santuario, Santuario della Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano (ca SECOLI/ XI)
L'attuale santuario è probabilmente di epoca cinquecentesca e si articola in più edifici, tra cui la chiesa e il campanile siti in un ampio piazzale pavimentato raggiungibile attraverso un lungo tratto di strada pedonale pavimentata. Entrambi gli edifici sono in muratura portante in opera quadrata, lasciata a facciavista esternamente ed intonacata di bianco internamente. L'interno è a navata unica, scandita da quattro campate voltate a crociera sorretta da semipilastri cruciformi in conci di pietra. Ai lati della navata, tra le campate individuate dai pilastri, si aprono delle nicchie non molto profonde su basamento liscio. All'estremità della navata si trova l'altare in pietra bianca, su cui si erge un crocifisso, e alla sua destra vi è la teca lignea, con doratura come rivestimento, dentro cui nel periodo dedicato è esposta la statua della Madonna. L'esterno è molto sobrio e semplice, quasi a voler riflettere l'asprezza e la difficoltà di raggiungimento del luogo, almeno in tempi antichi. Il prospetto principale è una semplice facciata a capanna, con tetto spiovente, priva di qualsiasi elemento decorativo, lasciata interamente a facciavista in conci di pietra. Il portale arcuato a tutto sesto è in asse con un oculus circolare con vetrata composita. L'illuminazione della navata è garantita oltre che dalla finestra circolare della controfacciata, anche da altre due finestre rettangolari che si aprono nelle arcate delle pareti laterali della navata, a ridosso della zona presbiteriale. Esternamente, sul lato ovest della chiesa, trova collocazione il campanile con cella campanaria aperta sui quattro lati. Anch'esso è in opera quadrata in conci di pietra ed è a pianta quadrangolare, con il basamento rastremato verso l'alto. Una semplice modanatura a toro scandisce l'inizio della torre campanaria, quadrata e rettilinea, semplicemente coperta da quattro falde in coppi di laterizio. I coppi in laterizio sono presenti anche sulla copertura a falde del santuario. A qualche metro di distanza dal santuario vero e proprio, si ergono degli altri edifici, in stile e tecnica costruttiva simile, che fungono da locali per la canonica e per altre esigenze religiose
- OGGETTO santuario
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CARATTERI AMBIENTALI
Il Santuario della Madonna Nera di Viggiano si trova a circa 11 km dal centro abitato ed è raggiungibile mediante una strada comunale che si arrocca sul monte omonimo. Il percorso che conduce al santuario è carrabile fino ad un certo punto: arrivati infatti alla Piana Bonocore inizia il sentiero da percorrere a piedi (fatta eccezione per eventi straordinari in cui il clero è autorizzato a guidare dei veicoli) che si sviluppa per circa 2 km di tornanti, fino ad arrivare allo slargo su cui è stato costruito il santuario. Esso è stato edificato a 1725 metri s.l.m ed arrivando in sommità si scorge l'intera Val d'Agri, ammirabile in tutta la sua bellezza paesaggistica
- AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
- LOCALIZZAZIONE Viggiano (PZ) - Basilicata , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sebbene si ritenga che il luogo di culto sia stato frequentato già dall'XI secolo, la costruzione della chiesa e del campanile risalgono al XIV secolo, nel luogo in cui la leggenda narra il ritrovamento del simulacro della Madonna. L'immagine sacra fu probabilmente venerata sin dagli albori del cristianesimo in Lucania nell'antica città di Grumentum. Quando l'abitato fu distrutto dai Saraceni nel 1050, la statua, per evitare che fosse distrutta dai saraceni, fu presumibilmente nascosta in una fossa, ancora oggi visibile alle spalle dell'altare maggiore, e ritrovata grazie all'apparizione di misteriosi fuochi. Alcuni pastori infatti, attratti da degli strani effetti luminosi, si diressero sulla cima del monte e qui vi trovarono, miracolosamente intatto, il sacro simulacro che fu subito trasportato a Viggiano e collocato nella cappella di Santa Maria fuori le Mura, che da allora fu detta del Deposito e che successivamente divenne la sede urbana del Santuario (nonchè chiesa Madre del paese e basilica Pontificia), al centro del paese dei nostri giorni. Il primo documento noto che cita la chiesa risale al 1393: si tratta di un atto in cui tale Tommaso Bono Iurno di Viggiano cedette alla chiesa dieci grani "pro luminaris". Sin dal Medioevo il Monte di Viggiano e il Monte di Novi Velia, anch'esso di origine basiliana, furono i due poli della religiosità mariana dei lucani e nel XVI secolo i pontefici Giulio II e Paolo V diedero personalità giuridica al Santuario, autorizzando tra l’altro l’erezione di un ospedale e di una confraternita presso la chiesa situata in paese. Sotto il pontificato di Clemente XII, e precisamente il 12 giugno dell'anno 1740, il Santuario viene incorporato dal Capitolo Liberiano alla Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, con facoltà di usufruire degli stessi diritti e privilegi spirituali. Il 4 settembre 1892 Mons. Tiberio Durante, Vescovo di Marsico e Potenza, su decreto di Papa Leone XIII e del Capitolo di San Pietro, ottiene e realizza l'incoronazione della venerata immagine, davanti ad una folla impressionante, giunta a Viggiano da ogni angolo della regione quasi interamente a piedi. All'indomani dei Patti Lateranensi del 1929, Mons. Ignazio Monterisi ottiene finalmente alla diocesi di Potenza la gestione del Santuario, caduta paradossalmente già nel secolo precedente nelle mani della Massoneria, presente a Viggiano con una loggia tra le più importanti del Meridione. A conclusione del Concilio Vaticano II, l'11 dicembre dell'anno 1965, con la Bolla Lucanae Genti, Papa Paolo VI eleva il Santuario di Viggiano alla dignità di Basilica Pontificia, proclamando la Madonna del Sacro Monte Patrona e Regina delle genti lucane: "E noto che nel territorio delle diocesi di Potenza e Marsico esiste un tempio sacro, quasi augusta reggia, carissimo a tutto il popolo della Lucania, dedicato alla Beatissima Madre di Dio Maria Santissima "del Sacro Monte di Viggiano". Ivi infatti si trova il Simulacro venerando, insigne per antichità e bellezza, dell'Augusta Vergine, reggente il Fanciullo Gesù; tale Simulacro, come viene assicurato, fu trovato prodigiosamente, indicato da una fiamma celeste, sul vicinissimo Monte, che è tra i più alti monti della Lucania; e Maria Santissima, sotto lo stesso titolo, dato a Lei ed insieme al tempio ed al luogo, fu sempre proclamata e venerata come Patrona e Regina di tutta la regione”. Il 28 aprile dell'anno 1991, Papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua storica visita alle Chiese di Basilicata, rinnovava a Potenza il rito dell'incoronazione della venerata immagine, mentre l'8 dicembre 1995, nel trentennale dell'elevazione del Santuario a Basilica Pontificia, Mons. Ennio Appignanesi, Arcivescovo di Potenza, su richiesta del locale Consiglio Municipale, conferiva a Viggiano il prestigioso titolo di "Città di Maria". A conclusione, poi, del Grande Giubileo del 2000, i Vescovi lucani riconoscevano al Santuario la dignità di “Santuario Regionale della Basilicata”, confermandolo così come il più importante luogo mariano della regione. Infine, fra il 31 Dicembre 2010 e il primo Gennaio 2011 la venerata immagine della Madonna veniva solennemente esposta in Vaticano, ai piedi dell’altare della Confessione, per le celebrazioni papali in onore della Maternità Divina di Maria, evento straordinario che la diretta televisiva ha permesso di seguire in ogni parte del mondo. Al termine dell’omelia di Capodanno, in particolare, Papa Benedetto XVI, indicando l’immagine della Madonna, con queste parole ha affidato a lei la causa della pace: “In questa celebrazione eucaristica abbiamo davanti agli occhi, per la nostra venerazione, l’immagine della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, così cara alle genti della Basilicata. La Vergine Maria ci dona il suo Figlio, ci mostra il volto del suo Figlio, Principe della Pace: sia lei ad aiutarci a rimanere nella luce di questo volto, che brilla su di noi, per riscoprire tutta la tenerezza di Dio Padre; sia lei a sostenerci nell’invocare lo Spirito Santo, perché rinnovi la faccia della terra e trasformi i cuori, sciogliendo la loro durezza davanti alla bontà disarmante del Bambino, che è nato per noi. La Madre di Dio ci accompagni in questo nuovo anno; ottenga per noi e per il mondo intero il desiderato dono della pace. Amen”
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221003
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0