centro storico, collinare, difensivo, Adelfia (XII)

Adelfia, XII

Adelfia è un comune della Città Metropolitana di Bari, situato circa 13 km a sud del capoluogo. Esso, prima di un decreto statale del 1927, era costituito da due unità amministrative che, nonostante la prossimità dei due centri, risultavano autonome: Montrone e Canneto

  • OGGETTO centro storico collinare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Adelfia è situata a ridosso dei primi pendii delle Murge centrali a circa 13 km dal capoluogo, il territorio comunale ha una superficie di 29 km² raggiungendo l'altitudine massima di 231 m s.l.m. nei territori confinanti con Acquaviva delle Fonti e minima di 103 m s.l.m. nei territori confinanti con Bari
  • LOCALIZZAZIONE Adelfia (BA) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Giosué Galtieri/ Piazza Leone XIII, Adelfia (BA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’abitato di Montrone si sviluppa su una piccola altura sulla sponda sinistra di un corso d’acqua a carattere torrentizio che ha origine nei territori di Casamassima e Acquaviva delle Fonti. Fonti storiche certe sono note solo a partire dal XII secolo: il piccolo agglomerato di abitazioni, comprese all’interno di una cortina muraria, rientra nei possedimenti di Goffredo Tortomanni in qualità di feudo. Nel 1390 il casale viene venduto al notabile barese Nicolò Dottula che costruisce il palazzo fortificato, oggi Palazzo Marchesale, e una torre angolare verosimilmente compresa nelle mura del borgo. Tra gli edifici di culto, le fonti attestano con certezza la presenza della Cappella di Santa Maria del Principio, costruita nel 1086. La pianura dove si sviluppa il centro di Canneto entra a far parte dei territori conquistati da Roberto il Guiscardo ed è successivamente ceduta al messinese Giosuè Galtieri che le conferisce un iniziale assetto urbanistico. Decisivi sono gli apporti di suo genero, Antonio Balbiano, che avvia i lavori per la costruzione del castello, della torre e della Chiesa dedicata a Santa Maria della Stella. Labili tracce di una cinta muraria che cingeva il piccolo casale di Canneto sono state riconosciute nelle strutture murarie che dipartivano dalla torre. Recenti studi hanno avanzato l’ipotesi di una doppia cinta muraria: una, più ampia, che cingeva l’abitato di Canneto, e una seconda, di modeste dimensioni, che si configurava come contrafforte alla residenza fortificata. Nel 1463 il casale di Cannitum viene venduto a Giovanni Gironda, patrizio di Bari, che ne riorganizza la sistemazione interna, ampliando il castello ed edificando, al di fuori delle mura del borgo, la Cappella dedicata alla Vergine di Costantinopoli. Nel 1519 il feudo di Montrone viene acquistato dal patrizio napoletano Giambattista Galeoti che dà vita a vari interventi edilizi, aumentando ed impreziosendo gli ambienti del palazzo (oggi Palazzo Marchesale) con affreschi di artisti partenopei, ampliando le strutture della torre angolare della cortina muraria e risanando l’edificio della Cappella di Santa Maria del Principio. Nel 1629 il feudo passa al principe di Valenzano Aurelio Furietti, prima che ne entri in possesso la famiglia bolognese dei Bianchi (1698), che nel 1790 cambia il proprio nome, per via dotale, in Bianchi Dottula. In questi anni vnegono edificate la Chiesa Madre, la Chiesa della SS. Pietà e la Cappella dell’Oratorio. La signoria dei Gironda sarà la protagonista in ambito politico-amministrativo del borgo di Canneto sino ai primi anni del XVIII secolo quando esso viene acquistato nel 1719 da Carlo De Nicolai, primo marchese del borgo. Quest’ultimo provvede ad ampliare gli ambienti e ad aggiungere nuovi corpi di fabbrica al Palazzo Marchesale, a rinnovare le strutture della Chiesa dedicata a Santa Maria della Stella, e all’edificazione della Chiesa Matrice. Alcuni resti della cinta muraria del piccolo borgo di Canneto si evidenziano lungo i paramenti murari del prospetto principale del Palazzo Marchesale. Lo sviluppo edilizio extra-moenia di Canneto e Montrone si ha solo in seguito all'annessione al Regno d'Italia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365439
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'