grotta, naturale, Grotta e dolina Pozzatina (PERIODIZZAZIONI/ ERE GEOLOGICHE/ Miocene)

San Nicandro Garganico, PERIODIZZAZIONI/ ERE GEOLOGICHE/ Miocene

La dolina Pozzatina è la più grande depressione carsica della Puglia. Le pareti della dolina Pozzatina sono particolarmente ripide: nella parte più alta, laddove la pendenza è maggiore, affiorano alcune rocce, mentre nella parte più bassa la pendenza tende a diminuire in relazione all’aumento dei sedimenti derivanti dall’erosione dei versanti. Nella porzione più bassa delle pareti sono, inoltre, stati realizzati alcuni terrazzamenti per le coltivazioni, attualmente completamente ricoperti dalla folta vegetazione boschiva come gli stessi versanti. Diversamente, il suo fondo è tuttora interessato da colture cerealicole (frumento e avena) grazie al suo profilo quasi pianeggiante e alla sua considerevole estensione. Al centro di esso, è, inoltre, presente un pozzo sempre attivo, pertanto i terreni permeabili del fondo (terre rosse, sabbie calcaree, detriti) risultano impregnati d’acqua. Le falde acquifere solitamente sono alimentate da acque meteoriche o superficiali o, indirettamente, da altre falde vicine. Sulla parte più alta del versante occidentale della Dolina Pozzatina si apre una grotta, denominata “Grotta Pozzatina”, non esplorabile allo stato attuale. Essa consta di un breve cunicolo, di una piccola sala e di una cavità sul fondo, di forma allungata e alta circa 7 m, da cui parte un passaggio molto stretto, lungo 10 m. Sul versante orientale della dolina, invece, la presenza di alcune formazioni speleotemiche, particolari concrezioni rocciose che si formano in grotta per dissoluzione delle rocce carbonatiche, potrebbe indicare che in passato, in alcuni momenti di formazione di quest’ampia depressione, altre cavità ipogeiche si aprivano sui suoi versanti. In merito alla formazione della dolina Pozzatina, uno dei suoi maggiori studiosi (A. Bissanti) ipotizza che la sua origine sia legata a fenomeni di dissoluzione superficiale delle rocce calcaree, invece, i crolli dai bordi avrebbero portato ad un suo progressivo accrescimento. In tempi recenti, questa teoria è stata nuovamente posta in discussione, infatti si ritiene maggiormente probabile, per la forma e per le dimensioni, che la dolina si sia generata per effetto di un grande crollo che, secondo alcuni (G. Checchia Rispoli), avrebbe interessato la volta di una originaria cavità sotterranea formatasi per la forte erosione delle acque. La bellezza del paesaggio naturale e la rigogliosa vegetazione, che offre rifugio ad una ricca ornitofauna, hanno ispirato in tempi recenti la progettazione di un’oasi faunistica, tuttavia non ancora istituita

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