Concerto di campane (Concerto di campane #a tastiera# Tribogna 1995, bene complesso)
Marco Garbarino esegue un concerto di campane presso la Chiesa di San Martino a Tribogna, in provincia di Genova. Il concerto è composto da dieci campane accordate secondo la scala di mib maggiore, con le seguenti note: “mib3”, “fa3”, “sol3”, “lab3”, “sib3”, “do4”, “re4”, “mib4”, “fa4” e “sol4”. Garbarino utilizza la tecnica #a tastiera# con i #pestelli# ed esegue quindici brani. Il concerto inizia con due brani dal titolo sconosciuto. Il primo, in tempo binario e di carattere allegro, segue questa struttura: A x2 - B x2 - A - B - A - B x2 - A. Il secondo brano (00:04:30), anch'esso in tempo binario e di carattere vivace, è strutturato così: A x2 - B x2 - A - variazione su B x2 - A. Successivamente, Garbarino esegue “La Cesarina” (00:07:15), una mazurca composta da Cesare Pezzolo, solitamente eseguita con l’organetto. La versione per campane segue la struttura: A x2 - B x2 - A - B x2 - A. Al minuto 00:10:15, il campanaro esegue una mazurca intitolata “Mazurca della Nonna”, con la struttura: A - B - A - B. Il concerto prosegue con quattro brani senza titolo. Al minuto 00:12:15, viene eseguito un brano in tempo binario e di carattere vivace, con la struttura: A x2 - B x2 - C x2 - A - B - C. Al minuto 00:16:45, un altro brano vivace, sempre in tempo binario, segue la struttura: A x2 - B x2 - A - B. Al minuto 00:19:20, un brano in tempo binario e dal carattere più moderato segue la struttura: A x2 - B x2 - C x2 - A - B x2. Al minuto 00:23:00, viene eseguito un brano vivace in tempo binario, con la struttura: A x2 - B - A - B. Successivamente, Garbarino esegue “La luna nel Rio” (00:26:10), un brano scritto dal trio Marshall, Testoni, Panzeri (Belen Marshall, Gian Carlo Testoni, Mario Panzeri) e reso celebre nel 1954 da Marisa Brando, e successivamente da Natalino Otto e Claudio Villa. Garbarino ripropone prima il secondo tema della versione originale, seguito dal primo tema caratteristico della canzone. Il tema iniziale viene poi ripreso, seguito da una ripetizione del tema principale. Segue una suonata in tempo ternario e di carattere moderato, senza titolo, (00:30:05) strutturata come segue: A x2 - B x2 - C x2 - A - B - C - B. Al minuto 00:33:10, viene eseguito un brano in tempo binario e di carattere allegro, con la struttura: A x2 - B - variazione su A x2 - B. Il successivo brano è una riduzione per campane della canzone “Les enfants du Pirée” (00:35:25), nota per essere stata interpretata dalla cantante francese Dalida. La canzone è stata composta del compositore greco Mános Hadjidákis per il film “Jamais le dimanche” di Jules Dassin del 1960 e, interpretata per la prima volta nella versione originale in lingua greca da Melina Mercouri, è stata poi incisa sempre nel 1960 da Dalida nella versione francese; la canzone ha ottenuto nel 1961 l'Oscar alla migliore canzone originale. La versione di Garbarino alterna il tema delle strofe con quello del ritornello, ripetuto due volte. Al minuto 00:37:47, si odono sette rintocchi, seguiti dall’esecuzione della Tarantella “Do Balìn” (00:38:05), composta da Carlo Carpeneto. La struttura è la seguente: A x2 - B x2 - C - A - coda. Il penultimo brano è una riduzione per campane di “Vitti 'na crozza” (00:40:05), una celebre canzone popolare siciliana musicata da Franco Li Causi nel 1950. Garbarino ripete due volte il tema principale, seguito da un secondo tema estraneo alla melodia originale, anch’esso ripetuto due volte, e conclude riprendendo il primo tema seguito dal secondo. Il concerto si chiude con “Il Carnevale di Venezia” (00:42:33), un tema melodico popolare reso celebre dalle variazioni di Niccolò Paganini nel 1829. Garbarino esegue prima il tema principale, seguito da variazioni strutturate come segue: A x2 - variazione su A x3 - A - variazione su A x4. La registrazione del concerto è stata realizzata da Mauro Balma l'8 luglio 1995
- OGGETTO Concerto di campane #a tastiera# Tribogna 1995
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CLASSIFICAZIONE
MUSICA STRUMENTALE
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
- LUOGO DI RILEVAMENTO Tribogna (GE) - Liguria , ITALIA
- ALTRA OCCASIONE si
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700378015
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
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DOCUMENTAZIONE SONORA
file digitale (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0