Parco della Rimembranza di Potenza
Dopo la sua trasformazione in orto botanico, l'area in esame venne adibita a villa comunale già sul finire del 1800 e in seguito alla circolare di Lupi del 27 Dicembre del 1922, la Villa Santa Maria era uno dei luoghi della città che si prestava meglio allo scopo. La villa fu recintata e custodita da apposito giardiniere fin da subito, vi furono piantati 96 alberi di acero montano e l'Ing. Cassano, direttore dell'Istituto Industriale, attuale Istituto Comprensivo "A.Buscolano", fece realizzare le targhe per i caduti da apporre su ogni albero dalle officine della sua scuola. Già prima di diventare Parco della Rimembranza, per abbellire l'orto, si sentì l'esigenza di realizzare una fontana, con vasca circolare, posta di fronte l'edificio storico della Caserma, entrambi tuttora esistenti. Nei recenti anni '90, per opera della Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Prof. G. Fierro, la villa è stata oggetto di lavori di rifacimento della pavimentazione con marmette in betonella, con la messa in funzione della grande fontana all’ingresso principale, dismessa da diversi anni, oltre ad interventi su alberi ed aiuole, finalizzati ad una maggiore cura del verde
- OGGETTO parco commemorativo / ai caduti della prima guerra mondiale
- LOCALIZZAZIONE Potenza (PZ) - Basilicata , ITALIA
- INDIRIZZO Via Angilla Vecchia s.n.c, Potenza (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rione Santa Maria, prima della realizzazione dell'omonima villa storica, era occupato da un vasto terreno che nel 1826 fu adibito ad orto botanico comunale. La realizzazione dell'orto fu deliberata in seguito all'acquisto, da parte del Demanio, di alcuni terreni adiacenti il convento dei Padri Francescani Riformati, adibiti già ad orto conventuale. I lavori furono terminati nel 1850 e l'orto assunse un elevato livello scientifico. Dopo alcuni anni di incuria, l’orto botanico riprese nuova vita tra il 1878 e il 1885 grazie all'impegno delle amministrazioni pubbliche nei confronti del verde urbano. Proprio in questi anni l’orto perse il suo valore scientifico e iniziò ad essere identificato come villa comunale. In questi anni fu impiantata anche una piccola fontana, dotata di un abbeveratoio e di un lavatoio, a ridosso del muro esterno, nei pressi dell’attuale ingresso laterale della medesima Villa S. Maria. La creazione del Quartiere Militare di Basilicata rese necessario un secondo ingresso al centro del lato sud, di fronte all'edificio della Caserma, tuttora esistente. Negli anni successivi la villa continuò ad essere oggetto di cure e di frequentazione con la riparazione della ringhiera, estesa poi fino all’estremo nord in direzione della Stazione Superiore, e della piccola fontana esterna, danneggiate da atti vandalici. Nel 1923, su richiesta degli Ufficiali del 29° Reggimento di Fanteria, venne ampliato il lato nord-ovest della villa per la realizzazione di un campo da tennis e di una pista per il pattinaggio, tuttora esistenti. A seguito della circolare di Dario Lupi che istitutiva i Parchi e Viali della Rimembranza, la città di Potenza si mobilitò prontamente costituendo il proprio Comitato esecutivo già nel gennaio 1923. In merito al luogo dove creare il parco, dopo aver abbandonato l’idea di farlo sorgere “lungo il tratto ascendente della Strada nazionale Appulo-Lucana, sia perché quel viale è poco frequentato, sia anche perché, appunto per questo, gli alberi sarebbero rimasti incustoditi”, il Comitato scelse la Villa comunale nel rione Santa Maria perché “cintata e custodita da un apposito giardiniere, si presta benissimo allo scopo. Gli alberi sorgeranno nel grande Viale delle Acacie e potranno essere distribuiti lungo il viale stesso, in numero di oltre novanta, tanti quanti sono i morti per ferite della Grande Guerra (BIBX Basilicata 1923)". Il Parco della Rimembranza di Potenza fu inaugurato nel corso di una solenne cerimonia il 29 aprile 1923, “non commemorazione di morti ma glorificazione di vite”, e gli alberi furono benedetti dal vescovo Monsignor Razzòli (BIBX Basilicata 1923 bis). Per i primi dieci anni il Parco fu custodito con cura e gli studenti più meritevoli della città si alternarono nel servizio di Guardia d’Onore. Nel 1928 la villa andò ad inglobare la piazzetta dell’antico abbeveratoio e il lavatoio ormai abbandonati e negli anni '30, oltre ai periodici interventi di manutenzione e di miglioramento al verde e alle strutture fisse, venne istituito un posto di ristoro estivo con lo scopo di aumentare le attrattive del sito. Nel 1932, con deliberazione del podestà, furono sostituite le targhe nominative in ferro, logorate dal tempo, con targhe in bronzo, mentre nel 1938 venne impiantata una serra per le colture floreali ed in seguito un campo per il gioco delle bocce, tuttora esistente nella zona a valle. Il dono al Comune di un orso da parte di un certo Cav.Mazzei, residente a Rodi, diede inizio alla creazione di un piccolo zoo che comprendeva anche un’aquila reale e dei capretti, per i quali vennero realizzati opportuni ricoveri. Successivamente però, benchè la Villa fosse frequentata assiduamente dai cittadini, gli alberi, piantati a ricordo dei caduti, furono abbandonati a se stessi fin quando nei primi anni '90 non si decise di riqualificarla
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 17-ICCD_MODI_1350967905651
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
registro dei pagamenti (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0