realizzazione del carretto siciliano partecipano diversi artigiani, ciascuno col proprio mestiere. La prima fase è competenza del carradore, colui che costruisce il carretto e ne intaglia i fregi (u carruzzeri). Altro compito importante del carradore è la ferratura a fuoco della ruota, pratica particolarmente pittoresca. La seconda fase è affidata al fabbroferraio ('u firraru), che forgia le parti metalliche quali i cintuni, le estremità delle aste ("occhiali", cioè gli anelli che servono per attaccare il cavallo alle aste) e il pregiato arabesco della cascia di fusu. Lo scultore si occupa delle parti in legno, il fabbro di quella in ferro, il carradore mette insieme le due parti e il pittore (figurinista) dà un tocco di vivacità al tutto. I due pezzi di un carretto che testimoniano l’arte di uno scultore sono: “a chiavi” e “a cascia di fusu”; queste sono le parti più lavorate sia per quanto riguarda il legno, (chiavi e cascia di fusu ) sia per quanto riguarda il ferro (cascia di fusu). “ A chiavi”, soprattutto, è quel pezzo di legno che permette allo scultore di sbizzarrirsi come meglio crede, senza crearsi problemi di solidità del pezzo in quanto ha uno scopo esclusivamente decorativo. Inizialmente presero il sopravvento le scene religiose, ma in seguito gli scultori s’ispirarono anche alla mitologia classica e a scene epico-cavalleresche. Il fonditore ('u ramaturi) prepara le boccole, 'i vìsciuli, che sono due scatole metalliche a forma di tronco di cono, che vanno incastrate nei mozzi delle ruote, realizzate con una lega speciale, composta da 78 parti di rame e 22 di stagno. Quando la costruzione del carretto è ultimata il lavoro passa al decoratore e al pittore, che vestono il carretto di colore e vivacità. Il primo decora con motivi geometrici le superfici della cassa e dei davanzali, il secondo procede prima alla "in doratura" cioè il carretto è trattato con due o tre mani di colore e poi dipinge le fiancate, rappresentanti le gesta cavalleresche, mitologiche, storiche o romanzesche che caratterizzano il carretto siciliano
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO MusealeIl bene è esposto in un ambiente dedicato dove, insieme ad altre parti di carretto, vengono spiegate le modalità d'uso e gli aspetti pratici e simbolici delle varie parti componenti del carretto
- CRONOLOGIA D'USO 2023
- LUOGO DI RILEVAMENTO Comiso (RG) - Sicilia , ITALIA
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
CARRACCHIA LAURA
carracchia laura
Carracchia, Laura
Carracchia, laura
Laura Carracchia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900384832
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
- ENTE SCHEDATORE Galleria regionale di Palazzo Bellomo
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0