ciavi (Carretto/ chiave, bene semplice/ parte residuale)
ca 1900 - post 1925
Blocco di legno spesso ca. 4 cm relativo ad una chiave di carretto di tipo della Sicilia orientale. Il bene si presenta piuttosto deteriorato perché aggredito da colonizzazione biologica di organismi animali. Presenta la forma a lunetta con due incassi nelle estremità (entrambi mutili) che servivano per l’alloggiamento della parte terminale (murra d’asta) delle aste. La superficie, decorata solo sul recto, era interamente dipinta ad olio di colore rosso (restano poche tracce) ed è ampiamente scolpita ad intaglio e ad altorilievo. In basso, lungo la lunetta, in un cartiglio è intagliata l’iscrizione didascalica: pazzia di Orlando
- OGGETTO carretto/ chiave tipo catanese o ibleo
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CLASSIFICAZIONE
MEZZI DI TRASPORTO/ A FORZA ANIMALE
- AMBITO CULTURALE Produzione Artigianale Della Sicilia Orientale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa-Museo Antonino Uccello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Bonelli Ferla
- INDIRIZZO Via Machiavelli, 19, Palazzolo Acreide (SR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alla realizzazione del carretto siciliano partecipano diversi artigiani, ciascuno col proprio mestiere. La prima fase è competenza del carradore, colui che costruisce il carretto e ne intaglia i fregi (u carruzzeri). Altro compito importante del carradore è la ferratura a fuoco della ruota, pratica particolarmente pittoresca. La seconda fase è affidata al fabbroferraio ('u firraru), che forgia le parti metalliche quali i cintuni, le estremità delle aste ("occhiali", cioè gli anelli che servono per attaccare il cavallo alle aste) e il pregiato arabesco della cascia di fusu. Lo scultore si occupa delle parti in legno, il fabbro di quella in ferro, il carradore mette insieme le due parti e il pittore (figurinista) dà un tocco di vivacità al tutto. I due pezzi di un carretto che testimoniano l’arte di uno scultore sono: “a chiavi” e “a cascia di fusu”; queste sono le parti più lavorate sia per quanto riguarda il legno, (chiavi e cascia di fusu ) sia per quanto riguarda il ferro (cascia di fusu). “A chiavi”, soprattutto, è quel pezzo di legno che permette allo scultore di sbizzarrirsi come meglio crede, perché è quell’elemento del carretto che oltre alla funzione di irrobustire il sistema posteriore del carro, si prestava più di qualsiasi altra parte ad essere ampiamente scolpita e decorata. Nelle decorazioni del carro, inizialmente presero il sopravvento le scene religiose, ma in seguito gli scultori s’ispirarono anche alla mitologia classica e a scene epico-cavalleresche. Il fonditore ('u ramaturi) prepara le boccole, 'i vìsciuli, che sono due scatole metalliche a forma di tronco di cono, che vanno incastrate nei mozzi delle ruote, realizzate con una lega speciale, composta da 78 parti di rame e 22 di stagno. Quando la costruzione del carretto è ultimata il lavoro passa al decoratore e al pittore, che vestono il carretto di colore e vivacità. Il primo decora con motivi geometrici le superfici della cassa e dei davanzali, il secondo procede prima alla "in doratura" cioè il carretto è trattato con due o tre mani di colore e poi dipinge le fiancate, rappresentanti le gesta cavalleresche, mitologiche, storiche o romanzesche che caratterizzano il carretto siciliano. In genere, le decorazioni dei carretti avevano una funzione scaramantica e apotropaica; le scene raffigurate erano considerate come dei portafortuna, in grado di allontanare la malasorte e garantire prosperità al proprietario e alla sua famiglia. Esse potevano essere a carattere sacro o cavalleresco
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO Tecnica ed estetico-ornamentaleDal punto di vista tecnico, la funzione della chiave di legno era quella di bloccare e irrobustire il sistema: pianale posteriore - mensole - aste. Il termine “chiave” infatti, rimanda ad un’altra chiave che è quella architettonica, la chiave di volta, essenziale elemento strutturale per la stabilità dell’insieme. Dal punto di vista estetico ornamentale, la chiave lignea rappresenta uno dei maggiori elementi di pregio artistico pregno di valenze semiologiche, grazie alla varietà dei soggetti rappresentati
- CRONOLOGIA D'USO XIX - XX/ fine - metà
- LUOGO DI RILEVAMENTO (RG) - Sicilia , ITALIA
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
CARRACCHIA LAURA
carracchia laura
Carracchia, Laura
Carracchia, laura
Laura Carracchia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900384317
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
- ENTE SCHEDATORE Galleria regionale di Palazzo Bellomo
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0