Chiesa di San Vincenzo Diacono Martire

Pauli Arbarei, 1815 - 1823

La Chiesa di San Vincenzo è realizzata secondo uno schema planimetrico a navata unica con cinque cappelle laterali (tre sul lato sinistro e due sul lato destro). La navata è coperta per tutta la sua lunghezza da una volta a botte a sezione semicircolare irrigidita da sottarchi impostati su lesene disposte fra gli spazi murari, posti fra gli archi di apertura delle cappelle contigue. Su queste lesene "poggia" un'alta cornice modanata (una più piccola si trova a quota più bassa) che marca la linea di imposta della volta a botte che converge, su ambo i lati, verso il punto d fuga costituito dall'altare, costruendo così una tipica ossatura prospettica dello spazio interno, tipico dell'architettura sarda ottocentesca:(legata poi ad una attitudine architettonica italiana settecentesca). Le cappelle laterali si aprono sulla navata con archi a tutto sesto, separando l'imposta dell'arco con una semplice cornice che prosegue lungo la fiancata, interrompendosi solo in corrispondenza delle lesene dei sottarchi centrali. Sulla parete di fondo dietro l'altare marmoreo, vi è un altro altare in arenaria nuda rilevato rispetto alla parete stessa: alle estremità laterali due semicolonne scanalate chiudono la composizione sostenendo superiormente un frontone di tipo spezzato; mentre all'interno è ricavata una nicchia semicircolare che anticamente doveva ospitare la statua del Santo. Da ricordare che lo spazio interno è completamente decorato, sia sulle volte che nelle pareti, con affreschi floreali naturalistici di sapore vagamente liberty. All'esterno i volumi sono molto semplici come pure la facciata bicroma che riporta la forma interna della volta a botte incorniciata da due grandi lesene dello stesso colore delle cornici della porta d'ingresso e della finestra superiore

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