Il Bari War Cemetery è uno dei 126 cimiteri creati in Italia dalla Commonwealth War Graves Commission per ospitare le salme dei soldati caduti durante la Guerra. Il cimitero custodisce 2.230 tombe dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale, 171 dei quali ignoti. Il cimitero contiene anche 85 tombe della Prima Guerra Mondiale, portate dal cimitero comunale di Brindisi nel 1981. La maggior parte di queste sepolture appartengono ad ufficiali e uomini della flotta deriva dell'Adriatico che ebbero stretti legami con Brindisi durante la Prima Guerra Mondiale. I caduti sono per la maggior parte britannici (1631), ma non mancano i canadesi (210), i sudafricani (162), i neozelandesi (72), gli australiani (43) come anche soldati indiani e dei Pioneers Corps dell’Africa del Sud. Questo cimitero conserva memoria anche di un evento fortemente evocativo per la città di Bari: il bombardamento del porto da parte dell’aviazione tedesca del due dicembre del 1943 che causò la morte di più di mille soldati delle truppe Alleate, nonostante i soccorsi e le cure che molti di loro ebbero nel 98th British General Hospital, l’ospedale militare allestito nel Policlinico di Bari. Il cimitero è senza portoni d’ingresso, sono presenti solo due bassi cancelli. Nell’ampio prato, all’ombra di bassi arbusti sono poste in modo ordinato migliaia di lastre bianche verticali, le lapidi, dove è inciso il nome puntato, il cognome, il reparto e l’età del soldato caduto. Non ci sono né mausolei né cappelle, ma solo centinaia di tombe tutte uguali disposte attorno all’alta “croce del sacrificio” che sorge al centro del prato; sul lato opposto, in uno spazio chiuso da due piccole costruzioni a tetti spioventi campeggia un blocco marmoreo: la “la pietra del ricordo” su cui è incisa una frase in inglese: their name liveth for everymore. “Il loro nome vive per sempre”