chiesa, sussidiaria, Chiesa di San Rocco (ca SECOLI/ XVI)

Tramutola, post 1530/00/00 - ante 1891/00/00

Nell’anno della furiosa pestilenza che colpì tutti i paesi della Val d’Agri nel 1530, il paese di Tramutola ne rimase fortunatamente immune, per cui i notabili del paese presentarono domanda all’Abate Gerolamo Guevara (1528-1533) (1536-1538 per la seconda volta) per poter edificare una chiesa, con le offerte dei cittadini, per ringraziamento a San Rocco, santo Protettore dal terribile flagello della peste che aveva preservato il paese dalla pestilenza che tanta devastazione aveva portato ai paesi vicini. L’Abate concesse ai cittadini la facoltà di edificare una piccola chiesa e l’anno seguente diede anche l’autorizzazione ad erigervi una Confraternita, in data 11 dicembre 1531. La chiesa fu costruita fuori paese, in località Cesine, ed anche se l'edificio che si può ammirare oggi è frutto di una ricostruzione, esso doveva ricalcarne l'impianto originario. L'impianto architettonico della chiesa è sia internamente che esteriormente molto semplice, con richiami allo stile neoclassico nelle sue forme più sobrie e pulite. La facciata, interamente intonacata di bianco, è definita da un frontone triangolare sommitale, decorato da modanature e cornici lisce, dentro cui al centro del timpano si apre un oculus circolare molto semplice. Il frontone è sostenuto idealmente da quattro lesene tuscaniche su alto podio, che individuano tre campate verticali tra cui quella centrale è la più ampia. All'interno di essa si apre il grande portale ligneo incorniciato da stipiti in pietra viva e da un frontone triangolare con modanature lisce. La semplicità esterna riflette quella interna: l'impianto è a navata unica rettangolare, con terminazione absidale circolare in cui trova luogo l'altrae maggiore su cui si trova la statua di San Rocco. Sul presbiterio, leggermente rialzato rispetto al piano di calpestio è collocato il nuovo altare. La pavimentazione, benchè molto semplice, è di buona fattura, definita da lastre di marmo bianche e brune posate a ricorsi romboidali. L'interno è semplicemente intonacato con tonalità che virano dall'ocra all'avano per il primo livello, e bianco per quanto riguarda la volta a botte. Paraste, stucchi molto semplici e nicchiette decorano l'interno. La navata è interamente coperta a botte e al suo interno si intersecano delle unighie dentro cui si aprono delle finestre con infissi in legno. La copertura in tegole e coppi di laterizio, è a falda lungo la navata centrale e a padiglione sull’area absidale. L'area esterna non presenta nessuna pavimentazione ed è a ridosso di una strada adibita alla circolazione pedonale e veicolare

  • OGGETTO chiesa sussidiaria
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
  • LOCALIZZAZIONE Tramutola (PZ) - Basilicata , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Chiesa di San Rocco fu costruita nel 1530 quando i notabili del paese presentarono un'istanza all’abate D. Girolamo de Guevara (1528-1539) per costruire la chiesa in onore del santo, in località “Cesine” (allora fuori dell’abitato) per ringraziarlo per aver preservato il paese dalla pestilenza che aveva devastato i paesi vicini. La devozione per San Rocco, Protettore degli appestati e dei contagiati, crebbe negli anni seguenti, tanto che a ricordo dall’altra liberazione dalla peste del 1630, fu eretto il 31 dicembre 1633, accanto alla cappella, un piccolo ospedale mantenuto aperto in parte con le elemosine e gestito dalla confraternita laicale della chiesa San Rocco. L’ospedale era costituito da nove stanze in due piani, con il cortile, un pozzo suo, un orto ed una vigna. Il 29 agosto 1658 la situazione migliorò e si riuscì a contenere l'espandersi del contagio per cui in paese, dopo una grande pioggia purificatrice che si concentrò sul Mezzogiorno per quattro giorni, il 29 agosto si dichiarò ufficialmente la fine dell’epidemia e si celebrò una grande processione di ringraziamento al Protettore San Rocco. Il santo venne ringraziato con una magnifica processione liturgica il 29 agosto del 1658, nel giorno in cui si poté ritenere il paese fuori pericolo, in un giorno diverso dalla canonica festività del 16 agosto. I festeggiamenti si ripetono ancora oggi come una festa tutta tramutolese in onore del santo: la processione liturgica inizia il 15 agosto, con la quale si porta la statua dalla cappella sita in contrada San Francesco alla chiesa Madre, poi il 29 agosto la statua di San Rocco rientra nella sua cappella con una festa religiosa e civile. Nel 1723 la chiesa, di ius patronato del Monastero della SS.ma Trinità, doveva trovarsi ancora extra moenia rispetto al nucleo principale del paese, propriamente all’incrocio di Corso Umberto con la strada statale per Montesano. Nello stesso periodo l’ospedale fu definitivamente abbandonato ed adibito al ricovero di pellegrini e viandanti, alcuni dei quali finirono i loro giorni in quell’ospedale che offriva asilo alla pubblica carità. Oggi dell’ospedale non è rimasta alcuna traccia così come per il resto delle opere dedicate al santo ed eseguite nel Rione S. Rocco, di cui rimane solo il nome. Nel 1891 dovendosi costruire la strada per Montesano, furono sacrificati e abbattuti la chiesa di San Rocco insieme ai resti dell’ospedale ed in quella circostanza fu tagliato anche un olmo gigantesco che sorgeva vicino alla cappella. I tramutolesi, però, che sempre viva devozione avevano avuto verso il santo, pensarono a riedificare una nuova cappella, nell’anno 1906, presso il diruto convento dei cappuccini. L’opera poté essere realizzata con le offerte dei fedeli, ma soprattutto per il concorso sostanzioso del signor Francesco Cardone, dei coniugi Vito e Fioretta Paciello ed il dottor Francesco Gioacchino Filippo Danza e la moglie Rosa. Nel 1928, a ricordo del trecentosettantesimo anno della liberazione della peste, per ringraziamento a San Rocco, il parroco Don Costantino De Nictolis, con le offerte dei fedeli, sostituì l’antico altare in muratura con un altro di marmo, che tutt’ora si ammira in questa cappella
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221004
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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