chiesa, madre, Chiesa Madre di Santa Maria del Deposito, Basilica Pontificia Minore, Chiesa di Santa Maria alle Mura, Basilica di Santa Maria del Monte (post SECOLI/ XI)
La Chiesa di Santa Maria del Deposito, conosciuta anche con il nome storico di Santa Maria alle Mura, è una delle più importanti chiese di Viggiano, realizzata interamente in stile Barocco settecentesco. L'impianto che la caratterizza attualmente non è tuttavia quello originario: nel 1673 infatti la chiesa precedente fu distrutta da un incendio a cui seguì la ricostruzione nel 1735 della chiesa attuale. La planimetria si sviluppa con uno spazio quadrangolare, diviso in tre navate da due file di due pilastri a croce, che individuano tre campate orizzontali e coperto da soffitto a cassettoni romani, con due finestre ai lati del portale d'ingresso con vetro a mosaico. Sul lato sinistro, per chi entra, si trovano i locali della sagrestia. Le ultime tre campate orizzontali ospitano i tre altari, di cui quello maggiore al centro, e sono incorniciate da tre archi a tutto sesto che rispecchiano l'importanza degli arredi che qui vi si dispongono. L'arco centrale è infatti il più alto e maestoso di tutti, ed introduce all'altare maggiore, decorato da un trittico di nicchie nel centro del quale si trova la statua della Madonna. Sono opera del Ferrari, del 1727, i due quadri ad olio della Vergine del Monte e il Battesimo di S. Giovanni. Le due campate absidali laterali, sebbene non abbiano un profilo curvo ma semplicemente lineare, sono coperte con volte a padiglione, mentre quella centrale, un po' più ampia è coperta con una cupola circolare. Nelle cappelle adiacenti all'altare ci sono due sontuosi altari in stile barocco: quello sul lato destro per chi entra dedicato al Sacro Cuore, l'altro sul lato sinistro alle Sacre Reliquie, tra le quali primeggia il corpo del giovane martire romano S. Prospero, prelevato dalle catacombe e donato alla Chiesa. Il controsoffitto ligneo a cassettoni romani intarsiato ricco di oro zecchino e di stucchi è opera del Frezza e risale al 1854: i recenti restauri hanno portato alla luce un tenue fondo che ondeggia tra il celeste e l'acqua marina. In posizione centrale c'è una grande tela di scuola napoletana, rappresentante l'Assunzione, circondata da altre quattro tele della stessa scuola rappresentanti i Quattro Evangelisti. La facciata seppur più semplice dell'interno, è comunque finemente decorata da stucchi e partiture architettoniche settecentesche. Le gradinate simmentriche per accedere all'ingresso (posto ad una quota superiore rispetto al piano strada di Via Roma) conducono al portone bronzeo, recentemente sostituito da uno in bronzo ed oro opera dello scultore lucano Mario Santoro (1999). L'opera, interamente in bronzo e oro zecchino, descrive episodi salienti della storia della Chiesa, dalle sue lontane origini basiliane all'ultima incoronazione realizzata da Giovanni Paolo II nell'aprile del 1991. La facciata, con in sommità un frontone mistilineo è decorata da quattro lesene tuscaniche che dividono il prospetto in tre campate verticali, decorate da vari elementi architettonici. Nelle due campate laterali trovano posto rispettivamente due finestre in vetro istoriato, le cui decorazioni architettoniche imitano delle fornici architravate. Il portale, nella campata centrale, è individuato da degli stipiti e da una trabeazione modanata, al di sopra della quale si trova un pannello maiolicato raffigurante la Madonna Nera. Le lesene sorreggono una trabeazione semplice con cornice modiglionata e modanata, su cui vi è un attico non molto alto che rirpopone le campate sottostanti. Al di sopra di esso si trova il frontone con coppia di volute che chiudono il frontone volute laterali, al centro del quale vi è un orologio e nella parte superiore il piccolo campanile a vela in struttura metallica. Al di sopra dell'ingresso è presente un organo a canne con cassa lignea risalente all'inizio del XX secolo. Esternamente sul lato ovest si innalza il campanile con un livello di finestre monofore su tre lati e un livello su quattro lati. Antistante l'ingresso è la doppia scalinata simmetrica che parte da un piccolo sagrato per terminare in uno spiazzo più ampio, attraversato da strada adibita alla circolazione pedonale e veicolare, e costituisce un balcone naturale affacciato sulla Val d'Agri
- OGGETTO chiesa madre
-
CARATTERI AMBIENTALI
La Chiesa di Santa Maria del Deposito è ubicata nel cuore del centro storico di Viggiano, di fronte Piazza Regina delle Genti Lucane. Il livello della Chiesa è sopraelevato rispetto al piano strada, per questo per potervi accedere ci sono due scale monumentali simmetriche che conducono alla quota di ingresso della chiesa
- AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
- LOCALIZZAZIONE Viggiano (PZ) - Basilicata , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le origini della chiesa di Santa Maria del Monte sono piuttosto incerte. L'ipotesi più accreditata la fa risalire all'XI secolo e ne collega la nascita alla caduta di Grumentum, attaccata a più riprese dai saraceni sin dal IX secolo e definitivamente rasa al suolo intorno al 1050. Il simulacro della Vergine, infatti, sarebbe stato custodito inizialmente proprio nella cattedrale di Grumentum. Di qui sarebbe stato trasferito e nascosto sulla vetta del Monte di Viggiano per evitare che venisse distrutto dagli invasori saraceni. Secondo le leggende tramandate alcuni pastori della valle sottostante, attirati da strani fenomeni luminosi osservati sulla sommità del monte, vi rinvennero, miracolosamente intatto, il sacro simulacro, subito trasportato a Viggiano e collocato nella cappella di Santa Maria fuori le Mura, che da allora fu detta del Deposito e che successivamente diventò la sede urbana del Santuario. Paolo VI, con la Bolla Lucanae genti del 1965 a conclusione del Concilio Vaticano II, elevò la Chiesa alla dignità di Basilica Minore. La chiesa, distrutta dal terremoto del 1673, viene ricostruita nella composizione architettonica dell'attuale Basilica e nel 1735 fu consacrata dal vescovo Alessandro Puoti. Sotto il pontificato di Clemente XII, e precisamente il 12 giugno dell'anno 1740, il Santuario viene incorporato dal Capitolo Liberiano alla Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, con facoltà di usufruire degli stessi diritti e privilegi spirituali. Il 22 giugno 1835 la Sacra Congregazione dei Riti proclama Santa Maria del Monte “Prima e principale patrona di Viggiano”. Nel 1859, ceduta al vescovo dalla Commissione di Beneficenza e dichiarata chiesa parrocchiale, la chiesa di S. Maria del Monte diventa parrocchia-santuario, e il parroco gestisce l’amministrazione dei beni e la cura della chiesa e della statua. Con atto ufficiale del 25 gennaio 1859, il Direttore del Real Ministero dell’Interno dispone che si cedessero all’amministrazione parrocchiale le offerte fatte dai fedeli alla chiesa di S. Maria del Monte, e ordina al sindaco che non si ingerisse più con la Commissione di Beneficenza nell’amministrazione delle offerte. Il 4 settembre 1892 Mons. Tiberio Durante, Vescovo di Marsico e Potenza, su decreto di Papa Leone XIII e del Capitolo di San Pietro, otteneva e realizzava l'incoronazione della venerata immagine, davanti ad una folla impressionante, giunta a Viggiano da ogni angolo della regione quasi interamente a piedi. Nel corso del secolo XX l’amministrazione ecclesiastica provvede a restaurare ed abbellire sia il santuario al monte, sia la chiesa parrocchiale in paese. All'indomani dei Patti Lateranensi del 1929, Mons. Ignazio Monterisi ottenne finalmente alla Diocesi di Potenza la gestione del Santuario, caduta paradossalmente già nel secolo precedente nelle mani della Massoneria, presente a Viggiano con una loggia tra le più importanti del Meridione. A conclusione del Concilio Vaticano II, l’11 dicembre dell'anno 1965, con la Bolla “Lucanae genti” Papa Paolo VI elevava il Santuario di Viggiano alla dignità di Basilica Pontificia, proclamando la Madonna del Sacro Monte Patrona e Regina delle genti lucane. Il 28 aprile dell'anno 1991, Papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua storica visita alle chiese di Basilicata, rinnovava a Potenza il rito dell'incoronazione della venerata immagine. Nel 2003 la chiesa è stata interessata da alcuni lavori di manutenzione e restauro conservativo tra i quali la collocazione del nuovo altare in marmo che venne consacrato dal cardinale Pio Laghi alla presenza dei vescovi di tutta la provincia ecclesiastica
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221002
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0