castello, Castello (SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ XII-XIII)

Casalnuovo Monterotaro, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ XII-XIII

La torre è il reperto più importante e meglio conservato del castello, poi castrum, di Monte Rotaro. Abitato nel 989 da uomini con nomi di origine longobarda, si è pensato che il castello fosse stato fondato alla fine del VII secolo come presidio antibizantino del ducato longobardo di Benevento. Forse tra la fine del X e la prima metà del XII secolo il castello, convertito a castrum, cadde sotto il dominio normanno, mentre nel 1187 ne divenne feudatario Giovanni de Rocca, membro di una famiglia troiana estintasi intorno al terzo decennio del XIII sec. Colpito dalla crisi del Regno della metà del XIV secolo, il borgo iniziò a spopolarsi e il suo abbandono fu graduale per tutto il XVI secolo. La torre quadrata, che si erge a nord-ovest dell'area occupata dal borgo abbandonato, è leggermente interrata ed era alta in origine 14 metri circa. Si sviluppa su tre piani coperti con volte a botte in parte crollate. Le aperture sono state ricostruite ad arco ogivale, azione confermata dal ritrovamento di un concio di chiave di volta conforme all’apertura della parete ovest. Due invece le aperture della parete nord, una inferiore e l’altra al secondo livello, a cui si accedeva da destra tramite una scalinata posticcia, forse lignea, di cui sono visibili le tracce di incastro. La torre spicca per la fine tessitura muraria – filari di conci squadrati in pietra locale; angoli rinforzati da conci lisci e lavorati, in parte ricostruiti – e per un unico elemento decorativo, forse inserito in seguito, una fascia di mensole, posta tra secondo e terzo livello, sostenute da reggimensole in pietra con una modanatura convessa o concava-convessa e, in alcuni casi, elementi ovoidali

  • OGGETTO castello
  • AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
  • LOCALIZZAZIONE Casalnuovo Monterotaro (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Contrada Monterotaro, Casalnuovo Monterotaro (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE é stato ipotizzato che la torre sia stata edificata da maestri specializzati, ispirati all’architettura palaziale federiciana, assoldati da committenti intenzionati a rendere la struttura un simbolo di dominio (i de Rocca). Da qui la proposta di datarla tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, anche per l’affinità della fascia di mensole con quella posta sulla sommità della torre sveva del castello di Deliceto (FG). Quanta alla sua funzione, l’assenza di elementi militari (caditoie, saettiere) ha fatto ipotizzare che servisse da torre campanaria, visto anche il foro che buca la volta più alta in cui si può pensare scorresse una fune. Secondo altri doveva essere invece una torre di avvistamento o, secondo una tesi ibrida, un campanile che fungeva da vedetta o viceversa. Durante gli scavi condotti nel 2008 sono stati difatti rinvenuti i resti di un vasto ambiente, forse di rappresentanza (cortile o chiesa), a cui la torre era collegata tramite i muri laterali, occupandone uno degli spigoli; mentre sempre nei pressi vi sono i resti di una grande cisterna voltata a botte. La torre doveva quindi far parte di un sistema abitativo strettamente collegato agli edifici vicini e a quelli del pianoro, tra cui una torre cilindrica di quasi 7 metri di diametro, ormai collassata, posta presso la zona sud-ovest della cinta. Infine gli studiosi che hanno sospettato che fu Federico II a distruggere le mura del borgo dopo una ribellione, per giustificarne lo stato conservativo hanno supposto che la torre fu risparmiata perché funzionasse ancora, e così nei secoli successivi, da torre di avvistamento e sede di truppe
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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