centro storico, montano, Mottafollone, Mottafellone (denominazione storica, XIV sec.), Mottafullone (denominazione storica, XIV sec.) (XI)
Mottafollone,
XI
Centro montano di origini medievali. Dall’alto di una collina, "La Motta", il castello di Mottafollone domina il centro storico. Viene edificato nel medioevo come dimora del principe feudatario e a difesa del vasto e ricco territorio. All'ombra del castello si è man mano formato il nucleo più antico dell'attuale abitato. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano, oltre i ruderi del castello, l’antica abbazia medievale di Santa Maria delle Piane, le chiese di San Giovanni Battista e Santa Maria della Purificazione, la cappella di Sant’Antonio Abate
- OGGETTO centro storico montano
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro a 384 metri s.l.m. sito nella parte centro-occidentale della provincia di Cosenza, sul versante tirrenico, nell’alta valle del fiume Occido, vicino al Parco Nazionale del Pollino, tra Malvito, San Sosti, Buonvicino e Sant’Agata di Esaro. Appartiene all’ambito territoriale della Comunità montana Unione delle Valli
- LOCALIZZAZIONE Mottafollone (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Vico II della Repubblica, Mottafollone (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il castello e il centro storico di Mottafollone sorgono su una preesistente area di stanziamenti di epoca greca e romana. Sul retro del castello, nel declivio settentrionale della collina, c'è ancora il borgo antico, che con la sua denominazione originale la "Gorga" menzionata pure dai poeta greco-italiota Licofrone, IV sec. a.C., nel suo poema "Alesandra". Identificata da alcuni con l’antica Aryntha, sorse intorno al secolo XI e fu proprietà di un’omonima famiglia normanna. Nel XIV secolo fu assegnata ai Sangineto; fu in seguito sotto il dominio di numerose famiglie tra cui i Sanseverino, gli Arcella, i Pescara, i Firrao, i della Cava, i Telesio e i Van den Eynden e infine i Carafa, sotto la cui signoria rimase fino all’abolizione del feudalesimo. Fu comune del cantone di Acri e all’inizio del XIX secolo, fu elevata a capoluogo dapprima di un governo e poi di un circondario fino a quando all’indomani del congresso di Vienna i Borboni, tornati sul regno di Napoli, l’aggregarono a San Sosti, da cui fu separata nel 1843, recuperando l’autonomia. Il terremoto dell’8 settembre 1905 causò danni all’abitato: fu necessario riparare 61 abitazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174376
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0