cortèo (Coltello per rifinitura perle di vetro lavorazione a lume, STRUMENTI E ACCESSORI)
XX seconda metà
Il coltello è composto da una lama la cui estremità è molto usurata, come pure il tagliente presenta diverse irregolarità dovute all’uso; il dorso invece è ben visibile. Manico cilindrico
- OGGETTO Coltello per rifinitura perle di vetro lavorazione a lume
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MATERIA E TECNICA
METALLO
modellatura a stampo
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MISURE
Misura del bene culturale 0500736815: 25 cm
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CLASSIFICAZIONE
STRUMENTI E ACCESSORI
- LOCALIZZAZIONE laboratorio artigianale
- INDIRIZZO Cannaregio 97/d, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fonti storiche concordano nel sottolineare come i progressivi cambiamenti sociali, economici e culturali, uniti all’incremento della richiesta di perle di vetro, portarono, da metà Ottocento, a una progressiva femminilizzazione del lavoro delle perle a lume sia a domicilio che all’interno laboratori, ribaltando la situazione che vedeva il lavoro a lume come prevalentemente maschile, tanto che oggi, il numero di #perlere# è maggiore di quello dei #perleri#. La stanza dove usualmente le #perlere# lavoravano da casa è la cucina, le motivazioni della scelta sono molteplici, tra le quali, la possibilità di seguire contemporaneamente altre attività muliebri e la possibilità di usufruire di utensili già presenti e a disposizione. La cucina, con le sue dotazioni e le attività che ivi si svolgevano quotidianamente, non è stata un luogo neutro, si è creato un nesso tra #perlera#-luogo che ha influenzato il suo lavoro a lume per quanto riguarda la strumentazione, le tecniche di lavorazione, le denominazioni in lingua vernacolare. Una ricerca condotta dalla dott.ssa Cristina Bedin, former President del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle Veneziane, esposta durante il World Tourism Event di Padova nel 2021, ha evidenziato questa articolata sinergia. Il suo intervento, intitolato “L’arte della perla di vetro patrimonio UNESCO ICH: le perle di vetro e i legami con la cucina e il cucito”, restituisce molti elementi interessanti che coinvolgono sia la lavorazione delle perle a lume (in cucina), sia l’infilatura delle perline a semenza #conterie# eseguito dalle #impiraresse# (in casa o sull’uscio). Concentrandoci principalmente sulla lavorazione a lume, si deve innanzitutto segnalare l’utilizzo di diversi utensili presi in prestito dalla cucina. La forchetta, #piròn#, per strinare le perle, il cucchiaio, #scugèr#, e il cucchiaino, #scugiarìn#, per arrotondare la perla, il coltello, #corteo#, per rifinire le estremità delle perle, il macinino da caffè per ridurre in graniglia pezzettini di vetro, la teglia per le lasagne, posizionata sotto alla fiamma, per raccogliere schegge di vetro. Ancora la piastra del ferro da stiro per modellare, lo spiedo, #speo#, per raccogliere sezioni di #canna# vitrea, la pattumiera, #scoassera#, diventata il termine con cui chiamare il contenitore con materiale ignifugo per raffreddare le perle, il piatto, #piato# di ferro, che può essere posizionato nella zona di rammollimento ma anche quello, più piccolo, sopra al cannello o Becco Bunsen, per modellare a mano libera (altre volte detto #bronzin#), il mestolo di legno per prendere e mettere le perle a raffreddare, la grattugia, #gratacasa#, per un effetto bugnato. E ancora la paletta, #paeta#, usata per girare, alzare e porzionare gli alimenti, nella lavorazione a lume, può designare strumenti per modellare e appiattire, le forbici, #forfe#, anch’esse mutuate della cucina. Il setaccio, #tamiso#, usato per selezionare i vari calibri delle perle. Il setaccio si usa anche per lo #spolvero#, la polvere di vetro, rimasta dopo la frantumazione di pezzi di vetro e riusata in alcune lavorazioni. Durante l’intervento si è fatto presente che la creazione di perle con il #pestaccio#, i rimasugli della giornata (monconi di bacchette di vetro troppo corti, schegge, perle difettate…) nella terminologia anglofona vengono denominate “end of the day beads”, perle della fine del giorno. Avanzando nel tempo, si trovano il tostapane orizzontale, per scaldare pezzi di #canna#, vari tipi di padelle usate per ammorbidire pezzi di vetro. La zona di rammollimento con la pietra refrattaria può essere chiamata #forneo#, fornello. La preparazione di alimenti ha verosimilmente ispirato la lavorazione di una perla con una sorta di impanatura finale nel #pestaccio#, un ultimo giro nella polvere di vetro; forse anche le perle sommerse (in cui l’ultimo strato è di vetro trasparente e sono stratificazioni di vetro e decori) sono state ispirate da alimenti immersi in acqua per la cottura o da altre preparazioni. La cucina non è solo il luogo dove cucinare, ma, ad esempio, cucire, ricamare. Vi erano delle particolari perle, dette a gomitolo, la cui lavorazione (con #vette# attorcigliate) e conseguente aspetto esteriore, richiamavano i gomitoli di lana. Soprattutto la parte dell’infilatura di perline a semenza ha mutuato molti temini dal cucito e dalla tessitura, basti solo citare, in questa sede, l’#agada# il ventaglio di aghi per infilare le perline e il termine #vetta# usato nella lavorazione a lume per i fili di vetro utilizzati per decoro. Sconfinando ancora nel campo delle infilatrici, le #impiraresse# di perline a semenza, si ricorda che #impirar# infilare, deriva da #piròn# forchetta, che un tipo di perline è denominata “cremette”, perché la loro forma romboidale richiama un dolce tipico veneziano, la crema fritte alla veneziana, che molto spesso è a forma di rombo. Il setaccio, #tamiso#, invece serviva per liberare i fori delle minuscole perline da sabbia e crusca usate per tappare i fori durante una delle fasi di realizzazione delle #conterie# e lo #spolvero# era il residuo di questo setacciamento (BEDIN 2021 WTE Padova Sala Anziani del Palazzo della Ragione)
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
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FUNZIONE E MODALITÀ D'USO
Serve soprattutto per rifinire le estremità della perla di vetro o altre azioni di finitura
Durante la fase di realizzazione, la perla è una massa di vetro incandescente, per effetto della gravità, tenderebbe a cadere, colare. Per impedire ciò i #perleri# devono continuamente ruotare su sé stesso il tondino di rame cavo attorno al quale la perla è avvolta. È necessario, a volte, sistemare le estremità, le parti apicali della perla, con uno strumento per riposizionarle, in gergo si trova l’espressione "tirare su i #i cui#" delle perle. La #perlera# quindi applica delle leggere pressioni alle estremità con lo strumento. In altre occasioni è usato per levigare, lisciare la superfice della perla durante la lavorazione -
AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Cottica, Claudia
Cottica. Claudia
Claudia Cottica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500736815
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna
- ENTE SCHEDATORE Comune di Venezia
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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