Santi Medici Cosma e Damiano
Oggetto del culto sono frammenti delle ossa delle braccia di san Cosma e san Damiano e due statue che li raffigurano. La traslazione delle reliquie a Bitonto risale alla metà del Cinquecento in seguito alla donazione da parte del pontefice Paolo III al vescovo Antonio Musso. Sono custodite in un reliquiario d’argento a forma di braccio, offerto nel 1877 dai nobili Girolamo Rogadeo e Maria Sylos Calò, sua moglie, e attualmente ubicato nella nicchia ricavata sotto l’altare maggiore del Santuario (Laghezza Angela, Bitonto Santi Medici in “Santuari d'Italia. Puglia”; a cura di Giorgio Otranto e Immacolata Aulisa, Roma, De Luca, 2012, p. 192). Bitonto celebra i santi Medici il 26 settembre (commemorazione del dies natalis), e la terza domenica di ottobre (la cosiddetta ‘festa esterna’). A settembre una novena e varie celebrazioni preparano alla festa liturgica. La data di ottobre è stata stabilita ufficialmente con decreto vescovile nel 1733 perché segnava la chiusura della campagna vinicola e permetteva anche alla popolazione rurale di partecipare ai festeggiamenti in onore dei due Santi. È in questa occasione che si svolge la processione detta ‘intorciata’, che ha inizio dopo la messa del mattino (intorno alle 7,30) e termina poco prima delle 19, seguita da una folla di fedeli che, sotto il peso di ceri di grandi dimensioni, camminano scalzi e in qualche caso all’indietro, per non distogliere lo sguardo dalle statue. I pellegrinaggi hanno carattere locale, regionale e internazionale, a motivo della grande devozione degli emigrati bitontini negli Stati Uniti. I santi Medici di Bitonto sono venerati infatti anche oltreoceano: ne è esempio l’Holy Face Monastery di Clifton, nel New Jersey, presso il quale si venera un’immagine dei Santi e dove è sorta un’associazione di laici a loro intitolata
- OGGETTO santuario basilica
- LOCALIZZAZIONE Bitonto (BA) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza XXVI Maggio, 1734, Bitonto (BA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il culto e la devozione verso i Santi Medici, già presente nella chiesa di San Giorgio fin dal secolo XVII: "Nel 1680 fu demolita un’antica chiesetta dedicata ai Santi Medici, a ridosso di San Giorgio, e il culto fu trasferito in quest’ultima parrocchia dove i Santi erano venerati attraverso una tela dipinta da Carlo Rosa. (cfr. Stefano Milillo, La chiesa e le chiese di Bitonto, Bitetto, 2001). La venuta di mons. Aurelio Marena (18 giugno 1950), diede impulso al progetto. Lo stesso bollettino "L'eco dei Santi Medici", che cominciò ad essere diffuso dal 1948, nel primo numero auspicava la realizzazione di un nuovo Santuario. Nel novembre 1950 in un editoriale del bollettino, il cronista scrivendo della festa esterna, dei gruppi di pellegrini che arrivavano da ogni dove, delle strade strapiene di gente che fin dalla sera precedente affollavano la città, annotava con disappunto l’angustia della chiesa e quindi la necessità «di un nuovo Santuario da accogliere più comodamente le decine e decine di migliaia di visitatori e pellegrini (“L’eco dei Santi Medici”, 1950, a. III, n. 11, p. 3). Nel 1956 a mons. Gaetano Cuonzo subentrò don Domenico Vacca (Il vescovo Marena gli conferì la nomina di parroco di San Giorgio e rettore del santuario il 5 settembre 1956. Prenderà possesso ufficiale il 29 dicembre dello stesso anno). Il 4 gennaio 1958 l’architetto Antonio Scivittaro, affiancato nella realizzazione dell’opera dall’architetto Giovanni Mongiello e gli ingegneri Domenico Binetti e Francesco Ambrosi, presentò in scala il plastico del progetto dell’erigendo santuario che fu esposto nella chiesa di San Giorgio. Il 4 maggio 1958 fu collocata la prima pietra. Ecco il testo della pergamena, dettata da mons. Marena e collocata nella prima pietra: «Magna erit gloria domus istius. Nei fulgori dell’anno centenario delle apparizioni di Lourdes nella prima domenica del mese alla Immacolata Madre di Dio dedicato in questo luogo che un giorno risuonò del suo grido di salvezza per Bitonto pupilla dei suoi occhi dall’efferato saccheggio della soldatesca spagnola S.E. Mons. Aurelio Marena vescovo di Ruvo e Bitonto alla presenza di autorità clero e popolo osannanti questa prima pietra benediceva perché sorgesse l’auspicato novello tempio dei Santi Medici Cosma e Damiano monumento di fede e testimonianza perenne di riconoscente amore per celesti favori dalla onnipotenza divina mediante la loro taumaturgica intercessione impetrati. Bitonto 4 maggio 1958». Gli anni successivi alla posa della prima pietra, vedono un grosso impegno del vescovo nell’acquisto di terreni, nella visione e revisione del progetto, nello studio dell’arredo in vista di quello che per Marena sarà un polo di spiritualità, centro di vita per un nuovo rione. Nel 1963 la parte absidale è completata, tutto è pronto per il trasferimento definitivo delle immagini dei Santi dalla antica parrocchia di San Giorgio alla nuova. L’occasione è quella della festa di San Giuseppe artigiano e del XIV anniversario della nomina vescovile di Marena che, commosso, nella omelia di quel giorno tra l’altro dice: «Consegno il Santuario dei Santi Medici alla città di Bitonto, perché tutti vi possano impetrare le grazie per le proprie famiglie, per le proprie case. Quello che sembrava un sogno è una realtà che consegno a tutto il popolo bitontino e a tutti i fedeli, confidando nella loro opera, perché presto il Santuario possa trovare il suo completamento». Un Santuario non solo di pietre per accogliere i pellegrini, ma che si aprisse alla speranza, fosse anche «clinica dello spirito». Questo intento non fu mai secondario nel pensiero di mons. Marena. Il luogo sacro doveva essere punto di riferimento di una serie di iniziative di carattere scientifico, culturale e socio assistenziale rivolte alla cura del corpo e dell’anima [Francesco Savino, Vincenzo Robles, Stefano Milillo, Franco Nacci, Mons. Aurelio Marena Vescovo (1950-1978), Terlizzi; Bitonto, Ed. Insieme; Basilica Santuario Santi Medici; Edizioni Fondazione Opera Santi Medici, 2014, pp. 91-101]
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 16-ICCD_MODI_8468562592861
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto pontificio (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0