Santa Maria Incoronata dell'Olmo
Cava de' Tirreni,
XI
Il Santuario è sorto intorno a una immagine della Madonna raffigurata a mezzo busto con il Bambino tra le braccia, incastonata nell'intreccio di rami di un olmo. La Madonna dell'Olmo fu dichiarata Patrona della città di Cava de' Tirreni nel 1672; l'immagine venne incoronata una prima volta nel 1766 per disposizione di Clemente XIII e una seconda volta nel 1924. Il Santuario dal 1920 è sede parrocchiale e il 5 agosto 1931 è stato elevato con il titolo di Basilica Minore. La festa si celebra solennemente l'8 settembre
- OGGETTO santuario basilica
- LOCALIZZAZIONE Cava de' Tirreni (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Corso Umberto I, 13, Cava de' Tirreni (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE È documentata fin dall'XI-XII secolo, nel sito che oggi ospita la basilica di Santa Maria dell'Olmo, la presenza di un culto mariano presso una primitiva cappella intitolata a "Santa Maria della Pietà" o "dell'Olmo", collegato ad un episodio di ritrovamento prodigioso di un dipinto bizantino della Vergine (chiamato successivamente "icona dell'olmo"). La cappella fu ampliata nel secolo XIV per poi divenire sede della Confraternita del Santissimo Nome di Dio e di Santa Maria dell'Olmo, la quale provvide alla costruzione di un attiguo ospedale prendendosi cura dei suoi ospiti. La cappella cominciò ad essere designata con lo stesso nome della Confraternita. La basilica di Santa Maria dell'Olmo fu fondata e costruita nel 1482 a fianco alla cappella confraternale del "Santissimo Nome di Dio" e di "Santa Maria dell'Olmo" e all'ospedale, per soddisfare il grande incremento del culto mariano nel sito, precedentemente esercitato presso la cappella. Furono reperite ampie risorse necessarie all'opera. Si tramanda, come una iscrizione in loco riporta, che la prima pietra della chiesa sia stata benedetta da San Francesco di Paola, di passaggio per Cava de' Tirreni, diretto in Francia. XVI Nel corso del secolo XVI, mentre il Borgo Scacciaventi, presso il quale sorgeva la chiesa, si andava sviluppando con la costruzione di palazzi nobiliari, anche il culto presso la chiesa di Santa Maria dell'Olmo conobbe una forte crescita con la presenza di molti pellegrini. Attiguo alla chiesa, su concessione di papa Gregorio XII del 1583, fu costruito un convento affidato ai Frati Minimi, ai quali venne anche donata la chiesa di Santa Maria dell'Olmo. La costruzione del nuovo convento provocò una disputa con il vicino monastero francescano. Papa Gregorio XIII vi pose fine nel 1584 e l'anno seguente fu poi possibile completare la costruzione della nuova fabbrica. Intanto, negli anni 1585-1617 fu costruito anche un nuovo e più ampio ospedale, su terreni concessi dal cardinale C. Alemagna De Cardona, siti nelle immediate vicinanze del complesso. Nel 1617 fu realizzata, all'interno della basilica, una cappella per l'icona dell'olmo, sita nella prima campata della navata laterale, riccamente decorata nel corso del tempo. Nel 1695 fu dotata di artistiche balaustre marmoree sui tre lati della campata antistante, opera dell'artista Giovanni Ragazzino. Nel 1722 la cappella fu ristrutturata su disegno dell'architetto napoletano Muzio Nauclerio e con l'intervento dell'artista Carlo Delli Franci che compose l'altare marmoreo. La stessa cappella fu ulteriormente abbellita nel 1782 con la cona d'altare, opera dell'artista Antonio Di Lucca su direzione dell'ingegnere Gaetano Alfano. 1683 (ornamento soffitto) I dipinti che ornano il soffitto della basilica, con scene della vita di San Francesco di Paola, sono opera del pittore Regolia del 1683. Nel 1730 fu eretto un nuovo altare maggiore e la balaustra in marmo, fini lavori di intarsio dell'artista Gian Battista Massotti. Nel 1798 Cava de' Tirreni venne saccheggiata dai Francesi, che danneggiarono molti suoi edifici, tra cui la basilica dell'Olmo. La chiesa fu profanata e colpita da una cannonata che provocò il crollo dell'arco trionfale, mentre furono distrutti altari e arredi. Anche l'ospedale e il convento furono danneggiati. Nel corso del XIX secolo furono fatti molti lavori. Nel 1837 venne acquistato un organo. Nel 1846 fu rifatto il pavimento in cotto smaltato. Nel 1862 fu fatto il rivestimento marmoreo dei pilastri, in sostituzione dei precedenti ornamenti in stucco. Successivamente, nel 1867, fu realizzato l'originale pulpito marmoreo, posto sul fianco destro dell'arco trionfale, opera dello scultore cavese Alfonso Balzico. Nel 1808, in seguito alle leggi napoleoniche di soppressione degli ordini religiosi, il convento passò al demanio e la chiesa fu affidata alla vicina confraternita del "Santissimo Nome di Dio" e di "Santa Maria dell'Olmo" e ad un canonico del duomo. I Frati Minimi lasciarono la città e vi fecero ritorno solo nel 1558, grazie al decreto regio di reintegrazione. Nel 1866 una nuova soppressione determinò il definitivo abbandono del convento e della chiesa. Il convento fu amministrato dal Comune, che lo destinò a vari usi, e la chiesa fu affidata ad un rettore di nomina episcopale. Tra le parrocchie di San Pietro a Siepi e di San Michele Arcangelo si accese una controversia circa la giurisdizione sul santuario, mentre la confraternita avanzava la richiesta di una amministrazione autonoma. Nel 1829 la chiesa venne affidata ad un delegato vescovile, nell'attesa di risolvere il contrasto. La soluzione fu trovata nel 1831, nell'assegnare la chiesa alla parrocchia di San Pietro (di cui diveniva sussidiaria) e il convento alla parrocchia di San Michele. Il 1° dicembre 1867 il vescovo mons. S. Fertitta celebrò la dedicazione della chiesa, come è ricordato anche da una lapide in loco. Il convento e la chiesa, per iniziativa del vescovo mons. P. Dell'Isola, furono affidati ai padri Filippini nel 1896, quando Giulio Castelli, trasferitosi a Cava de' Tirreni da Torino, qui impiantò la Congregazione dell'Oratorio che cominciò a svolgere una fervida attività pastorale. Nel 1919 il vescovo mons. L. Lavitrano eresse la chiesa a parrocchia affidandola ai padri Filippini, che da allora la reggono. Negli anni 1920, fu possibile anche la restituzione del Convento da parte del Comune. Nel 1924 lo scultore Jerace ideò l'originale complesso scultoreo dell'albero dell'olmo, che primeggia in presbiterio, per accogliere l'icona dell'olmo, qui trasferita nel 1925. La cappella dove essa era precedentemente alloggiata fu dedicata al Sacro Cuore. Nel 2010 sono state realizzate le nuove porte bronzee al portale principale, riproducenti l'immagine della Vergine dell'Olmo, opera dello scultore Giuseppe Ciolli di Napoli (www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/18237/Basilica+di+Santa+Maria+dell%27Olmo)
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 15-ICCD_MODI_9112150181861
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto di erezione (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0