Chiesa di San Nicolò

Senorbì, fine XIII - fine-XIII

L'edificio si articola su pianta rettangolare ad unica navata priva di abside, divisa in tre campate mediante archi a diaframma a sesto acuto su robusti pilastri addossati ai muri perimetrali e conclusa verso N/E dalla cappella presbiteriale (“capilla mayor”), di altezza e larghezza, in pianta ed in alzato, minori rispetto a quella della navata. Si accede al presbiterio attraverso un arco trionfale impostato su semicolonne concluse da capitelli decorati a “fiorone” gotico. Un ambiente a pianta quadrata, adibito a sacrestia, è addossato al fianco S del presbiterio, col quale è in comunicazione. Il prospetto principale, ampliato nel XVIII° secolo, come, peraltro, l'intero edificio (vedi (“vicende....”), presenta, nella parte originaria, un portale romanico privo di architrave, impostato su mensole fitomorfe e coronato da un sopracciglio, in asse rispetto alla facciata originaria ed al coevo campanile, ma decentrato rispetto all'attuale. Mentre il paramento murario relativo all'ampliamento ha struttura in cantoni sbozzati di varia pezzatura, la superstite parte medievale del prospetto mostra apparecchio a conci regolari in arenaria, ben lavorati, ed è inquadrata da paraste angolari nascenti da uno zoccolo a scarpa. Una teoria di archetti tribolati a sesto acuto, disposti a salienti su mensole originariamente intagliate in varie figurazioni, funge da coronamento; il campanile già menzionato, di proporzioni sovradimensionate rispetto alla modesta facciata (H della facciata al vertice dell'archetto centrale: m. 5,25 ca – H del campanile dall'imposta delle spallette: m. 4,30 ca.), era probabilmente decorato con una bifora, della quale rimane attualmente in opera solo il terminale lobato. Altro portalino centinato, pertinente all'impianto originario, si apre sul fianco S, mentre due luci a feritoia, con ampio strombo verso l'interno, sono presenti sul fianco opposto. Nella parete di fondo della capilla mayor è presente una finestra lunettata. Le coperture sono a doppia falda sulla navata, sorrette dagli arconi e con grossa orditura lignea e sovrastante incannicciato; sono viceversa a padiglione (a quattro falde) sul presbiterio, sorrette dalla tipica crociera gotico – catalana impostata su peducci angolari (di cui è ancora leggibile quella di destra sul fondo, raffigurante S. Matteo) e recante, in chiave, una gemma pendula decorata con l'effigie di S. Nicola di Bari (cui la chiesa era originariamente intitolata)

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