centro storico, collinare, difensivo, Biccari, Vicari (denominazione storica, 1054) (inizio XI)
Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. L’abitato si estende degradante sullo sfondo dei boschi circostanti. La mole compatta della Chiesa Madre domina l’impianto urbano di chiara origine medievale, epoca alla quale risale la Torre cilindrica, principale attrazione storica del borgo, che rimanda per fattura e data di edificazione all’epoca della dominazione bizantina della Daunia. Ai primi decenni dell’XI secolo, infatti, si attestarono in quest’area i Bizantini decisi a consolidare il dominio della Puglia settentrionale. E probabilmente rientra in questo scenario geo-politico la fondazione di alcuni insediamenti tra i quali anche Biccari. Con la conquista normanna l’abitato si sviluppò all’ombra della Torre come centro fortificato. Successivamente, passerà nel secolo XV sotto il dominio degli Stendardo, famiglia di nobile casato francese trasferitasi nel Regno di Napoli al seguito degli Angioini. A questa famiglia si deve la costruzione della Croce lapidea di Porta Pozzi del 1473 e del Convento di Sant'Antonio “fuori le mura”. Ai Caracciolo si deve invece l’edificazione, nel secolo XVI, del palazzo signorile, attualmente sede del Municipio. Oltre alla Torre e alla Chiesa Madre dedicata all’Assunta, che conserva pregevoli opere di scuola napoletana, meritano una sosta la chiesa di San Quirico e la Chiesa dell’Annunziata. A pochi chilometri dell’abitato sorgono i resti di Tertiveri, città medievale scomparsa, tra le più antiche sedi vescovili della Daunia. I ritrovamenti in contrada Boschetto, invece, attestano la frequentazione dell’agro biccarese sin dall’epoca neolitica. Diversi reperti dell’età del Bronzo, inoltre, rivelano che il territorio era particolarmente utilizzato per la pastorizia. Ancora oggi, gli altopiani che circondano Monte Sidone e Monte Cornacchia ospitano bellissimi pascoli, il cui riconosciuto valore naturalistico è tra le ragioni dell’istituzione dell’area protetta “Monte Cornacchia – bosco di Faeto”, che comprende anche il sito di Lago Pescara. Si tratta di una delle aree naturalistiche più pregevoli dei Monti Dauni, rinomata per l’amenità dei paesaggi e per il prezioso patrimonio faunistico-ambientale
- OGGETTO centro storico collinare, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro urbano si sviluppa su di una collina fra i 420 e i 483 metri sul livello del mare, sui margini orientali dei monti della Daunia
- LOCALIZZAZIONE Biccari (FG) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Via Roma, Biccari (FG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La mole compatta della Chiesa Madre domina l’impianto urbano di chiara origine medievale, epoca alla quale risale la Torre cilindrica, principale attrazione storica del borgo, che rimanda per fattura e data di edificazione all’epoca della dominazione bizantina della Daunia. Ai primi decenni dell’XI secolo, infatti, si attestarono in quest’area i Bizantini decisi a consolidare il dominio della Puglia settentrionale. E probabilmente rientra in questo scenario geo-politico la fondazione di alcuni insediamenti tra i quali anche Biccari. Con la conquista normanna l’abitato si sviluppò all’ombra della Torre come centro fortificato. Il nome VICARI (Biccari) appare per la prima volta in un atto dell’agosto 1054 con il quale la vedova Sikelgaita dona i suoi averi al Monastero di San Pietro in Vulgano. Dopo la vittoria sui Bizantini presso il fiume Olivento, un ufficiale normanno dell’esercito di Roberto il Guiscardo, un certo Pagano, si impossessa di Biccari e fortifica il primitivo nucleo abitato costituitosi all’ombra della torre, facendolo diventare una città fortificata. Lo stesso Pagano favorisce la nascita a Biccari di un nuovo vescovado, ponendo come suo vescovo un sacerdote di nome Benedetto che sarà deposto da Papa Alessandro II con una bolla del 1067. Guglielmo d’Altavilla, nipote di Roberto il Guiscardo, favorisce l’ampliamento del nucleo abitato verso Porta Pozzi e l’allargamento del territorio di Biccari. Con Guglielmo de Riccardo, Biccari diventa una baronia della Contea di Civitate. Nel 1283, signore di Biccari è Bertrando dei Reali, la cui figlia Filippa, sposando Giacomo Cantelmo, porta in dote il feudo di Biccari. Nel secolo XV, Biccari è dominio degli Stendardo: famiglia di nobile casato francese trasferitasi nel Regno di Napoli al seguito degli Angioini. È di Matteo Stendardo la costruzione della Croce litica di Porta Pozzi del 1473 e del Convento di Sant’Antonio completato nel 1477. Nel secolo XVI inizia la Signoria dei Caracciolo, nobile famiglia napoletana. Nel 1534, Marcello Caracciolo ottiene dall'imperatore Carlo V il titolo di Conte di Biccari. A lui si deve la costruzione del palazzo signorile, attualmente sede del Municipio. La Signoria dei Caracciolo termina con la morte della contessa di Biccari Antonia (1725) e passa al marito Giambattista di Capua, Principe della Riccia. Nel 1792 alla morte di suo figlio, Bartolomeo di Capua, non essendoci discendenza, il feudo di Biccari passa alla Regia Corte di Napoli. Nel 1874, il Procuratore fiscale del Regio Patrimonio, separa i beni feudali sul territorio di Biccari, per poterli affidare a privati, liberandoli da ogni vincolo feudale. Nel 1860 Biccari fu interessata da una rivolta antiunitaria sedata nel sangue
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365342
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0