Santuario Basilica Santa Maria Madonna della Catena
Nel 1301 fu rinvenuta l'immagine della Madonna della Catena sulla parete di un antico romitorio, accanto ad una fonte da Simone Adami, mendicante cieco di Laurignano, che era stato miracolosamente guarito dalla sua cecità con tali acque. Il dipinto del corpo dei secoli fu oggetto di culto da parte dei fedeli del luogo e secondo la tradizione a questa sacra effigie si devono una serie di miracoli. Nel 1852 Fra Benedetto Falcone iniziò i lavori di costruzione del Santuario e del convento annesso. Nel 1906, l’arcivescovo di Cosenza mons. Camillo Sorgente affidò la cura del Santuario ai Padri Passionisti. L’interno è adornato da marmi e grandiosi affreschi, opera del pittore Lucillo Grassi eseguiti nel 1942. Sull’altare è posto il dipinto della Madonna della Catena che raffigura la Madonna “Galaktotrophousa” (che allatta) con in braccio il bambino Gesù che tiene in mano una rosa. Nelle mani la Vergine tiene la catena, simbolo iconografico come invocazione per la liberazione dalla schiavitù. La tela è stata restaurata nel 1966 dall’Istituto di Restauro del Vaticano. Il 6 ottobre 1984 fu nuovamente incoronata da San Giovanni Paolo II in occasione del suo viaggio in Calabria. Il 21 marzo 1966 Paolo VI ha elevato il santuario alla dignità di Basilica Minore. Il 9 ottobre 1988, Anno Mariano (1987-1988) istituito da Papa Giovanni Paolo II, l’arcivescovo mons. Dino Trabalzini ha eretto la Chiesa di “Santa Maria Madonna della Catena” a Santuario Mariano Diocesano. Il 1 novembre 1999 l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino ha indicato il luogo di culto nell’Ordinamento Generale come Santuario Diocesano. La festa principale si celebra la prima domenica dopo Pasqua. Altre occasioni festive: 27 febbraio: Festa di San Gabriele dell’Addolorata; 12 maggio: Anniversario della Dedicazione della Basilica; 16 maggio: Festa di Santa Gemma Galgani; La domenica dopo il 15 agosto: Commemorazione del ritrovamento del quadro della Madonna della Catena; 15 settembre: Festa dell’Addolorata; 19 ottobre: San Paolo della Croce, fondatore dei Missionari Passionisti. Il luogo sacro dispone di una Casa per Esercizi, ampio parcheggio, biblioteca, museo, saloni per convegni e giardino
- OGGETTO santuario mariano, diocesano, basilica
- LOCALIZZAZIONE DIPIGNANO (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via Fra Benedetto, DIPIGNANO (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il culto della Madonna della Catena, secondo un’antica tradizione, inizia nell’anno 1301 (Cfr. Padula Vincenzo, Storia della portentosa immagine di Nostra Donna Maria della Catena; introduzione critica di Vincenzo Napolillo, Cosenza, Edizioni Due Emme, 1997), quando ad un mendicante cieco di Laurignano di nome Simone Adami appare la Vergine Maria invitandolo a lavarsi ad una sorgente. Simone ascolta l’invito, va alla fonte, si lava e recupera in modo straordinario la vista. Nel vicino boschetto trova su una parete di una chiesetta semidiroccata un’immagine della Madonna rassomigliante a quella vista in sogno. La tradizione riporta altri fatti straordinari, come la guarigione di un malato mentale, tale Saverio Lentini; il restauro misterioso del quadro della Madonna a Roma nello studio di un artista, cui era stato affidato da p. Arcangelo, monaco florense del monastero di Mendicino. In seguito l’eremita Fra Cassiano, contribuisce al notevole sviluppo del culto della Madonna della Catena e costruisce la chiesetta di “S. Maria” con l’eremitaggio annesso. Muore nel 1471 durante la peste. Prima della sua morte, prevedendo l’abbandono in cui sarebbe caduto il romitorio, fa murare il quadro della Madonna in una parete della chiesa per preservarlo dal pericolo di profanazioni. La storia documentata del Santuario comincia nel 1831 con l’arrivo a Laurignano di Fra Benedetto Falcone, nativo di Grimaldi, in provincia di Cosenza che si ritira a vita solitaria nel romitorio di “S. Maria”. In seguito ad ispirazioni interiori e a segni straordinari, nell’anno 1833, scopre, murato nella cappella, un quadro della Madonna. Questo quadro è quello attualmente esposto alla venerazione nel Santuario. Come consta dai risultati dell’accurato restauro dell’anno 1966 e dalle indagini successive anche recenti a cura dell’ISCR di Roma, il quadro è un’opera eseguita nel corso del secolo XVII e non, perciò, quello murato da Fra Cassiano nel 1471. Nelle mani della Madonna mancava la catena, che Fra Benedetto fa inserire, per legarsi alla tradizione del luogo, che venera la Madonna sotto il titolo "della Catena". Fra Benedetto fonda anche una pia unione di eremiti con l’intento di propagare la devozione mariana ed istruire la gente delle campagne. Guidato da un angelo, individua il posto dove dovrà costruire il Santuario, e nell’anno 1852, nel luogo dove è attualmente ubicato il Santuario inizia la costruzione di una chiesa più grande e un romitorio per i suoi eremiti e vi trasporta solennemente il quadro della Madonna. Per soddisfare la devozione del crescente numero di fedeli e pellegrini, istituisce la solenne Festa della Madonna nella domenica dopo Pasqua. Dopo la morte del fondatore, avvenuta nel 1866, la società degli eremiti, perduta la guida, progressivamente decade. Nel 1906, l’Arcivescovo di Cosenza mons. Camillo Sorgente, affida il Santuario ai Missionari Passionisti. Con l’arrivo dei Padri Passionisti, il Santuario ha registrato uno sviluppo progressivo. La piccola chiesa di Fra Benedetto è diventata una grande Basilica, splendida di marmi e decorazioni artistiche, che spesso vede folle di devoti accorrere da tutta la Calabria. È sorto un fiorente centro di spiritualità che accoglie sacerdoti, religiosi e laici, desiderosi di rinnovamento spirituale. Per diffondere il culto della Madonna della Catena, e per tenerlo vivo anche nei calabresi residenti all’estero, si pubblica la rivista “La Missione-Il Santuario di Laurignano"
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_9053460132471
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto (1)
decreto (2)
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decreto (4)
decreto (5)
decreto (6)
decreto (7)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0