terme, pubbliche, Terme di Herdonia (fine SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ I a.C.-XIV)

Ordona, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ I a.C.-XIV fine

Le terme sorgevano in un’area centrale della città, nei pressi del foro, probabilmente in sostituzione dei balnea (bagno collettivo), edificati verso la fine del I secolo a.C., di cui restano un muro in opera reticolata e altre strutture murarie, e che furono dismessi con la riorganizzazione del foro e degli spazi urbani. Si estendevano su un’intera insula, con uno sviluppo totale superiore ai 2000 metri quadri, con accesso diretto dalla via Traiana, anche se non si esclude la presenza di altri accessi secondari sul lato settentrionale e meridionale della struttura. Nelle terme di Herdonia si potevano seguire due percorsi balneari, provvisti di palestra, sale fredde e calde. Gli ambienti si disponevano secondo uno schema ortogonale, che prevedeva la dislocazione degli ambienti freddi lungo l’asse est-ovest, mentre i vani caldi erano ubicati lungo l’asse nord-sud. Punto di partenza dei percorsi termali era l’atrio, che dava accesso a una grande sala porticata, che fungeva da ambiente di rappresentanza e da palestra, dotata di un cortile centrale con pavimento mosaicato decorato da fiori quadripetali rossi e neri alternati su fondo bianco, delimitato da una triplice cornice a fasce nere e da un emblema centrale incorniciato da una treccia policroma rossa e bianca su fondo blu; il vano era probabilmente provvisto di una natatio (piscina). Passando prima per le sale fredde del frigidarium, impreziosito da un mosaico in bianco e nero con la raffigurazione di diverse tipologie di pesci, attraversando poi il destrictarium, si giungeva agli ambienti del tepidarium per terminare il percorso nel caldarium. Dal frigidarium si poteva accedere al secondo circuito termale, che prevedeva l’accesso al grande frigidarium, più monumentale del primo per dimensioni e apparato decorativo, con possibilità di poter sostare nell’ampia latrina, provvista di volte decorate con motivi di racemi di vite e grappoli d’uva, amorini vendemmiatori e satiri, per poi spostarsi nell’apodyterium oppure dirigersi verso il settore riscaldato costituito dai grandi tepidarium e caldarium. Sofisticato era il sistema di riscaldamento sotterraneo (ipocausto) dei vani caldi, alimentato da grandi forni a legna (praefurnia) che inviavano aria calda sia sotto i pavimenti rialzati poggianti su pilastrini (suspensurae) di mattoni sia nelle pareti (concameratio) attraverso tubi cavi di forma rettangolare (tubuli). Ingente doveva essere la quantità di acqua utilizzata per riempire le vasche dell’impianto, è probabile, infatti, che un’apposita diramazione dell’acquedotto cittadino convogliasse la quantità necessaria al complesso termale

  • OGGETTO terme pubbliche
  • CARATTERI AMBIENTALI La città di Herdonia era ubicata in una posizione strategica a controllo della valle del fiume Carapelle. Il complesso termale della città romana è situato ad ovest della via Traiana
  • LOCALIZZAZIONE Ordona (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO SC Ascoli-Satriano-Ordona, Ordona (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’antico insediamento di Herdonia, abitato sin dall’epoca preistorica e abbandonato solo nel XV secolo d.C., è stato sottoposto a partire dal 1962 a indagini di scavo sistematiche e approfondite su vaste aree della città, che hanno consentito di ricostruire la complessa stratificazione storica del sito. La città prima daunia e poi romana divenne municipio nel I secolo a.C., ma è soprattutto tra il I e il III secolo d.C. che si registra un’intensa attività edilizia che portò a una ridefinizione degli spazi urbani, divenendo un importante centro politico-commerciale, anche a seguito della costruzione della via Traiana. L'impianto termale fu sottoposto a restauri e pesanti rimaneggiamenti in età tardoantica (IV-VI secolo d.C.), in particolare a seguito del forte terremoto che colpì la città nel 346 d.C., e rimase in uso fino al V secolo d.C. La creazione di una cisterna, l’unica finora individuata nel complesso termale, si rese necessaria probabilmente in seguito al progressivo degrado e disuso dell’acquedotto cittadino. Tra il VI e l’VIII secolo d.C. le strutture dell’edificio, ancora parzialmente conservate, persero l’originaria funzione pubblica e divennero oggetto di spoglio, di reimpiego e di sfruttamento strutturale per la costruzione di spazi abitativi e lavorativi; l’area del caldarium principale fu rioccupata per la realizzazione di una capanna. Se tra l’VIII e il X secolo d.C. si registra l’assenza di tracce di occupazione nel settore delle terme, a partire dall’XI secolo d.C. quest’area della città tornò ad essere frequentata, come dimostra l’installazione di una serie di fosse granarie utilizzate fino al XIV secolo d.C., fenomeno da mettere in relazione alla significativa ripresa dello sfruttamento del territorio di Herdonia, in particolare legato alla produzione cerealicola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389202
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'