fontana, monumentale, Fontana Greca (SECOLI/ XVI)
La fontana si presentava con il suo apparato scultoreo ponendosi sia come segno distintivo che indicava l’ingresso in città che come efficace promemoria delle origini del centro storico. La fontana di Gallipoli è scolpita in pietra leccese e carparo, due pietre tipiche del territorio facilmente distinguibili dalla marcata variazione di colore; il tema scolpito a rilievo sulle lastre inferiori è tratto da tre storie d’amore e morte descritte nelle Metamorfosi di Ovidio e di Ausonio e si innesta su un trittico scandito da quattro erme (colonne o semicolonne quadrangolari che terminano con una testa scolpita a tutto tondo) o cariatidi (scultura a tutto tondo di figura femminile utilizzata come colonna, semicolonna o parasta) virili e femminili, che sorreggono l’intera trabeazione (elemento architettonico che comprende architrave, fregio e cornice). Al centro è evocato il mito della ninfa Salmacide che invoca gli dei per formare un solo corpo con Ermafrodito; Venere stringe con una corda i due amanti dai cui corpi zampilla l’acqua. A destra è la favola di Bibli che, invaghitasi del fratello Cauno, lo insegue e, morendo di fatiche, si tramuta in sorgente. Sul lato sinistro è la favola di Dirce che oltraggia Antiope, i cui figli consumano la vendetta legandola alle corna di un toro infuriato; l’intervento di Bacco, al quale Dirce si rivolge, favorisce la sua trasformazione in fonte. Al di sopra delle scene, tre figure affiancano le cariatidi, di cui quella centrale sembra essere la dea Afrodite accompagnata dal piccolo Eros. Sul fregio invece si stagliano vorticose tre scene tratte dalla prima fatica di Eracle, vorticosamente intrecciate a tralci vegetali. Alle spalle della struttura portante, nella seconda metà del XVIII secolo fu eretta una facciata a sostegno della fontana, che probabilmente minacciava rovina, aventi semplici decorazioni architettoniche in stile tardo barocco, totalmente avulsa dalla facciata cinquecentesca (1500), che esibisce, al centro del prospetto, lo stemma della città di Gallipoli, conservando come unico elemento in comune alla fontana l’utilizzo della pietra leccese e del carparo per la sua realizzazione
- OGGETTO fontana monumentale
- AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
- LOCALIZZAZIONE Gallipoli (LE) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Aldo Moro - 73014 Gallipoli (LE), Gallipoli (LE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La memoria storica e popolare lega la fontana all’appellativo “greca” o “ellenica” per via di un errore reiterato nella descrizione della stessa nelle guide locali, le quali farebbero risalire la fondazione della fontana al periodo ellenistico (III secolo a.C.), inserendola, per tanto, nell’elenco delle fonti d’acqua più antiche d’Italia. Motivo dell’equivoco interpretativo è l’assenza di fonti documentali storiche e d’archivio in cui l’edificazione della fontana sia stata registrata. Ad ingannare gli storici che hanno tentato l’attribuzione sono stati, soprattutto, gli elementi scultorei scelti per la realizzazione dei colti temi pagani, che rimandano al mondo della Grecia arcaica, suffragati dal ruolo che Gallipoli, Kallipolis - «città bella», ebbe come provincia coloniale della Magna Grecia. Studi recenti hanno consigliato un’attribuzione, più confacente, alla seconda metà del XVI secolo, periodo in cui nell’arte rinascimentale è frequente il richiamo alle forme arcaiche e classiche e in cui l’arredo urbano delle città conosce la sua massima espressione nelle configurazioni di fontane, pozzi e ninfei che sviluppano il tema del trionfo dell’acqua come sorgente preziosa di vita
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389361
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0